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www.ildialogo.org Musulmani liberali e definizione della Shari'a,di Amina Salina

Musulmani liberali e definizione della Shari'a

di Amina Salina

Lo spunto per questo articolo mi e venuto leggendo su Agenzia Radicale alla homepage un articolo di una giovane italo marocchina riprodotto qui sotto che criticava alcuni principi del diritto islamico tradizionale attribuendoli alla Sharia. Purtroppo questa confusione e la norma sulla stampa italiana e anche molti musulmani cresciuti in Occidente ignorano i fondamenti dell'Islam e definiscono islamiche usanze o tradizioni che sono relative ad un periodo storico determinato e che potrebbero essere riformate.
Un caso classico e il divieto di matrimonio tra una musulmana ed un cristiano, giustificato dalla posizione subordinata della donna in tutte le società tradizionali. Questo principio che deriva dall'ijma, cioè dal consenso della maggioranza degli ulema , potrebbe essere in futuro riformato perché non è fondamentale anche se e diventato storicamente importante e sentito dalla maggioranza dei musulmani .
Un alim come Hassan Al Tourabi, che è stato anni fa tra i fondatori dei fratelli musulmani in Sudan, si e schierato per la riforma di questo istituto. En passant , in base alla mia esperienza di oltre sedici anni nell'islam, vorrei affermare che esistono diversi casi di donne musulmane praticanti che hanno sposato, che nulla hanno a che vedere con la fede, uomini cristiani magari brave persone.
Queste coppie non sono state affatto emarginate dai familiari della sposa piuttosto si cerca di far conoscere la fede islamica allo sposo e poi si lascia la libertà di scelta dei due coniugi.
La definizione della sharia come Via privilegiata alla realizzazione spirituale contrasta con la sua confusione con il diritto islamico tradizionale che è solo una parte dell'Islam tanto più che noi musulmani occidentali possiamo vivere come tali senza diritto islamico e senza stato islamico. La Sharia è quindi un guado sicuro e comodo in un fiume in tempesta a cui l uomo e la donna si aggrappano per non annegare nella corsa impetuosa della vita ma non e una camicia di forza... Espressione dei principi universali dell'islam, struttura e pensiero che li attualizzano nella storia umana. Questa definizione della Sharia, formulata da Tareq Ramadan, libera questo concetto dall'astratto formalismo giuridico della definizione corrente che confonde la Legge divina eterna ed immutabile con la sua incarnazione storica, il diritto islamico tradizionale storicamente determinato nella società tradizionale tribale premoderna.
La confusione tra codice di comportamento e legge regna sovrana nel dibattito tra musulmani e soprattutto nella discussione tra gli islamologi in Occidente al punto che molti credono che i musulmani debbano abbandonare la Sharia o applicarla come cinque secoli fa. In realtà una parte degli stessi salafiti chiede una riforma del diritto islamico tradizionale che non conduca i sistemi giuridici dei paesi musulmani all'abbraccio con i codici occidentali perché si possono salvaguardare i diritti umani i diritti della donna approfondendo e non abbandonando la Sharia stessa.
Nei primi secoli dell'Islam per concretizzare gli insegnamenti della Sharia gli Ulema hanno stabilito le finalità della sharia stessa che non sono nient altro se non la salvaguardia del creato, del benessere dell'uomo stesso,della natura e della società. Questi concetti non si trovano nell 'immagine trasmessa dalla stampa occidentale e da alcuni esegeti musulmani particolarmente rigidi ma al contrario troviamo una fissazione sulle prescrizioni, sui precetti come se la sharia fosse semplicemente una serie di prescrizioni giuridiche, spesso incomprensibili agli occhi del lettore medio, a volte staccati dalle necessita personali e collettive del musulmano medio specialmente se vive in occidente.
Uno dei più grandi giuristi musulmani del quarto secolo dopo l'egira, As-Shâtibi nell'opera «Al Mouwafaqât fî Usûl As- Shari'a », definisce tre finalità fondamentali della sharia cioe:garantire l 'indispensabile, il necessario e un surplus ad ogni essere umano che vive nella società islamica sia dal punto di vista materiale che spirituale. Dall'esame delle fonti si evince che mai la sharia è stata definita come un codice giuridico: essa è l'orizzonte di vita del musulmano in tutti i settori dell 'esistenza, la fonte spirituale della salvezza individuale e collettiva, la via per la felicità nell'esistenza terrena, quando i meritevoli accederanno al paradiso .
Il dibattito su questi temi e ancora aperto.
salam
amina salina
Ecco il link all'articolo che ho letto ieri
http://www.arabidemocraticiliberali.com/



Sabato 04 Giugno,2011 Ore: 20:14
 
 
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