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www.ildialogo.org Considerazioni su un candidato consigliere alle recenti elezioni savonesi.,di Renata Rusca Zargar

Considerazioni su un candidato consigliere alle recenti elezioni savonesi.

di Renata Rusca Zargar

Mio marito, Zahoor Ahmad Zargar, presidente della Comunità islamica, è stato candidato dal Partito Democratico come consigliere alle recenti elezioni comunali di Savona.
In realtà, lui non voleva candidarsi perché pensava che, magari, avrebbe perso dei clienti del suo negozio (e non è una cosa da poco, dopo otto anni di crisi che ha distrutto i commercianti, perdere anche un solo cliente!) ma poi ha convenuto con me che non bisogna pensare solo a se stessi ma soprattutto al bene della società.
In onore a questo principio, infatti, mio marito si batte da venticinque anni, ogni giorno, per i diritti di tutte le persone e per la cultura e, come me, non ha mai avuto un solo centesimo dal volontariato (neppure rimborsi spese) né alcun vantaggio personale.
Oggi la situazione mondiale è molto grave. Ci sono migrazioni epocali di popoli che fuggono da guerre provocate da noi, da carestie causate da deturpazioni dell’ambiente e depredazione di materie prime… É uno scenario infernale in cui nessuno stato europeo sta pensando a soluzioni vere ma solo ad alzare muri, convalidando le ingiustizie passate con quelle presenti e fomentando il rancore degli esclusi.
In questo panorama, i musulmani, in particolare, sono tutti indagati per terrorismo e abbiamo visto, altrove, che le seconde e terze generazioni di immigrati, emarginate in quartieri ghetto, hanno abbracciato turpi ideologie di vendetta su persone inermi.
Credo, dunque, che il terrorismo possano vincerlo solo i musulmani stessi, lavorando attivamente per la loro integrazione e presenza nella collettività.
Entrare in prima persona nelle istituzioni, ad esempio, aiuta a far comprendere ai giovani che questa società non li rifiuta ma li accoglie, se vogliono impegnarsi, come chiunque altro.
I giovani musulmani non devono avere solo davanti a sé l’ideologia malata che circola in internet o da qualche predicatore abbeverato dall’odio per la nostra società.
Devono trovare esempio in persone per bene che non abbiano scopi di lucro o di potere, che non facciano mercato della religione stessa, che si donino alla comunità locale perseguendo la giustizia e la felicità di tutti, indistintamente. Persone dalla mente aperta e riformista.
Mio marito è una di queste persone.
Purtroppo, non è stato eletto perché i cittadini savonesi, che pure lo conoscono bene, non lo hanno votato, a parte la comunità islamica (pochi però a Savona hanno la cittadinanza) e qualche amico lungimirante.
Essere consigliere comunale non gli avrebbe permesso di cambiare il mondo ma, forse, di donare un bagliore di luce a tutti i giovani, musulmani e non.
Una società consapevole e progressista l’avrebbe capito.
A Savona è passato un treno di luce, rispetto e civiltà e, a differenza di altre città più evolute e meno conservatrici, non siamo stati capaci di prenderlo.
Ora, per cinque anni, non passerà più.
Speriamo solo che non torni troppo buio.
Renata Rusca Zargar



Giovedì 30 Giugno,2016 Ore: 17:50
 
 
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