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www.ildialogo.org Tre lezioni da trarre sulle sparate della Meloni,di Omar Camiletti

Tre lezioni da trarre sulle sparate della Meloni

La posizione di un musulmano italiano.


di Omar Camiletti

Su segnalazione dell'autore, che ringraziamo, riprendiamo questo articolo dal sito :  www.lintellettualedissidente.it
di - 30 luglio 2015
L’episodio della candidatura di Buttafuoco a governatore della Sicilia e la relativa stroncatura da parte di Giorgia Meloni  permette di trarre qualche lezione per chi è alle prese con una modernità ed una glovalizzazione out of control e intenda porvi rimedio.
La prima lezione è che L’islam non coincide in toto con il cosiddetto fenomeno dell’immigrazione, sarebbe ancora più penoso sovrapporlo a quella clandestina; l’Islam non è sbarcato a Lampedusa qualche mese fa…come  ha ricordato lo stesso Buttafuoco esso fa parte della storia della Sicilia, a meno che non si voglia rinverdire improbabili inquisizioni su la “limpieza de sangre” o cancellare la toponomastica dei nomi geografici e perfino la gastronomia dell’isola più grande del Mediterraneo, e Roma con la sua Moschea più grande d’Europa semmai conferma e onora quella storia e quella profonda attitudine delle genti italiane di cui la Meloni si vuol fregiare.
La seconda lezione è che non si può continuare a negare la presenza di un Islam nazionale vero e proprio, composto da cittadini italiani di religione musulmana, votanti e non solo “acquisiti” ma anche per “ius sanguinis”. Questi musulmani di fatto sarebbero in grado di svolgere un ruolo decisivo in seno alle istituzioni sociali, culturali e politiche della società italiana. Mentre nei mass-media leggiamo editoriali dove si fa ricorso ad esperti e accademici che non spiegano nulla e/o  assistiamo a talk show dove si preferisce far esibire spesso il doppio discorso di ospiti di cui è sufficiente il nome esotico.
Le medesime ragioni succitate valgono infine come terza lezione: il superamento della diatriba infinita sull’esistenza dell’Islam moderato consiste nel riconoscere quanto i musulmani italiani sarebbero in grado di contrastare i rischi del radicalismo? Chi stando sul campo, può conoscere meglio le sfumature “teologiche”, le derive jihadiste, le inerzie fra le organizzazioni islamiche e in senso più ampio nelle comunità? Allora…anche alla politica l’ardua risposta



Sabato 01 Agosto,2015 Ore: 19:04
 
 
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