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www.ildialogo.org Treviso capitale internazionale del dialogo fra le civiltà,di Ufficio Stampa COREIS

Treviso capitale internazionale del dialogo fra le civiltà

di Ufficio Stampa COREIS

head tr Comunicato stampa   20 settembre 2015   tr
47 relatori da tutto il mondo per tre giorni di convegni organizzati dall’ONU e dal Ministero degli Esteri: come possono le guide religiose e politiche prevenire e combattere il terrorismo?

La prestigiosa Sala dei Trecento, sede della conferenza e del Consiglio Comunale di Treviso
Per tre giorni, dal 17 al 19 settembre, Treviso è stata la capitale dell’incontro Transatlantico ed Euromediterraneo fra politica e religione, istituzioni e società civile, con un solo obiettivo condiviso da tutti: prevenire i crimini e il linguaggio d’odio, formulare programmi a livello nazionale e internazionale per la prevenzione del radicalismo.

Coordinatore e ospite d’onore di entrambi i convegni trevigiani è stato Adama Dieng, Special Adviser del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la prevenzione al genocidio. Accanto a numerosi rappresentanti religiosi musulmani e politici di stati del Medio Oriente come Iraq, Siria, Giordania, Egitto, Libano, ma anche europei, inglesi e statunitensi, l’Islam italiano è stato rappresentato dalla COREIS, con il presidente Shaykh Abd al-Wahid Pallavicini, l’imam Yahya Abd al-Ahad Zanolo e l’imam Isa Abd al Haqq Benassi.

Il presidente della COREIS Shaykh Abd al-Wahid Pallavicini con Adama Dieng, Special Adviser del Segretario Generale delle Nazioni Unite
Introdotto da Gillian Kitley, direttrice dell’ufficio ONU per la prevenzione al genocidio, l’incontro ha rappresentato la seconda tappa di un percorso promosso dall’ONU sul tema della prevenzione ai crimini d’odio iniziato lo scorso aprile a Fez in Marocco (leggi il comunicato).
L’imam Benassi, presente fin dalla prima delle due conferenze promossa dalle Nazioni Unite (“Incontro europeo sul ruolo dei leader religiosi nella prevenzione dell’incitamento che può condurre ai crimini atroci”) ha contribuito al dibattito portando esempi concreti di collaborazione con l’ISESCO (the Islamic Organization for Education, Science and Culture), l’OSCE (the Organization for Security and Cooperation in Europe) e l’ODIHR (the Office for Democratic Institutions and Human Rights) nel campo della formazione degli imam e della sicurezza.

La seconda iniziativa dal titolo “Libertà di coscienza, di pensiero e di religione: quali limiti al progresso sociale, economico e culturale?” è stata anch’essa patrocinata dalle Nazioni Unite, ma promossa in particolar modo dal Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU), presieduto dall’Ambasciatore Gianludovico de Martino. Tra gli illustri relatori hanno preso parte all’evento il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale Benedetto della Vedova, il prof. Francesco Margiotta Broglio (Ordinario di Storia e sistemi dei rapporti fra Stato e Chiesa), la dott.ssa Anna Nardini (Coordinatore Ufficio Studi e Rapporti Istituzionali, Presidenza del Consiglio dei Ministri), il prof. Alessandro Ferrari (Università dell’Insubria), tracciando con precisione storica e lungimirante il percorso delle intese e la situazione attuale del rapporto tra le istituzioni italiane e la comunità islamica.

Un momento della sessione “Verso un dialogo interreligioso veramente inclusivo? Buone pratiche a sostegno della tolleranza e della diversità”.  Da sinistra: Shaykh Pallavicini, Maria Angela Falà, Shahid Mobeen, Giovanni Boniolo, Giulio Ercolessi, Abdellah Redouane e Al Seyyed Salih Al Hakim dalla città santa di Najaf
Tra i rappresentanti religiosi dall’Italia sono intervenuti anche Maria Angela Falà, Vice Presidente dell’Unione Buddista Italiana, Abdallah Redouane, Segretario generale della Grande Moschea di Roma e Izzedin Elzir, Presidente UCOII, mentre fra le autorità locali hanno portato un contributo il Sindaco di Treviso Giovanni Manildo, il Prefetto di Treviso Laura lega e il Presidente del Consiglio Comunale Franco Rosi.

Il presidente della COREIS Italiana Shaykh ‘Abd al Wahid Pallavicini con un intervento dal titolo “Il Monoteismo Abramico contro il terrorismo” ha ribadito l’unità spirituale del Monoteismo abramico al di là di ogni volontà di porre le religioni le une contro le altre e al di là di ogni forma di laicismo integralista che vorrebbe imporre una visione del mondo senza Dio, seguito poi dal responsabile per il Triveneto della COREIS, Yahya Zanolo, con una relazione all’interno della sezione “Giovani generazioni, radicalizzazione ed estremismo”: “La sezione Giovani della COREIS mi ha chiesto di portare un messaggio – ha concluso Zanolo – perché non sfruttare questa occasione internazionale di Treviso per creare un tavolo di confronto permanente proprio fra le giovani generazioni di ebrei, cristiani e musulmani su temi come la prevenzione al radicalismo e la conoscenza della religioni?”.




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Martedì 22 Settembre,2015 Ore: 22:36
 
 
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