Le scrivo in quanto cittadino italiano di origine marocchina e di fede islamica per esprimerLe innanzitutto la mia grande solidarietà per il sanguinoso attentato avvenuto nella città di Alessandria nella notte del 31 Dicembre 2010.

Comprendo la Sua rabbia e amarezza nel constatare che alcuni membri della Sua comunità, figli dell’Egitto, siano stati brutalmente assassinati durante una cerimonia religiosa che invece simboleggia la pace e l’amore. Ma noi musulmani d’Italia e musulmani romani in quella piazza vorremmo esserci insieme a voi, mano nella mano, proprio per condannare l'azione di chi con la religione non c’entra nulla e di chi, con l’uso della violenza, ha bestemmiato il nome di Dio.

Vorremo dire insieme a Voi ad alta voce a tutto il mondo, Paesi islamici inclusi, che per noi musulmani il rispetto delle altre religioni, cristianesimo ed ebraismo in primis, non è solo un dovere morale, ma è un precetto religioso dettato dal Corano e dagli insegnamenti dell’Islam.

Sua Eminenza, siamo insieme oggi vittime di una propaganda estremista che fa della brutale violenza lo strumento per diffondere la paura e dividere invece ebrei, cristiani e musulmani, figli di Abramo e abbiamo la comune responsabilità oggi di rilanciare invece una grande alleanza tra credenti e non credenti per affermare il valore della pace e del rispetto della libertà religiosa in tutto il mondo. A partire da una capitale importante per la sua storia e per essere conosciuta come capitale del dialogo e sede del Vaticano.

Sua Eminenza, come musulmano italiano mi permetta di dirLe infine che spero Lei colga lo spirito positivo di questa lettera e rilanci un appello all’unità tra cristiani e musulmani al fine di essere da esempio per quelle realtà dove purtroppo il dialogo rimane ancora un difficile obiettivo.

Auguri per le celebrazioni del Vostro Natale e un saluto di pace.
 
Khalid Chaouki
Direttore di Minareti.it

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