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www.ildialogo.org 8 Marzo delle donne musulmane a Roma,di Amina Salina

8 Marzo delle donne musulmane a Roma

di Amina Salina

Si e svolto con grande partecipazione da parte delle sorelle delle autorità di militanti della sinistra e di studiosi desiderosi di approfondire il tema islam la consueta celebrazione della Giornata Internazionale della Donna organizzata dall'ADMI e dall'Asociazione Culturale Islamica in Italia Moschea al Huda , che si e tenuta sabato 5 dalle 15.30 nel teatro della scuola di via dei Sesami a Centocelle, dedicata quest'anno al tema della libertà e della dignità fenmminile.
Nell'introduzione il presidente del VIII Municipio, che ha patrocinato l'iniziativa, ha sottolineato l'importanza dell'Associazione nel tessuto cittadino ed ha promesso tutto l'appoggio possibile all'attività dell'Associazione in prima linea per un Islam democratico e fedele alla Costituzione repubblicana. Ha affermato che ormai la questione islamica in Italia non si pone più in termini di integrazione ma di partecipazione di musulmani italiani alla vita del Paese come una delle sue componenti.
La sorella Huda Dachan ha approfondito la questione dell'abbigliamento islamico come libera scelta ed obbedienza ad Allah sottolineando che in una visione liberale della società non si può proibire ho stigmatizzare un gesto che è libero e volontario e che rappresenta un modello di donna buona,vicina al modello della Vergine Maria, ricordando che ad essa e dedicata una intera sura del corano.
Da parte mia ho sottolineato che il femminismo islamico non può essere compreso se ci si limita ad un analisi sociologica dell'ambiente e della famiglia ma può essere pienamente capito tenendo presente che èè un fatto spirituale in quanto la dignità e la libertà della donna si realizzano attraverso la sapienza e l'amore per Allah prima che sul piano dei diritti e dei comportamenti. La donna deve quindi accedere al pari dell'uomo alla conoscenza religiosa e anche ai ruoli di interprete e di insegnante dell'islam.
La prima donna Mufti fu Aisha sposa del profeta e madre dei credenti. In secondo luogo femminismo islamico significa dare pienamente valore alla donna nel campo privato e pubblico tenendo presente la complementarietà dei ruoli dentro la famiglia senza che ciò divenga una discriminazione. Oggi la dignità della donna è messa a dura prova nel nostro paese tuttavia esistono centinaia di migliaia di donne che non vogliono piegarsi al ruolo di oggetto maschile ne rinunciare alla famiglia per il lavoro. Sono le donne che scendono in piazza a prescindere dalla loro condizione sociale e fede religiosa. Donne le cui antenate furono le partigiane che difesero a rischio della vita la libertà e la democrazia in Italia.
Di fronte allo svilimento della donna noi donne musulmane assieme a tutte le altre vogliamo difendere la Costituzione e lo stato di diritto, rifiutiamo l'etichetta di integraliste ma rivendichiamo la democrazia, la laicità, lo stato di diritto, quello stato di dritto che Berlusconi vuole piegare alla sua logica totalitaria, plebiscitaria ed autoritaria sminuendo il ruolo del parlamento, rifiutando qualunque trattativa con i movimenti sociali, governando a forza di decreti legge, attaccando la magistratura rifiutando di farsi processare. Per questo la scadenza dell'otto marzo non può essere rituale, continuiamo ad esprimere la nostra diversità dalle donne come Ruby o come le politiche che tagliano l'istruzione ed i servizi sociali.
E' poi intervenuta la rappresentante delle donne del PD della locale sezione che ha ricordato la necessità dell'unità di tutte le donne per ricostruire valori condivisi per avere una scuola pubblica efficiente, servizi sociali soprattutto per i ceti deboli per rilanciare un modello di donna veramente libera, onesta e ricca di quei talenti che hanno reso l'Italia una nazione civile. Ha sottolineato poi che nonostante la campagna mediatica della destra questo quartiere ha mantenuto un tessuto sociale attivo, ribellandosi ad atti di incivile razzismo e contrastando ogni Xenofobia. Tutti gli intervenuti tra le autorità hanno sottolineato di dare la cittadinanza italiana a ragazzi che hanno studiato qui dopo un ragionevole lasso di tempo. L'iniziativa si e conclusa con i ringraziamenti ai partecipanti e un piccolo buffet di dolci arabi offerti dalle donne.
Salam
Amina Salina



Luned́ 07 Marzo,2011 Ore: 16:41
 
 
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