- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (316) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org I PATTI CON LE COMUNITÀ ISLAMICHE DI TORINO E FIRENZE,a cura della Redazione

I PATTI CON LE COMUNITÀ ISLAMICHE DI TORINO E FIRENZE

a cura della Redazione

Riportiamo di seguito i testi dei patti realizzati dalle comunità islamiche di Torino e Firenze con i rispettivi sindaci delle due città capoluogo di regione. Ci auguriamo che questi patti possano essere un momento di crescita e di rafforzamento di un percorso di dialogo che il nostro giornale sostiene ininterrottamente oramai da 15 anni. I due patti sono simili ma hanno differenze significative sia nel loro contenuto, sia nel percorso che ha portato alla loro realizzazione. Ci auguriamo che queste differenze possano essere valutate attentamente dai nostri lettori e da tutti gli uomini e donne di pace, per superare in positivo gli elementi di criticità che dobbiamo assumere come stimolo a migliorare il nostro impegno per la pace ed il dialogo. Per estendere questo patto a tutta Italia, non si tratta ovviamente di fare il copia e incolla di un testo da sottoscrivere, bensì si tratta di avviare in ogni città quelle buone pratiche di dialogo che sono state la base su cui si è costruito in particolare il patto di Torino. La firma di un documento è al tempo stesso sia la parte finale di un lungo processo di conoscenza e incontro, sia è anche l'inizio di un percorso più maturo e cosciente per coinvolgere la grande maggioranza della popolazione. Non ci serve il protagonismo di pochi ma la cittadinanza attiva di tutti i cittadini che insieme costruiscono il proprio futuro comunitario. Uomini e donne di pace cercasi.

 
IL PATTO DI TORINO
 
Oggi, nella sala delle congregazioni a Palazzo di città, il Sindaco Piero Fassino e i/le rappresentanti dei centri islamici torinesi hanno siglato il “Patto di condivisione” proposto dai centri durante il loro ricevimento dal Sindaco agli inizi di dicembre.
Dopo diverse riunioni di discussione dei vari punti proposti le parti hanno addivenuto ad un test che poggia sui valori della cittadinanza partecipativa, del mutuo rispetto, della condivisione e del dialogo.
La firma rappresenta un momento solenne di coronamento di un lungo lavoro e una più che decennale collaborazione tra le realtà islamiche torinesi e le istituzioni cittadine. Un ruolo centrale nella stipula del Patto è stato giocato dall’assessore Ilda Curti.
 
 
Testo del Patto di condivisione:
Torino è la nostra città. Un patto di condivisione
Questo “patto di condivisione” tra Centri Islamici e la Città di Torino vuole valorizzare e promuovere il lavoro che, insieme e da molti anni, abbiamo fatto per affermare i valori della convivenza, del rispetto reciproco, della comune conoscenza e del dialogo.
Riteniamo necessario ed importante sottolineare come la costruzione di una cittadinanza condivisa sia elemento fondante per abbattere i muri della diffidenza, della paura e dello scontro.
Torino è la nostra città e con lei condividiamo il presente ed il futuro.
I nostri figli crescono insieme ed è a loro che pensiamo nel promuovere ogni possibile occasione che renda tutti cittadini attivi, interessati al bene comune nel rispetto delle differenze religiose, di origine nazionale, di genere, di cultura.
L’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana rappresenta il principio in cui tutti ci riconosciamo, sentendoci tutelati e rispettati e, nello stesso tempo, muovendoci alla comune responsabilità di renderlo vivo e praticato quotidianamente.
Riteniamo che l’esperienza torinese possa diventare una modalità da estendere ad altre città e a tutto il territorio nazionale, perché nasce dalla comune visione di cittadinanza e coesione che le Istituzioni, i centri Islamici, le altre fedi religiose, l’associazionismo laico e confessionale, la società civile condividono da tempo.
Torino è da tempo una città plurale. Da tempo sono attive politiche e progettualità che riconoscono il pluralismo religioso come elemento di dialogo, mutuo riconoscimento, rispetto e relazione tra le diverse comunità religiose presenti in città.
  • Dal 2006 è attivo il Comitato Interfedi che, avviato in occasione delle Olimpiadi invernali, raccoglie i rappresentanti delle principali fedi presenti a livello locale ed è una sede significativa di confronto.
  • Da oltre 20 anni nelle scuole pubbliche è riconosciuta la possibilità di avvalersi di regimi alimentari specifici per gli alunni di fedi diverse. Inoltre sono molte le opportunità offerte alle scuole sul tema dell’educazione interculturale e del pluralismo religioso.
  • Dalla metà degli anni ’90 esiste un macello pubblico che consente la macellazione rituale controllata.
  • Nelle Carceri prima e negli ospedali adesso è riconosciuta la presenza di ministri di culto di altre religioni oltre a quella Cattolica.
  • Recentemente l’Aeroporto Sandro Pertini ha inaugurato una sala per la preghiera dei fedeli musulmani, al pari di altre sale presenti per altri culti compresa la religione Cattolica.
  • In seguito alla modifica, nel 2013, del regolamento cimiteriale è possibile la tumulazione rituale per tutte le confessioni – oltre a quelle che hanno l’intesa con lo Stato – che ne facciano richiesta.
  • Sono numerose le occasioni di dialogo interreligioso, iniziative comuni, momenti culturali legati alle particolari festività religiose, che coinvolgono le diverse fedi, impegnata a diverso titolo nell’accompagnamento al dialogo interreligioso. Soprattutto nei quartieri e nei territori cittadini dove sono attivi i Centri Islamici sono numerose le occasioni di dialogo e confronto con le istituzioni locali, le Parrocchie, le scuole, i centri religiosi di altre fedi. Le differenti celebrazioni religiose, dal Natale al Ramadan, vedono collaborazione, scambio e comune partecipazione.
  • La festa di Eid-Al-Fitr, alla presenza di circa 30.000 cittadini di fede musulmana, da 8 anni è aperta dai saluti laici e civili del Sindaco o suo rappresentante e da quelli delle altre principali fedi religiose cittadine: il rappresentante del Vescovo, la Comunità ebraica, le chiese protestanti
Tutto questo rappresenta un capitale sociale e culturale importante di cui dobbiamo sentirci orgogliosi e sul quale intendiamo continuare a lavorare, promuovendo anche questo “patto di condivisione” che renda evidente, leggibile e strutturato il lavoro fin qui fatto.
Anche di fronte alla drammaticità della situazione internazionale e dei gravissimi fatti che in tutte le parti del mondo, compresa l’Europa, mietono vittime innocenti, all’angoscia e alla preoccupazione di tutti noi intendiamo reagire per rivendicare con orgoglio il percorso già fatto, per consolidarlo e rinnovarlo rendendo esplicite le reciproche volontà di una costruzione di una cittadinanza attiva e di partecipazione alla vita della città.
La comunanza e la coesione, la reciproca conoscenza e il dialogo sono e devono essere l’antitodo contro la violenza, lo scontro, l’odio e il fanatismo. Le nostre società possono e devono vivere in pace, nel rispetto delle differenze e dei diritti umani fondamentali.
Proponiamo pertanto:
- Un Coordinamento permanente con le comunità religiose, i luoghi di culto islamici e la Città:
Per aumentare le occasioni di cittadinanza attiva e di partecipazione alla vita della città , la Città di Torino e i Centri Islamici e di preghiera torinesi promuovono un coordinamento permanente, finalizzato ad una trasparente comunicazione, ad una efficace gestione condivisa dei principali eventi cittadini . Il coordinamento, che avrà riunioni periodiche calendarizzate nel tempo, sarà il luogo dove affrontare problematiche, portare idee e progetti, condividere azioni e percorsi di cittadinanza attiva. Sarà il punto di riferimento comune per la promozione e la valorizzazione del lavoro comune. Le modalità operative e organizzative del Coordinamento saranno oggetto di specifici approfondimenti nei prossimi incontri
- Bacheca informativa: essere Cittadini di Torino, anche dentro la Moschea:
Proponiamo uno spazio informativo da collocarsi all’interno di Centri Islamici e luoghi di culto; le comunicazioni del Sindaco, gli eventi interessanti, le risorse ed i servizi che la città può offrire saranno parte dei contenuti che le bacheche dovranno ospitare
Proponiamo che ogni Centro identifichi all’interno della sua comunità di riferimento uno/a o più giovani redattori che, insieme alla Città, possano proporre e redigere i contenuti delle comunicazione. Riteniamo infatti che il ruolo delle giovani generazioni debba essere promosso e valorizzato, in quanto capaci di tessere ponti e relazioni con i loro coetanei, figli di immigrati o meno e con tutta la città in generale
La bacheca è uno spazio di cittadinanza, è un servizio informativo ma è anche la presenza simbolica della Città. La Città è nella moschea, nei luoghi in cui i suoi cittadini esercitano la loro libertà di culto, e le moschee, i luoghi di culto sono nella Città, sono ad essa permeabili.
- Moschee Aperte, Spazio Per Tutti
In questi anni i Centri Islamici torinesi si sono fatti promotori di occasioni di “invito” alla cittadinanza: vicini di casa, scuole, studenti sono stati ospitati all’interno dei luoghi di culto nei quali hanno trovato occasione di dialogo e reciproca conoscenza.
Riteniamo che queste occasioni debbano uscire dalla dimensione strettamente territoriale e di prossimità per diventare parte della programmazione culturale cittadina.
Proponiamo quindi di attivare “la Giornata Europea “Moschea aperta, spazio per tutti.”, che la Città di Torino vuole diffondere in Italia e in tutta Europa.
Testo reperito sul sito: http://www.islamtorino.it
 

 

IL PATTO DI FIRENZE
08/02/2016
Comune di Firenze e Comunità islamica firmano un ‘Patto di cittadinanza’
Il primo del genere in Italia. Nardella: “Il nostro comune nemico è l’ignoranza”
Un ‘Patto di cittadinanza’ che promuova i valori della convivenza, della conoscenza e del rispetto reciproci. E’ quello firmato oggi dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dall’Imam Izzedin Elzir, presidente dell’Ucoii, primo esempio di accordo di questo tipo in Italia.
L’idea del patto nasce dall’onda emotiva degli attentati di Parigi, ha ricordato Nardella, e muove da “tanto lavoro già fatto in questi anni: penso alla Consulta per il dialogo interreligioso, istituita nel 2009, o alla costituenda Scuola fiorentina per il dialogo interreligioso e multiculturale. Lo scorso anno ho consegnato il Fiorino d’oro ai rappresentanti delle tre comunità religiose monoteiste, cattolica, ebraica e musulmana, e ho partecipato tra l’altro anche al Ramadan”.
“Non basta – ha affermato Nardella – sostenere che tutti devono rispettare le regole: questo è scontato. Noi dobbiamo fare un passo in più, dobbiamo creare i presupposti di una vera convivenza nel rispetto delle differenze e nella convinzione che queste ci possono arricchire. Una convivenza vera non significa vivere ognuno la propria vita separatamente, ma confrontarsi, conoscersi, rispettarsi, senza ghetti”.
“La comunità islamica – ha sottolineato il sindaco – è il nostro più grande alleato contro il terrorismo. Non dimentichiamo che invece il nostro più grande nemico è l’ignoranza e la non conoscenza dell’altro”.
Il Patto parte del riconoscimento dei valori della Costituzione italiana nella quale ‘ci riconosciamo tutti’ e sottolinea come “la costruzione di una cittadinanza condivisa sia elemento fondante per abbattere i muri della diffidenza, della paura e dello scontro”. “Firenze – è scritto nel patto – è la nostra città e con lei condividiamo il presente e il futuro”.
Il Patto propone un coordinamento permanente tra la comunità islamica, i luoghi di culto musulmani e la città con “iniziative volte a promuovere la conoscenza della lingua e della cultura italiana e i principi del nostro ordinamento culturale, da realizzare anche nei centri culturali e nei luoghi di culto”. Sarà proposta inoltre una “bacheca informativa” da collocarsi anche nei luoghi di preghiera per informare su eventi e servizi della città. Infine nel Patto ci si impegna ad “aprire sempre di più i luoghi di culto alla cittadinanza”, dove i cittadini “potranno trovare occasione di dialogo e incontro, da non confondere con forme di propaganda politica di ogni tipo”. (edl)
Di seguito il testo integrale del Patto
Firenze è la nostra città. Un patto di cittadinanza
Questo “patto di cittadinanza” tra la Comunità islamica di Firenze e Toscana e la Città di Firenze vuole valorizzare e promuovere il lavoro che, insieme e da molti anni, abbiamo fatto per affermare i valori della convivenza, del rispetto reciproco, della comune conoscenza e del dialogo. Riteniamo necessario ed importante sottolineare come la costruzione di una cittadinanza condivisa sia elemento fondante per abbattere i muri della diffidenza, della paura e dello scontro. Firenze è la nostra città e con lei condividiamo il presente ed il futuro.
I nostri figli crescono insieme ed è a loro che pensiamo nel promuovere ogni possibile occasione che renda tutti cittadini attivi, interessati al bene comune nel rispetto delle differenze religiose, di origine nazionale, di genere, di cultura. Ci riconosciamo tutti nella Costituzione Italiana, nei suoi principi e valori fondamentali. Nell’articolo 3, che rappresenta il principio di uguaglianza in cui tutti ci sentiamo tutelati e rispettati e, allo stesso tempo, che ci muove alla comune responsabilità di renderlo vivo e praticato quotidianamente, e nell’articolo 8, che stabilisce che tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Condividiamo lo stesso sistema di norme e promuoviamo insieme il rispetto delle regole di convivenza civile e il principio di legalità.
Firenze è una città plurale. Da tempo sono attive politiche e progettualità che riconoscono il pluralismo religioso come elemento di dialogo, mutuo riconoscimento, rispetto e relazione tra le diverse comunità religiose presenti in città. Nel corso degli ultimi anni:
• il Comune ha istituito, a partire dal 2009, la “Consulta per il dialogo con le confessioni religiose”, composta dai rappresentanti di tutte le confessioni presenti sul territorio fiorentino, con lo scopo, tra gli altri, di promuovere le relazioni e il dialogo, contribuire alla promozione sociale e culturale della città e organizzare incontri ed attività finalizzate al superamento delle incomprensioni culturali;
• il Comune ha partecipato, come uditore qualificato, al percorso partecipativo promosso dalla comunità islamica fiorentina per la costruzione della Moschea in città;
• è stato approvato, nel novembre 2015, il protocollo di istituzione della “Scuola fiorentina per l’educazione al dialogo interreligioso e interculturale” che coinvolge le rappresentanze cittadine delle tre grandi religioni monoteiste - cristianesimo, ebraismo, islam - all’interno del grande appuntamento per la promozione della pace e del dialogo che è stato il convegno “Unity in diversity”, alla presenza di 80 sindaci provenienti da tutto il mondo;
• sono stati promossi numerosi momenti di dialogo e incontro interreligioso, di cui l’iniziativa principale, negli ultimi due anni, è il pranzo con tutti i principali esponenti delle confessioni religiose presenti in città, realizzato l’ultimo giorno dell’anno alla presenza del Sindaco e del ViceSindaco.
Tutto questo rappresenta un capitale sociale e culturale importante da coltivare, anche promuovendo questo “patto di cittadinanza”, al fine di evidenziare il lavoro fin qui svolto.
Anche di fronte alla drammaticità della situazione internazionale e dei gravissimi fatti che in tutte le parti del mondo, compresa l’Europa, mietono vittime innocenti, all’angoscia e alla preoccupazione di tutti noi intendiamo reagire per rivendicare il percorso già fatto, per consolidarlo e rinnovarlo rendendo esplicite le reciproche volontà di costruzione di una cittadinanza attiva e di partecipazione alla vita della città.
La comunanza e la coesione, la reciproca conoscenza e il dialogo sono e devono essere l’antidoto contro la violenza, lo scontro, l’odio e il fanatismo che sfociano nel terrorismo. Le nostre società possono e devono vivere in pace e democraticamente, nel rispetto delle leggi, delle differenze e dei diritti umani fondamentali.
Proponiamo pertanto
Un Coordinamento permanente tra la comunità islamica, i luoghi di culto musulmani e la Città
Per aumentare le occasioni di cittadinanza attiva e di partecipazione alla vita della città, la Città di Firenze e la Comunità islamica di Firenze e Toscana promuovono un coordinamento permanente, finalizzato ad una trasparente comunicazione, ad una efficace gestione condivisa dei principali eventi cittadini, ad attività di formazione ed informazione. Il coordinamento, che avrà riunioni periodiche calendarizzate nel tempo, sarà il luogo dove affrontare problematiche, portare idee e progetti, condividere azioni e percorsi di cittadinanza attiva. Sarà il punto di riferimento per la promozione e la valorizzazione del lavoro comune in atto. Tale coordinamento organizzerà iniziative volte a promuovere la conoscenza della lingua e cultura italiana e i principi del nostro ordinamento costituzionale, da realizzare anche nei centri culturali e nei luoghi di culto, come fattore di incremento dell'appartenenza alla nostra comunità.
Bacheca informativa: Cittadini di Firenze, anche nei luoghi di preghiera.
Proponiamo uno spazio informativo da collocarsi all’interno del Centro islamico e di tutti i luoghi di culto; le comunicazioni del Sindaco, gli eventi interessanti, le risorse ed i servizi che la città può offrire saranno parte dei contenuti che le bacheche dovranno ospitare. Proponiamo che la Comunità islamica di Firenze e Toscana identifichi al suo interno uno/a o più giovani redattori che, insieme alla Città, possano proporre e redigere i contenuti delle comunicazioni. Riteniamo infatti che il ruolo delle giovani generazioni debba essere promosso e valorizzato, in quanto capaci di tessere ponti e relazioni con i loro coetanei, figli di immigrati o meno e con tutta la città in generale. La bacheca è uno spazio di cittadinanza, è un servizio informativo, ma è anche la presenza simbolica della Città. La Città è nei luoghi in cui i suoi cittadini esercitano la loro libertà di culto, e i luoghi di culto sono nella Città, sono ad essa permeabili.
Luoghi di culto aperti a tutti
Ci impegniamo sempre di più ad “aprire” i luoghi di culto alla cittadinanza. Vicini di casa, scuole, studenti verranno ospitati nei luoghi di preghiera, quelli attuali e quelli che sorgeranno in futuro, dove potranno trovare occasione di dialogo e incontro, da non confondere con forme di propaganda politica di ogni tipo, partendo dalla comune conoscenza e pratica della lingua italiana. Apprezziamo e sosteniamo l’iniziativa assunta dalla Comunità islamica fiorentina per cui, già da anni, le funzioni religiose (sermone) sono pronunciate in italiano, con anche la traduzione in italiano dei versi del Corano.
Riteniamo che queste occasioni debbano uscire dalla dimensione strettamente territoriale e di prossimità per diventare parte della programmazione culturale cittadina.
Ci impegniamo, infine, a promuovere presso le altre istituzioni presenti nei nostri territori i principi, i metodi e gli obiettivi del presente patto, al fine di assicurarne la più ampia conoscenza e applicazione.

Firenze, lì 8 febbraio 2016
Per la Città di Firenze
Dario Nardella
Per la Comunità islamica
di Firenze e Toscana
Izzedin Elzir
Testo reperito sul sito: http://press.comune.fi.it/


Mercoledì 10 Febbraio,2016 Ore: 19:32
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Conoscere l'islam

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info