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www.ildialogo.org “ LEDA RAFANELLI MUSULMANA E ANARCHICA “,A cura di Karima Angiolina Campanelli

“ LEDA RAFANELLI MUSULMANA E ANARCHICA “

Parlando di arte e di donne occidentali tornate all’Islàm.


A cura di Karima Angiolina Campanelli

Parlando di arte e di donne occidentali tornate all’Islàm, come non ricordare Leda Rafanelli. Nacque a Pistoia nel 1880 , Leda è sicuramente una donna fuori dagli schemi, e qualcuno la immagina anche fuori dagli schemi di un corretto percorso islamico, ma fu una pioniera dell’Islàm, e questo gli va riconosciuto. Viveva in un appartamento non tradizionale, con i divani bassi, il braciere con l’incenso, le iscrizioni coraniche alle pareti, i tappeti e le stuoie. Una donna musulmana, la prima (di cui siamo a conoscenza), sola in un Italia priva di comunità islamiche, senza moschee dove condividere con fratelli e sorelle la preghiera congregazionale. La prima donna e sorella Italiana ad abbracciare l’Islàm! La storia di questa pioniera dell’Islàm mi colpì particolarmente, forse perché anch’io come lei in Egitto ritrovai l’Islàm, dove con struggente emozione, vent’anni fa feci Shahada. Leda era una donna inusuale, lo sarebbe stata anche oggi, fu una scrittrice del proletariato e fu calligrafa: Leda Rafanelli aveva appreso l’arabo, lo parlava e lo scriveva, fu la prima sorella italiana di cui abbiamo memoria che con amore trascrisse hayat, Sure del sublime Qur’àn, e i Nomi Altissimi di Allah Jalla Jalaluhu. Forse solo i suoi più intimi amici seppero quali incontri, quali aspetti dell’Islàm, o quali letture, avessero suscitato in lei quel forte richiamo . Possiamo solo affermare che è potere di Allah Ta’àlà accompagnare la creatura umana alla conversione, anche una creatura tanto estrema e ribelle come Leda Rafanelli. Quel che riporta la storia è che Leda Rafanelli tornò in Italia dall’Egitto musulmana e anarchica e tale restò per tutta la vita. Senza titoli di studio, Leda si formò culturalmente lavorando in una tipografia, dove, componendo a mano articoli e pagine di libri, fece tesoro di un vasto vocabolario: i classici, la storia, la sintassi, la geografia, l’astronomia, la filosofia e le scienze, lettera dopo lettera, dalle sue dita fluirono al cuore e alla mente, ampliando i suoi orizzonti animici e intellettuali . Un anarco-musulmana, una combattente impegnata in ambito politico e sociale, ma il suo concetto di anarchia, non era finalizzato alla costruzione di una società utopica, ella voleva, come nella più nobile tradizione islamica " formare degli uomini e non degli accoliti, sviluppare delle personalità e non imbalsamare dei feticisti ". Insegnò che "il più gran nemico dell'uomo vive nell'uomo stesso". Con fermezza dichiarava: «I miei compagni sono atei, e padroni di esserlo. Io sono credente! Non mi interessa che gli altri siano religiosi, amo esserlo io!» Leda fu fedele all’Islàm fino alla fine dei suoi giorni terreni. E Allah ne sa di più!



Giovedì 06 Aprile,2017 Ore: 16:12
 
 
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