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www.ildialogo.org Bin Laden, le diplomatiche reazioni dell'Islam italiano,di NUCCIO FRANCO

Bin Laden, le diplomatiche reazioni dell'Islam italiano

di NUCCIO FRANCO

Un articolo di Nuova Agenzia Radicale con un commento di Amina Salina


http://www.agenziaradicale.com/

giovedì 05 maggio 2011 

La notizia dell'uccisione di Osama Bin Laden, è stata accolta dall'Islam italiano, organizzato e non, in maniera differente. Perlopiù, salvo eccezioni, le dichiarazioni rilasciate sono state ispirate alla massima cautela nell'attesa che sulla vicenda sia fatta maggior chiarezza. 

Per Abdel Hamid Shari, Presidente del Centro islamico di viale Jenner a Milano, Bin Laden è "meglio morto che in prigione" ed aggiunge che, comunque, "Osama è stato il simbolo di un'epoca insanguinata". "Per noi" aggiunge "era storicamente morto già nel 2001".

"Mi aspettavo che Bin Laden venisse catturato e giudicato di fronte a un tribunale per ciò che ha commesso. Credo che con questo ci siamo messi alle spalle una situazione difficile ed ora spero si apra un pagina nuova fatta di pace e di speranza" è l'opinione, invece, di Izzedin Elzir, Presidente dell'Ucoii.

Secondo lo Sheikh Abdul Hadi Palazzi, Presidente dell'Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana ed acuto osservatore dei fatti mediorientali "si tratta senza dubbio di una vittoria rilevante nella lotta contro il terrorismo, e non solo perché si è colpito un personaggio simbolo del terrore ma, soprattutto, perché ora le cellule di Al-Qaeda non potranno più essere finanziate tramite le ingenti risorse della famiglia Bin Laden e del regime saudita che la protegge".

Tuttavia, mette in guardia da facili entusiasmi ed avverte: "Vincere una battaglia - pur se importante - non significa aver vinto la guerra, ed è possibile che le cellule integraliste ormai allo sbando e prive di risorse tentino colpi di coda dettati dalla disperazione".

Circa il futuro dei rapporti tra Occidente ed Islam e le prospettive del dialogo, Palazzi è pessimista. "Ritengo che l'amministrazione Obama stia seriamente contribuendo a peggiorare la situazione. Invece di sostenere i musulmani liberali amici dell'Occidente, di fatto incoraggia gli sciiti estremisti filo-iraniani e i Fratelli Musulmani. Pensiamo al caso di Gheddafi: era senz'altro un dittatore brutale, ma laico e nemico dell'integralismo.  Perché prendersela con lui, ma non con quanti sono peggiori di lui? I suoi avversari rischiano di essere altrettanto dittatoriali" afferma.

Ahmed Abdel Aziz, responsabile Relazioni Esterne dei Giovani Musulmani d'Italia non nega il timore che quanto accaduto "possa rappresentare il pretesto per una escalation di violenza da parte di determinate frange estremiste che potrebbero compiere alcune operazioni di ritorsione, ovviamente da condannare" e sottolinea come sussistano ancora dubbi sulla figura di Bin Laden. "Solo la storia potrà chiarire definitivamente chi è stato ed i suoi rapporti con l'Occidente " prosegue.

Circa gli scenari futuri che l'uccisione del leader di Al Qaeda potrebbe determinare, Aziz sostiene che l'uscita di scena di Bin Laden "porta a termine un ciclo che in qualche modo giustificava l'attacco della coalizione in Afghanistan. Il Presidente Obama potrebbe fare una operazione politica assolutamente intelligente, ossia lasciare alcune aree di crisi che sono costate agli Stati Uniti tantissimo in termini economici e di vite umane".

"L'auspicio" - conclude Aziz - "è che quanto sta accadendo in Nord Africa e Medio Oriente comporti una revisione di strategia nei confronti di paesi che possono rappresentare il supporto fondamentale alla comprensione di una certa parte del mondo che vive di dinamiche completamente diverse dalle nostre".

Tuttavia, al di là delle dichiarazioni dei rappresentanti istituzionali, a fungere da autentica cartina tornasole degli opposti sentimenti sono i social network ed i blog sparsi per la rete dove si alternano commenti all'insegna dello scetticismo,del dubbio e dell'imbarazzo ma anche della rabbia.

Alle tesi complottiste, secondo le quali Bin Laden avrebbe ottenuto un lasciapassare per abbandonare definitivamente la scena fanno da contro altare le reazioni di coloro i quali criticano l'Occidente per aver utilizzato metodi che, a torto (ndr), si rimproverano proprio ai musulmani.

C'è chi avanza ancora la convinzione che il "Principe del male" avesse un trascorso da agente della CIA; altri fanno riferimento agli Usa come un Satana vestito da santo, convinti che a Bin Laden succederà qualcun altro e che le scene di giubilo di questi giorni rappresentino solo un' ipocrisia strisciante.

Indubbiamente, la circostanza che l'uccisione del terrorista più ricercato al mondo sia avvenuta a ridosso dell'ormai imminente inizio della campagna elettorale a stelle e strisce e le rivolte in atto in gran parte dei paesi arabi non lascia indifferenti e suscita più di un dubbio. Maliziosamente (?) in molti sono disposti a scommettere che non si tratti affatto di un caso.

E poi c'è chi sostiene che il terrorismo esiste e che coinvolge qualsiasi credo, nessuno escluso nonostante la convinzione che l'11 settembre sia andata diversamente da come è stato raccontato. Dubbio assolutamente condiviso dalla maggioranza del popolo della rete, a prescindere da nazionalità, razza e credo.

Un caleidoscopio di opinioni, dunque, il cui leitmotiv è rappresentato sostanzialmente da una sorta di sfiducia circa la possibilità che l'eliminazione fisica del "grande capo" possa drenare energie al network di Al Qaeda e modificare sostanzialmente lo scenario del fondamentalismo internazionale.

Su tutto, però, una domanda ricorrente: possibile che l'intelligence americana non sia riuscita a catturarlo ?? A chi faceva paura Bin Laden vivo?

Certamente, il pericolo che i legami politici ed economici poco chiari che hanno sempre alimentato quell'aura di leggenda venutasi a creare attorno al miliardario saudita potessero trasformare una vittoria in un boomerang, è stato probabilmente un fattore.

Nuccio Franco

Bin Laden non rappresenta l'Islam. Credo che al di la dei dubbi sul ruolo del principe del terrore il 99 per cento dei musulmani non voglia sapere ne di lui ne delle guerre. Vi rimando al mio articolo Chiediamo pace di cui vi invio il link credendo di interpretare il sentimento della comunita islamica. Restiamo Umani
salam amina salina



Venerd́ 06 Maggio,2011 Ore: 17:49
 
 
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