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www.ildialogo.org Fra moglie e marito. Islamici,di Adista Contesti n. 25 del 30/06/2012

Fra moglie e marito. Islamici

di Adista Contesti n. 25 del 30/06/2012

Svezia: un programma televisivo svela le esortazioni di molti imam all’obbedienza e alla sottomissione delle donne islamiche

Tratto dal quotidiano svedese in lingua inglese The local (16 maggio 2012). Titolo originale: Mosques’ advice: “Don’t report abusive husbands”

Grazie a telecamere nascoste e apparecchiature per la registrazione telefonica, due donne nella parte di mogli abusate hanno visitato dieci delle più grandi moschee svedesi, nell’ambito di un’inchiesta elaborata dal programma investigativo "Uppdrag granskning" della Sveriges Television (SVT). Esse chiedevano ai leader delle moschee consigli su come affrontare questioni come poligamia, abuso sessuale e sesso non consensuale.

In sei delle moschee visitate dalle donne, che avevano anche raccontato che i loro mariti avevano più mogli, hanno consigliato loro di accettare di avere rapporti sessuali con i loro mariti, anche se non vogliono. Sempre in sei delle moschee sono state consigliate, inoltre, di non denunciare le violenze coniugali alla polizia. In un’altra, i capi si sono trovati divisi sulla questione, mentre in un’altra ancora le donne hanno ricevuto consigli vaghi. Solo in due hanno avuto consigli chiari, con l’ordine di segnalare i loro mariti violenti alla polizia.

Le donne si sono anche sentire dire, in nove moschee, che gli uomini avevano il diritto - in determinate circostanze - di avere più di una moglie. Solo in una hanno detto che gli uomini non avevano il diritto di essere sposati con più donne e che i loro mariti dovevano seguire la legge svedese. I consigli, che in molti casi incoraggiavano a violare le leggi svedesi, provenivano sempre da imam o da consulenti familiari presso le moschee. Quando l’ospite di "Uppdrag granskning",Janne Josefsson, ha contattato due delle più grandi moschee presentate nel programma per conoscere la loro posizione ufficiale sui problemi discussi, le risposte ricevute sono state totalmente diverse da quelle riportate dalle due.

Il presidente dell'Associazione islamica di Uppsala ha dichiarato che la gente dovrebbe seguire la legge svedese. Di fronte a ciò che l'imam della moschea di Uppsala aveva detto alle donne, il leader islamico ha spiegato che l'imam aveva espresso la sua opinione personale nel sollecitare le donne a perdonare i loro mariti violenti, piuttosto che denunciarli alla polizia. L'imam che la donna aveva incontrato nella moschea di Stoccolma ha difeso la poligamia e ha anche sconsigliato la presentazione di una denuncia alla polizia riguardante la violenza dei mariti. Suggerendo loro di mostrare ai loro coniugi più amore, «Non rifiutargli l’amore, perché allora potrebbe cambiare», sono state le sue parole.

Dopo aver visto l’inchiesta della Svt, tuttavia, il consiglio di amministrazione della Associazione Islamica di Stoccolma (Islamiska Förbundet Stockholm) ha deciso di sospendere immediatamente l'imam e di avviare un'indagine interna. «Siamo in presenza di una chiara violazione del diritto svedese e dei doveri professionali di imam e associazioni», ha detto Mohammad Fazlhashemi, professore e autore di libri sulla storia del pensiero musulmano, all'agenzia di stampa TT.

Fazlhashemi, che compare anche nel programma della Svt, ha esaminato una trascrizione dei consigli dispensati alle donne. «Ciò che questi uomini dicono alle donne viola i loro diritti umani. Gli uomini umiliano e insultano le donne quando dicono «dovete tollerare che questi uomini vi picchino"», ha detto mostrandosi molto critico nei confronti degli imam presentati nella relazione SVT, che non seguono la legge svedese. «Considerando il fatto che le moschee hanno ricevuto finanziamenti statali, si sono anche impegnate a seguire la legge svedese e i principi fondamentali della democrazia», ha proseguito, descrivendo i leader musulmani presentati come «conservatori, tradizionalisti alla lettera». «Ora è tempo di fare un po’ di pulizia. Bisogna estirpare i semi cattivi». Fazlhashemi, anch’egli musulmano, ha espresso il timore che tali rappresentanti retrogradi alimentino l’odio dei detrattori dell’islam e dell’estrema destra dei Democratici Svedesi. «Così facendo confermano l’immagine negativa dei musulmani e i pregiudizi islamofobi».

Articolo tratto da
ADISTA
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Mercoledì 27 Giugno,2012 Ore: 20:17
 
 
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