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www.ildialogo.org Contro i salafiti sė, ma quanto pressappochismo,di Amina Salina

Contro i salafiti sė, ma quanto pressappochismo

di Amina Salina

Contro i salafiti sì, ma quanto pressappochismo
Care sorelle e amiche, lettori e lettrici

mi riferisco all'articolo apparso su Yalla Italia sui Salafiti e la proposta di un loro dirigente di reintroduzione della schiavitù.

Credo come i fratelli e le sorelle di Ennadha che la costruzione della nuova Tunisia islamica e democratica, passi per ben altre vie rispetto a quelle di un generico ritorno alle origini in senso letterale.
Il Santo Corano, per non parlare dei Libri precedenti, discese in una società tutt'altro che ideale dove la violenza e la sopraffazione del forte sul debole era la regola.
Alcune norme etiche e giuridiche cercarono di regolare i rapporti sociali su base di mutuo rispetto ma non sempre ciò fu possibile sia perchè ci fu una caduta della spiritualità, denaro e potere si ripresero il dominio sul cuore umano, sia perchè ci furono guerre invasioni e devastazioni. Di conseguenza, non sempre l'islam fu applicato correttamente rispetto alle tradizioni del passato.
La schiavitù fu normata e trattar bene gli schiavi divenne un obbligo religioso, liberarli era cosa buona e giusta. E comunque il padrone non era comunque il possessore dell'anima dello schiavo il quale come tutti poteva avere libertà di professare qualsiasi fede. Si riconosceva lo schiavo come persona, a differenza del diritto romano che lo considerava instrumentum vocale cioè oggetto con la voce.

Certamente non possiamo ritornare alla schiavitù alle odalische agli harem o alle guerre tribali tutti istituti tradizionali senza i quali l'Islam può vivere benissimo.
Non si confonda perciò quello che è relativo alla consuetudine con la materia strettamente religiosa che spesso con la consuetudine ha poco a che fare. Tuttavia la capacità di distruzione della società odierna liberista ed imperialista in particolare in alcune aree del mondo è molto superiore a quella dell epoca del Profeta, in Afghanistan in Iraq. ln Occidente è stato molto più incivile della società del passato.
Insieme a milioni di pacifisti, penso che non si può parlare di civiltà in casa e bombardare in casa altrui. Naturalmente non ho intenzione di fare di tutt' erba un fascio, ragionamento che non è valido nè per l'Occidente nè per il resto del mondo. Ma tutti ricordiamo le violazioni dei diritti umani in Iraq in Afghanistan o altrove rigorosamente Made in USA.
Si parla di arrretratezza delle società islamiche ma non si guarda a casa nostra dove non dimentichiamo di essere dei privilegiati anche se non sappiamo quanto questo stato durerà ancora.

Oggi l'Islam delle moschee in stragrande maggioranza non propugna affatto il ritorno alle origini sic et simpliciter ma cerca di incarnare un Islam contemporaneo sostenitore della pace, della democrazia,del dialogo con le altre fedi e del diritto a partire dalle Fonti Santo Corano e Nobile Sunna.
Con un taglio differente dall'impostazione dell'ACMID, anche noi stiamo portando avanti una campagna internazionale in tutta Europa contro i matrimoni forzati, ma non capisco l'atteggiamento di chi per essere al passo con i tempi deve trattare con superficialità e addirittuta un pizzico di critica il testo sacro disceso in un' altra società invece di andare ad approfondire l'argomento criticando i Salafiti sul loro terreno prima che sul terreno della stampa occidentale che nulla sa di tutto ciò.

Si dovrebbe proporre un altro modo di vita nell ambito dell'Islam,non correre dietro semplicemente a tutto quello che si fa in Occidente per sentirsi integrati perchè così si favorisce l'assimilazione e non si aiuta affatto i musulmani a rimanere tali.
Nella Umma esiste oggi il massimo di libertà di critica ma attenersi al Testo e fondamentale.

Fraternamente

Amina Salina
Membro fondatore dell'ACII Moschea al Huda di Roma



Giovedė 26 Aprile,2012 Ore: 16:20
 
 
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