- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (569) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Note su "patto per l'islam italiano" e Costituente islamica,di Hamza Roberto Piccardo

Note su "patto per l'islam italiano" e Costituente islamica

di Hamza Roberto Piccardo

A seguito della firma presso il Ministero dell'Interno di un documento denominato Un Patto con il mondo islamico per costruire una società integrata e sicura  abbiamo deciso di pubblicare, come del resto sempre facciamo, tutti gli interventi che ci giungeranno sull'argomento, dando voce sia alle organizzazioni firmatarie sia a chi non ha firmato, sia a semplici musulmani che hanno qualcosa da dire sull'argomento. Auspichiamo così di poter sviluppare un dialogo profiquo che migliori la situazione attuale caratterizzata da una forte ondata di islamofobia e violenza. Per noi è prioritaria innanzitutto la pace. Ovviamente la pubblicazione di tali dichiarazioni non implica da parte nostra alcuna condivisione dei contenuti che ognuno liberamente e responsabilmente assume. (La redazione)

Hamza Piccardo è promotore di una iniziativa denominata Costituente Islamica che è finalizzata alla costituzione di una struttura rappresentativa della comunità islamica italiana eletta democraticamente da tutti i musulmani.
 
Alla vigilia della firma             
              
C'è qualcuno che vuole, anche da parte musulmana, pensare ad un'autorità islamica che stabilisca metodi, norme e contenuti della nostra pratica collettiva. La necessità di un "vaticano" islamico viene invocata da almeno vent'anni da occhiuti politologi  e socio-islamologi.
Scopo dichiarato dare "unità d'interpretazione" ed, evidentemente, tenere sotto controllo una comunità considerata come aliena e più che potenzialmente pericolosa per l'ordine pubblico e dell'ordinamento giuridico.
Invero, oltre a questo fine che avrebbe una sua logica di protezione dello status quo, c'è anche una sempre meno celata volontà di emendare, vuoi stravolgere il potenziale di eversione positiva che Allah e il Suo Inviato hanno implementato nella nostra spiritualità ed etica.
Vogliono un islam che nella sua forma pubblica e organizzata non si ponga come soggetto che proni al bene e condanni il male anche nel dominio politico sociale e proponga a un occidente spiritualmente sfibrato, eticamente compromesso e socialmente ingiusto, un umanesimo che rimetta la relazione virtuosa con il Creatore e il creato al centro della sua riflessione e prassi personale e collettiva.
Le moschee che vengono sprezzantemente definite "fai da te" sono invero trincee, anzi buche prodotte dalle bombe politiche e mediatiche che stanno cercando di devastare la nostra immagine e le nostre sicurezze. Buche dove si rifugiano i credenti in attesa di poter camminare a testa alta tra i loro pari, cittadini o residenti in Italia.
La Costituente è strumento di questa emersione e visibilità.
Passare dall'autorefenzialità di comodo, accettata in quanto ammaestrata e debole, alla piena dignità costituzionale e legale è responsabilità ineludibile di ogni musulmano e musulmana.
E la ghalib illa Allah             
Dopo la firma del patto            
Tipico delle dittature utilizzare le religioni come strumento di consenso.
L'ateo duce del fascismo fece il concordato con il Vaticano, Stalin si fece definire uomo della provvidenza dal patriarca ortodosso e in Cina i vescovi della chiesa patriottica li nomina il partito.
In democrazia invece le cose non dovrebbero avere questo squallore. Nei Paesi che si fondano sui diritti umani, la libertà religiosa e il principio di non discriminazione troneggiano tra i primi articoli delle rispettive costituzioni.
"Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana..."
Che poesia, che bellezza: diritto dei cittadini all'eguaglianza, dovere dello Stato a riconoscerla, favorirla e proteggerla.
Non solo, viene anche riconosciuta la piena autonomia dei soggetti religiosi che hanno diritto ad organizzarsi secondo "propri statuti" e lo Stato DEVE intendersi con loro.
"Articolo 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze"
Detto quanto sopra della democrazia e della libertà che nella fattispecie, devono essere riconosciuti ai cittadini nella loro dimensione di credenti, con quale diritto lo Stato s'intromette in materie che non gli competono?
Vogliono l'Islam tricolore? Lo è già. Altra bandiera noi non abbiamo, a differenza di quella di alcuni soggetti firmatari del protocollo viminalizio:
Il rosso stellato del Regno del Marocco in particolare.
A scanso equivoci sempre in agguato, dico subito che niente mi è più distante del razzismo, che ho due figli italo-marocchini e che conosco e amo quel Paese in modo profondo.
Ciononostante pensare che il loro futuro di musulmani italiani in Italia e quello dei loro fratelli di sangue e di fede, sia deciso a Rabat (e a Riyad) e in qualche loggetta massonica nostrana, proprio mi è intollerabile.
Un Islàm di Stato gestito dagli stessi soggetti che reggono il condominio litigioso della Grande moschea di Roma? NO GRAZIE!             
Conclusioni         
La storia c'insegna che nessun diritto, per quanto conclamato nelle leggi può essere riconosciuto senza che si creino rapporti di forza tali da imporlo. Questo, hic et nunc, vale massimamente per noi musulmani d'Italia, soggetti ad uno spietato e continuo mobbing politico e mediatico. Quando un establishment che non ci ha mai rispettati come cittadini e credenti, dice di volerlo fare e non ci consulta, ci tratta tutti da immigrati potenzialmente pericolosi e comunque da mettere sotto tutela, non possiamo che aggrapparci con tutte le nostre forze ai fondamentali della nostra Repubblica e lo faremo con tutta la pazienza, la coerenza e la trasparenza di cui saremo capaci.
 La Costituente Islamica d'Italia è lo strumento che stiamo costruendo per dare gambe ad un progetto di fede e di cittadinanza attiva e responsabile.
Hamza Roberto Piccardo



Mercoledì 08 Febbraio,2017 Ore: 17:29
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Conoscere l'islam

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info