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www.ildialogo.org Il miracolo del Corano,di Patrizia Khadija Dal Monte

Il miracolo del Corano

di Patrizia Khadija Dal Monte

lug 9th, 2011 | Dal sito  www.islam-online.it

  Cuore e sorgente dell’islam è il Corano. Letto, recitato, imparato a memoria, studiato, amato da generazioni di uomini e donne che in esso riconoscono la guida della loro vita e il segno tangibile della misericordia del loro Signore, come ben dice questo hadith riferito da Ibn Massud :

Questo Corano è un nutrimento, quindi accogliete il suo alimento quanto potete. Questo Corano è la corda di Allah, esso è la luce evidente, la giusta cura, esso è una protezione per chi lo tiene, una salvezza per chi lo segue, che così non si svia e non biasima se stesso, non si altera e non ha bisogno di essere raddrizzato. Le sue meraviglie non finiscono mai, e non si esauriscono nel frequente ricorso, recitatelo e Allah vi ricompenserà, per ogni lettera dieci meriti (hassanat) non dico che alif lam mim è una lettera, ma dico che alif è una lettera, lam è una lettera, e mim è una lettera.”

Molti anche i nomi che nel Corano stesso lo indicano, come Al-Kitab, al-Dikhr, Al Furkhan… ad indicare la molteplicità e ricchezza che gli appartiene. Il Corano rappresenta la pienezza della rivelazione divina e la sua sintesi, conferma e discrimine di ogni rivelazione profetica antecedente.

Ha fatto scendere su di te il Libro con la verità a conferma di ciò che era prima di esso. E fece scendere la Torah e l’Ingil, in precedenza, come guida per le genti. E ha fatto scendere il Discrimine.” (III,3-4) Composto da ayat e ayat esso stesso, segno della vicinanza di Allah agli uomini, del Suo non abbandono, della Sua presenza e cura delle creature e insieme attestazione del carattere profetico di Muhammad. Abu Huraira che Allah sia soddisfatto di lui riporta che il Profeta, su di lui la pace e la benedizione divine, disse: “Ogni profeta ha avuto dei miracoli che servono a far credere la gente, mentre il mio miracolo è stato una rivelazione da Allah, e spero di avere il più grande numero di seguaci nel Giorno del Giudizio.”

La tradizione accenna anche altri miracoli avvenuti nella vita del profeta Muhammad, su di lui la pace e la benedizione divine, come la spaccatura della luna, lo sgorgare dell’acqua tra le sue dita… ma il miracolo essenziale e permanente è il Corano, parola divina che illumina il senso della vita umana. Molte sono le spiegazioni che, nella tradizione islamica,cercano di illustrarne gli aspetti straordinari ponendo in risalto la sua bellezza e l’inimitabilità del suo linguaggio e dei suoi contenuti, suggerita dal Corano stesso, o ancora evidenziando come alcuni versetti antetempo parlino di processi naturali, scoperti dalla scienza molti secoli dopo la loro rivelazione. “Di’: “Se anche si riunissero gli uomini e dèmoni per produrre qualcosa di simile di questo Corano, non ci riuscirebbero, quand’anche si aiutassero gli uni con gli altri”. (XVII,88)

Ma fondamentalmente il Corano è miracolo che rimanda alla vita ne svela l’intima struttura, la sua logica, la sua origine e il suo fine, “da Dio veniamo a Lui ritorniamo”; come del resto la vita del Profeta Muhammad, su di lui la pace e la benedizione divine, non è dominata dallo straordinario, ma da una profonda umanità, nella varietà delle situazioni umane, in mezzo alla gente, uomo e messaggero guidato dalla totale fede in Dio. C’è una ricerca del miracoloso che cela la miscredenza:

«E dissero: “Perché non sono stati fatti scendere su di lui segni da parte del suo Signore?” Di’: “I segni sono solo presso Allah. Io non sono che un ammonitore esplicito”. Non basta loro che ti abbiamo rivelato il Libro che recitano? Questa è davvero una misericordia e un Monito per coloro che credono! » (XXIX, 50-51)

Il Corano basta, dice Dio in esso, è segno sufficiente, c’è sufficiente luce per chi voglia percorrere la via che porta alla realizzazione. E tuttavia per penetrare la sua immensa saggezza, e poterlo riconoscere nella sua essenza Dio in esso ci dice che c’è bisogno di due cose: la riflessione e il timor di Dio. “Abbiamo reso facile questo [Corano], nel tuo idioma, affinché riflettano”. (XLIV,48)

Alif, Lâm, Mîm. Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati, coloro che credono nell’invisibile, assolvono all’orazione e donano di ciò di cui Noi li abbiamo provvisti, coloro che credono in ciò che è stato fatto scendere su di te e in ciò che è stato fatto scendere prima di te e che credono fermamente all’altra vita.” (II,1-4)

Ecco che la comprensione non è solo un atto intellettuale ma sgorga dall’essere profondo della persona, in cui la fiducia nel mistero si coniuga alla preghiera e all’amore verso gli altri… Per costoro il Corano rivela la sua guida e diventa chiaro, Al-Mubîni, luce scesa in una notte benedetta:

É nel mese di Ramadân che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione.” (II,185)

Ramadan e Corano sono intimamente uniti, là nell’esperienza della povertà dell’umano, nella rinuncia ai sostegni usuali della vita, in una notte priva di colori e luce propria si è manifestato e si manifesta l’Altro, Colui Al quale nessuna creatura è simile, la cui parola ripete incessantemente la Sua misericordia e la serietà della vita umana, e questo è vero miracolo.

Patrizia Khadija Dal Monte



Domenica 10 Luglio,2011 Ore: 16:41
 
 
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