- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (291) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Ramadan, tempo di vicinanza,DI P.K. DAL MONTE

Ramadan, tempo di vicinanza

DI P.K. DAL MONTE

DUE CONCETTI LEGANO I VERSETTI 185-187 SUL DIGIUNO DI RAMADAN NELLA SURA AL-BAQARA, E SONO: VICINANZA E GUIDA.


  ago 12th, 2011 | Dal sito  http://www.islam-online.it

 

 

É nel mese di Ramadân che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione. Chi di voi ne testimoni [l'inizio] digiuni…”(II,185)

La rivelazione del Corano, resa nel testo con “discesa” (‘Unzila) è un avvicinarsi di Dio all’essere umano, segno della Sua premura, della Sua infinita misericordia. Avvicinarsi che viene espresso anche dalla triplice stretta angelica, nel racconto riferito da ‘Aisha del momento iniziale della rivelazione coranica:“… Questo sino a quando gli giunse la Verità, mentre era nella grotta di Hirâ’. Venne da lui l’angelo, e gli disse: ‘Leggi!’ (iqra’), ‘Non so leggere’, rispose.” “Allora,” racconta [il Profeta], “mi prese e mi strinse (gatta-nî), sino a sfinirmi. Poi mi lasciò andare, dicendomi ‘Leggi!’ Risposi: ‘Non so leggere!’ Mi prese e mi strinse una seconda volta, sino a sfinirmi. Quindi mi lasciò andare, dicendomi: ‘Leggi!’ Di nuovo risposi: ‘Non so leggere!’ Per la terza volta mi prese e mi strinse, poi mi lasciò andare, dicendo: «Leggi in Nome del tuo Signore, che ha creato; ha creato l’uomo da un grumo di sangue. Leggi, ché il tuo Signore è il più Nobile» (XCVI, 1-3).”

E’ un avvicinarsi del mondo del ghayb (invisibile, mistero), che umanamente non si può comprendere, in cui il sapere umano è sospeso:

Invero, lo abbiamo fatto scendere nella Notte del Destino. E chi potrà farti comprendere cos’è la notte del Destino? La Notte del Destino è migliore di mille mesi. In essa discendono gli angeli e lo Spirito, con il permesso del loro Signore, per (fissare) ogni decreto. E’ pace, fino al levarsi dell’alba” (XCVII, 1-5)

da qui il grande turbamento nel profeta Muhammad, pace e benedizione su di lui:

L’Inviato di Dio,” [continua la narrazione di ‘Â’iša,] “fece ritorno con l’ispirazione ricevuta, il cuore trepidante. Entrò da[lla moglie] Khadîgia bint Khuwaylid, e disse: ‘Avvolgetemi, avvolgetemi!’ Lo avvolsero, fino a quando lo spavento non l’ebbe abbandonato. Si rivolse a Khadigia e, raccontatole quanto accaduto, le disse: ‘Ho temuto per me stesso!’ Lei rispose: ‘Per Dio, no! Mai e poi mai Dio ti avvilirà! Tu mantieni i legami di parentela, prendi su di te i fardelli, fai ottenere l’indigente, accogli l’ospite, e [in generale] dai il tuo aiuto all’accadere delle vicissitudini che vengono nel Vero!’

Da questo avvicinarsi nasce la parola coranica… Iqra, leggi o recita qualcosa che ti è dato e non ti appartiene... Il testo non è suo, a lui compete la sua letturaParola divina in alfabeto umano, è la guida promessa dall’inizio dei tempi:“…Se mai vi giungerà una guida da parte Mia, coloro che la seguiranno non avranno nulla da temere e non saranno afflitti (II,3)

La guida viene rivelata per condurre l’uomo alla felicità, alla realizzazione di se stesso, per aiutarlo ad uscire dall’ambiguità del pensiero e sentire umano. Non si attua solo attraverso una conoscenza libresca del Corano, essenziale è l’atteggiamento del cuore, senza del quale le grandi benedizioni insite nella discesa, vengono vanificate: “Per il libro esplicito: Lo abbiamo fatto scendere in una notte benedetta, in verità siamo Noi ad ammonire… Siamo noi ad inviare i (messaggeri) (segni della) misericordia del tuo Signore… ma quella gente invece dubita e scherza!”

Qui come altrove, le parole del Corano illuminano con grande profondità quelli che sono gli atteggiamenti dell’essere umano che impediscono di vedere ciò che è esplicito: il dubbio e la superficialità.

Il giusto atteggiamento ci viene chiarito nel versetto seguente (186), che si trova tra i due che parlano propriamente del digiuno di Ramadan, e ne è dunque come il cuore. Il cuore del digiuno, il cuore di Ramadan è quello di cercarLo, di chiamarLo, di invocarlo, solo in questo tenerci a Lui vicini possiamo essere ben guidati:

Quando i Miei servi ti chiedono di Me, ebbene Io sono vicino! Rispondo all’appello di chi Mi chiama quando Mi invoca. Procurino quindi di rispondere al Mio richiamo e credano in Me, sì che possano essere ben guidati.” (II,186)

“Io sono vicino!” … Noi non amiamo per primi Allah, la nostra adorazione è una risposta a Lui che ci ha voluti, creati e perdonati, come dice un bellissimo hadith:“Ogni giorno, il mare dice ad Allah: -Permettimi, Signore, di annegare il figlio di Adamo che ha mangiato dei tuoi beni, ma ha adorato un altro.- Ogni giorno, le montagne dicono ad Allah: -Permettici, Signore, di franare sul figlio di Adamo che ha mangiato dei tuoi beni, ma ha adorato qualcun’ altro. -La terra dice: -Permettimi, Signore, d’inghiottire il figlio di Adamo che ha mangiato dei tuoi beni ma ha adorato qualcun altro.- Ma Allah risponde: «Lasciateli, se li aveste creati voi, li avreste perdonati.»”

Egli è Colui che ci indica il sentiero della Fonte che disseta il desiderio umano, attraverso le innumerevoli ayat dei Libri e della creazione… E noi siamo chiamati a rispondere a questo incessante invito: Procurino quindi di rispondere al Mio richiamo… prima di noi Egli, l’Altissimo, risponde all’appello di chi Lo invoca… Il versetto ci parla di una reciprocità possibile solo per Misericordia e grazia…

E la sua risposta ci sorpassa, Egli è al-Akram, il Generosissimo. Da Abû Hurayrah: “Allâh, sia Egli esaltato, dice: “Io sono secondo l’idea che il Mio servo ha di Me, ed Io sono con lui quando Mi menziona; e se Mi menziona in cuor suo, lo menziono in cuor Mio. E se Mi menziona in pubblico, lo menziono in un pubblico migliore di quello; e se si avvicina a Me di un palmo, Mi avvicino a lui di un cubito, e se si avvicina a Me di un cubito; Mi avvicino a lui di un braccio; e se viene da Me camminando, vado da lui correndo’”». (Trasmesso da Bukhârî, Muslim, Tirmidhî e Ibn Mâjah).

Il terzo versetto parla di un’altra vicinanza e reciprocità che è quella tra gli sposi, che non viene proibita nelle notti di Ramadan:

Nelle notti del digiuno vi è stato permesso di accostarvi alle vostre donne; esse sono una veste per voi e voi siete una veste per loro. Allah sa come ingannavate voi stessi. Ha accettato il vostro pentimento e vi ha perdonati. Frequentatele dunque e cercate quello che Allah vi ha concesso. Mangiate e bevete finché, all’alba, possiate distinguere il filo bianco dal filo nero; quindi digiunate fino a sera…” (1I,87)

Potrebbe sembrare una semplice agevolazione, ma essa ha anche un significato più profondo… La vicinanza di Allah non sopprime la vicinanza umana, non la rende inutile, non rende l’uomo un puro spirito… Contro ogni mentalità eccessivamente ascetica o spiritualistica, l’islam chiama all’equilibrio, così anche per quanto riguarda il digiuno dal cibo, non si è più bravi se si prolunga l’astensione: “La mia Ummah continuerà ad essere nella strada buona finché si affretterà a rompere il digiuno e a ritardare il pasto prima del fajr”.

Poiché: “Allah ama che i Suoi permessi siano attuati così come ama che i doveri da Lui prescritti siano eseguiti”

C’è nell’essere umano, una tendenza a mitizzare il sacrificio, a credere che in esso ci sia una forza magica… la storia religiosa umana ha faticato a lungo prima di capire che ciò che ama Dio non è il sacrificio in se stesso ma ciò che lo muove, l’abbandono in Lui nel bene e nel male, è conservare la luce della fede e non cedere alla disperazione o alle vie più facili per emergere… è l’islam… “Invero, la religione presso Allah è l’Islàm.

Il digiuno ha un carattere preparatorio a quella che è la vicinanza divina, non è fine a se stesso, non è sacrifico per il sacrificio, svuota il corpo e la mente, mette in attesa, nel declinare delle luci che illuminano il mondo si fa strada la Luce che non muore nostra guida e consolazione.

PATRIZIA KHADIJA DAL MONTE

“Venne da lui l’angelo”: si tratta di Gabriele; la sua ‘discesa’ avviene durante il mese di Ramadan, quando Muhammad ha quarant’anni. “Leggi!”: l’imperativo iqra’ significa anche ‘recita!’. Il Profeta risponde “Non so leggere!”… “Mi strinse sino a sfinirmi”: l’espressione gatta-nî hattâ balaga min-nî l-giahdu è enigmatica. Il verbo gatta significa letteralmente ‘immergere’, ‘tuffare’, come se l’angelo avesse fatto entrare (o ’sommerso’) Muhammad in una Presenza circondante, come quella dell’acqua per chi vi viene ‘immerso’; e proprio in virtù di tale simbolismo, Ibn Abî Giamra parla insistentemente di uno ’stringente abbraccio’ (damm) angelico (da cui la traduzione ‘mi strinse’). Nelle parole seguenti (hattâ balaga min-nî l-giahda), con la vocalizzazione in ‘a’ dell’ultimo termine (giahda appunto, vocalizzazione scelta nei testi a stampa), si intende che l’angelo, o la sua ’stretta’ avvolgente, produsse un estremo affaticamento in Muhammad… Si può comunque dire che la veemenza della triplice ’stretta’ angelica ha la funzione di far comprendere a Muhammad la serietà della missione che gli verrà affidata, e l’immensa potenza delle Realtà superiori che faranno da tramite alla discesa dell’ispirazione divina, così da far sì che egli prenda il Libro di Dio «con forza (bi-quwwa)» (XIX, 12) … “«Leggi in Nome del tuo Signore, che ha creato»”: questi versetti della Sura del Grumo di Sangue costituiscono le prime parole del Corano ad essere state rivelate al Profeta. ” (Idris Lodovico Zamboni, Sahih al-Bukhari, ed. Orientamento, Reggio emilia)



Marted́ 16 Agosto,2011 Ore: 06:12
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Conoscere l'islam

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info