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www.ildialogo.org Tentato rogo del Santo Corano il pastore rinuncia epoi rilancia,di amina salina

Isamofobia
Tentato rogo del Santo Corano il pastore rinuncia epoi rilancia

di amina salina

Con un delirante articolo della Padania che attacca la CEI


Giovanni Paolo II mentre bacia il CoranoE' proprio vero che certi atti ottengono l'effetto contrario a quello voluto.
Un pastore dalla faccia arcigna nell'assolata Florida vorrebbe bruciare a Dove  World Outreach Center, che Allah ce ne scampi, non una ma duecento copie del  Santo Corano per provare secondo lui la superiorità della civiltà occidentale.
In realtà secondo me per pura pubblicità mediatica cercando il consenso della  parte più ottusa della società americana o di chi straparla di libertà di  coscienza a danno altrui in scempio a qualsiasi principio liberale. All'ultimo  momento dopo aver straparlato per giorni attirandosi le ire di mezzo mondo dal  sindaco della cittadina della Florida, che e sede della sua minuscola Chiesa  fino al presidente Obama, stamane ha dichiarato l'intenzione di rinunciare  tenendo sotto scacco la comunità islamica. “Al momento non abbiamo intenzione di  farlo (bruciare il corano), ha detto Jones, da Gainesville in Florida al  programma della Abc 'Good Morning America'”. Jones ha auspicato che “l'Imam (di  New York, Abdul Rauf Feisal) manterrà la parola data, ciò' che ha promesso  ieri...crediamo che ci incontreremo, come lui ha detto, a New York domani” ( Fonte La Repubblica.it) Dopo poche ore ha rilanciato ancora affermando che se l'imam di New York non rinuncerà alla moschea a Ground Zero lui brucerà le copie del Santo Corano. Insomma oltre che fanatico anche lingua biforcuta.  Si moltiplicano intanto negli USA gli atti di islamofobia dopo l'aggressione ad un tassista musulmano a New York. Il motivo dell'incontro è " far rinunciare l'imam al progetto di costruzione della moschea a Ground zero. "Sembra pero che non ci sia alcun accordo tra i due e che il pastore stia facendo di tutto per  intorbidire le acque e giocare sporco.  Si muove anche il Vaticano mentre a casa nostra la Lega si straccia le vesti attaccando la CEI. "Bruciare un libro è sempre un atto sacrilego. Non dobbiamo dimenticare che la prima cosa che fecero i nazisti, con la Notte dei cristalli, fu quella di bruciare i Talmud, i libri dell'ebraismo". E poi quello di bruciare il Corano e' "un atto contro la religione e le religioni - ha aggiunto il responsabile Cei per l'evangelizzazione - si tratta del gesto di un fanatico, di un piccolo gruppo che mette in pericolo la vita di centinaia di milioni di cristiani in tutto il mondo. Penso alle comunità' cristiane dell'Iraq, del Pakistan o dell'Indonesia, dove pure esiste un Islam piu' moderato", (Dichiarazione trasmessa su RAINews24).
Questa reazione di monsignor Ambrogio Spreafico, Presidente della commissione  Cei per l'evangelizzazione dei popoli e il dialogo fra le Chiese, è  praticamente la fotocopia delle reazioni sdegnate di cristiani e musulmani,  Padania esclusa che da destra a sinistra hanno bollato in questi giorni il  folle e sacrilego gesto.
In questi anni e nonostante la destra al potere in tutto l'Occidente, America  esclusa, non e passata l'equazione musulmano uguale terrorista e le forze  razziste, come la Lega, sono rimaste isolate anche sul piano internazionale.
Nonostante la nostra povertà e debolezza la Umma NON solo resiste ma si  amplia il numero di brave persone che ci conosce e ci rispetta. Fioriscono le  iniziative intelligenti che non si limitano ad una pur sacrosanta protesta e i  cui partecipanti non si abbandonano a gesti incondivisibili ma accettano la  sfida del bene.
"Il nostro governo rispondera' alla provocazione del Koran Burning Day, facendo memorizzare il Corano a 40mila persone". E' la singolare iniziativa annunciata da Ismayl Haniye, che guida il governo di Hamas nella Striscia di Gaza. "Risponderemo a questa provocazione (del pastore evangelico Usa, Terry Jones, ndr) dopo che quarantamila uomini e donne avranno portato a termine la memorizzazione del Libro sacro", ha detto in un sermone tenuto in occasione della fine del Ramadan, citato dal sito palestinese 'Hala Palestine'.
(Adnkronos/Aki).
Obama che e intervenuto personalmente e tramite il sottosegretario alla Difesa contro il rogo del Santo Corano rassicura l'America di Al Qaida'.  WASHINGTON, 10 SET - 'Siamo una nazione unita, diamo a Dio nomi diversi ma nessuno riuscirà' a farci del male con divisioni basate su differenze religiose'. Cosi' Barack Obama che sottolinea: “Bruciare il Corano  e' contrario ai principi che hanno fatto nascere questo Paese. Spero che chi lo  ha proposto cambi idea”. Alla vigilia dell'11 settembre, il presidente  sottolinea anche gli Usa “non sono mai stati in guerra con l'Islam, ma con i  terroristi di Al Qaida”. In un documento siglato qualche giorno fa negli USA  rappresentanti delle tre religioni monoteiste denunciano l'islamofobia e la  disinformazione nei confronti dell'Islam respingendo la folle idea del rogo  del Libro Sacro e proponendo il dialogo tra le civiltà quale unica via per la  pace.  Alcuni missionari islamici hanno risposto diffondendo copie del Libro o in dicendo conferenze per farlo conoscere. Non sarebbe male se l'UCOII  rispondesse in dicendo una Giornata del Santo Corano magari proprio l'11  settembre, che un imam USA ha definito un ponte tra le fedi perché si sconfigga  il terrorismo da qualsiasi parte esso provenga.
Il mondo e col fiato sospeso, siamo incollati alle agenzie di stampa e solo  Allah sa se domani prevarrà la ragione o la follia. Ma comunque vada a  differenza del caso delle vignette contro il Nobile Profeta per non parlare  dei Versetti Satanici, stavolta non ha attecchito il discorso sulla libertà d'espressione, arma preferita per chi usa la penna unicamente perché non può  usare il mitra contro quelli che non gli vanno a genio. La libertà d'espressione  e sacrosanta finché non offende la dignità umana di cui le convinzioni religiose fanno parte. Intanto la figlia del pastore Emma dichiara: "Mio padre  non e' uno che si arrende", ha dichiarato la Jones, 30 anni, "e ritengo sia  impazzito e che abbia bisogno di aiuto". Pazzo o furbo, grazie ai media che  hanno creato il caso, questo omuncolo dalle idee rozze e dalla dubbia condotta, sembra che abbia rubato le elemosine in Chiesa all'inizio della sua attività  pastorale, ha creato il finimondo. Staremo a vedere  
salam 
 amina salina    
 
 Ecco cosa scrive La Padania online attaccando la CEI  
 
Corano da bruciare: la Cei (maomettana?) lo difende
“A FUOCO” L'ODIO ANTICRISTIANO
Il predicatore fuochista cerca pubblicità ma il libro di Maometto è comunque una collezione di bestemmie e istigazioni al delitto
di Paola Galli.  
Roma (Italia) – Nella sceneggiata del Corano da bruciare ci mancava solo la Conferenza episcopale italiana a recitare la parte più comica: una difesa del Corano, che un predicatore Usa in cerca di pubblicità, tale Terry Jones, ha promesso di bruciare simbolicamente. Quasi un atto dovuto per un cattolico (anche se Jones è una sorta di protestante) visto che il libro scritto da Maometto è una collezione di bestemmie contro la divinità di Cristo, spacciato per semplice profeta e persino impostore (ha mandato a morire in croce uno che gli somigliava!) e per la Madonna (non è affatto la Madre di Dio!). Assurdità a cui si aggiunge l'odio puro, con le prescrizione di uccidere i cristiani “appena possibile”.
 ATTO SACRILEGO. Nefandezze che dovrebbero condannare questo libro, se non al  rogo come usava in tempi più cattolici nella Chiesa (anch'essa più) cattolica,  almeno al sequestro per i reati di istigazione all'odio religioso e al delitto  che esso diffonde. Invece a difendere il Corano giungono zelanti coloro che  dovrebbero difendere Cristo e la Cristianità. “Bruciare un libro è sempre un  atto sacrilego. Non dobbiamo dimenticare che la prima cosa che fecero i  nazisti, con la Notte dei cristalli, fu quella di bruciare i Talmud (che  peraltro contengono anch'essi terribili offese a Gesù e alla Vergine, ndr), i  libri dell'ebraismo”: questo lo sdegnato commento di monsignor Ambrogio  Spreafico, presidente della commissione Cei per l'evangelizzazione dei popoli e  il dialogo fra le Chiese nonchè vescovo di Frosinone.
 PREOCCUPAZIONE FONDATA. L'unica cosa seria detta da mons. Spreafico è che il  gesto esibizionistico di Jones “mette in pericolo la vita di centinaia di  milioni di cristiani in tutto il mondo. Penso alle comunità cristiane  dell'Iraq, del Pakistan o dell'Indonesia”. Questa preoccupazione fondata, non  dovrebbe tuttavia indurre un vescovo cattolico a considerare un “sacrilegio” il  rogo di un libro che offende quando di più sacro c'è nella religione di Dio. Ad  uso della Cei e dei nostri lettori, ci permettiamo di riportare alcune delle,  tante, amenità che si possono leggere nel Corano, prendendo spunto  dall'edizione “moderata”, quella in versione italiana e diffusa nelle moschee  d'Italia.
 ECCO IL CORANO. “Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo  Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e  quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della  verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati” (IX, 29).  “E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: "Invero sono con voi: rafforzate  coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra  il capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! E ciò avvenne perché si erano  separati da Allah e dal Suo Messaggero. Non siete certo voi che li avete  uccisi: è Allah che li ha uccisi” (VIII, 12-17). “Quando incontrate i  miscredenti, colpiteli al collo finché li abbiate soggiogati, poi legateli  strettamente” (LXVII,4). “Quando poi sono trascorsi i mesi sacri, uccidete  questi associatori (chi crede nella Santissima Trinità, ndr) ovunque li  incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si  pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro  strada. Allah è perdonatore, misericordioso” (IX, 5). “La ricompensa di coloro  che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione  sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e  la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che  li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso” (V, 33).  “Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati:  la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attacateli vicino alla Santa  Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli.  Questa è la ricompensa dei miscredenti” (II, 191).
 10 settembre 2010    


Sabato 11 Settembre,2010 Ore: 13:42
 
 
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