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www.ildialogo.org Noi insieme agli altri per un futuro migliore,di Amina Salina

Islam
Noi insieme agli altri per un futuro migliore

di Amina Salina

La nostra rivista sta da un po di tempo riesaminando le basi fiilosofiche occidentali e non dell'umanesimo religioso poiche la condivisione e la fratellanza tra membri di diversa fede o di nessuna fede nel mondo globalizzato e l'opposizione alla logica del potere della guerra e della barbarie e necessaria per la stessa sopravvivenza dell'umanita. Nessuno puo rinchiudersi nella torre d avorio della propria unicità senza condannarsi alla sterilità ed alla semplice testimonianza. Ma il mondo ha sempre piu necessità dell'aiuto dell' Altissimo e dei credenti per risolvere i suoi enormi problemi relativi alla globalizzazione alla diseguaglianza sociale allo spreco delle risorse e ad una crescita indiscriminata della ricchezza a favore dei pochi e della miseria persino per le classi medie dei paesi sviluppati.
Nello stesso tempo la leadership dell'Occidente viene messa in crisi dall'enorme sviluppo dell'America Latina che cerca una nuova via ed una vita migliore per tutti e dai paesi dell'Asia del Sud che invece puntano sul superlavoro e sulla competitivita economica e del sapere. La critica teorica del capitalismo nel cuore del sistema si fonde con l'esistenza di Altri che non vogliono piu essere solamente braccia a buon mercatio per il supersfruttamento ma persone. Il centro del mondo non e piu l'Occidente ma l'America Latina e l'Asia del Sud paesi che stanno investendo cifre enormi nell'istruzione nella formazione di quadri e nella ricerca scientifica. Sempre piu persone emigrano dai paesi poveri a quelli meno poveri o ricchi. Queste persone emigrano non semplicemente per avere un tetto o un pezzo di pane ma anche per avere liberta e democrazia per realizzarsi non solo economicamente ma anche spiritualmente. Dentro le nostre rivendicazioni relative al riconoscimento da parte dello Stato alla costruzione di cimiteri e luoghi di preghiera all'insegnamento della lingua araba nelle scuole c'e' il desiderio di vivere pienamente sia dal punto di vista materiale che spirituale di crescere famiglie sane di tenere lontani dai nostri figli i vizi della società contemporanea. Non c'è padre o madre cosciente che ci biasimerebbe per questo se non fosse trascinata a cio dai media che coprono tutto con le loro assurde etichette. Chi prega non è un terrorista ma un credente chi va in moschea non vuole reclutare nessuno ma vivere in pace la propria fede. Noi riconosciamo piena liberta di coscienza alla nostra stessa comunità ognuno e libero di comportarsi come vuole abbiamo solo l'esempio e la buona parola. Però per essere libera una persona dev'essere informata e invece c'è gente che non sa nemmeno pregare e in moschea si insegna la preghiera e le basi del credo islamico non si fa propaganda per nessuno. Questo non ha nulla a che fare col fondamentalismo se no anche il Papa sarebbe un estremista. Oltre che essere musulmani siamo anche cittadini e custodi del creato. Questa terra e nostra ci viviamo quindi abbiamo il diritto di chiedere a chi la sporca con le discariche nei parchi nazionali e la distrugge con l'inquinamento e le centrali nucleari di fermarsi.-
Da questo punto di vista ognuno deve superare l'ambito specifico della sua fede ed esssere anche pienemente cittadino per costruire assiema all'altro al diverso il mondo di domani. Un diverso che è anche un fratello in Allah poiche siamo stati creati da un'unica coppia e da loro discendiamo. Un altro con cui condividiamo valori essenziali come la Pace la democrazia la difesa dei poveri e degli oppressi.
Da questo punto di vista come musulmani ci opponiamo fermamente alla delinquenza politica che si ammanta di religione a fini di potere si tratti dei militanti di Al Qaeda che assassinano sciti e cristiani in Iraq come delle milizie ugandesi sedicenti cristiani che si fregiavano del titolo improbabile di Esercito del Signore. Chi uccide innocenti non è religioso e solo un delinquente e come tale va trattato. Chi arma gli eserciti per guerre di imvasione e di occupazione non lo fa in nome della fede ma solo per denaro ed interessi geopolitici. A cominciare dagli USA. Qui nessuno Stato è innocente tranne chi resta entro i propri confini ed attua una politica di pace.
Come musulmani abbiamo definitivamente tolto dalla discussione teologica la differenziazione tra dar al Islam, Terra dell Islam, e Dar al Harb, Terra della Guerra, con cui i sapienti tradizionalisti designavano rispettivamente i paesi a maggioranza islamica e gli altri. Ormai le appartenenze si mescolano ci sono cristiani arabi e musulmani francesi buddisti norvegesi e cristiani cinesi tutte queste sono minoranze e in genere l'arrivo di queste minoranze in Europa ha canbiato il volto delle Chiese cristiane e le ha ulteriormente avvicinate ai poveri.,
L'Islam come ogni Fede e indipendente dalla geopolitica e anche dagli Stati come dimostrano le centinaia di migliaia di musulmani e musulmani che vivono come tali senza la legge islamica senza Stato islamico e senza polizia religiosa. In questa fase costruire l'Islam per il mondo globalizzato si puo fare a partire dall'indipendenza da ogni Stato e da ogni potere che vuole sottomettere la religione a criteri a lei estranei. In occidente si cerca di assimilare i musulmani facendoli uscire dai dettami della Fede, nei paesi tradizionalmente islamici si sottomettono le guide religiose a vari dittatori e falsi democratici per logiche di potere e guerra. In entrambi i casi chi ci rimette è la fede e le libere scelte del credente e della credente. Ma la repressione è senz'altro piu forte nei paesi musulmani poichè qui abbiamo formalmente e praticamente la libertà di associazione stampa e coscienza possiamo seguire liberamente i dettami religiosi. Per questo la stragrande maggopranza dei musulmani di prima generazione che vivono qui si sentono meglio in Occidente che nelle loro patrie oppresse dalla povertà e dalla dittatura da cui solo pochi Stati islamici stanno liberandosi. Mentre nell'Asia dell'Est il modello potrebbe essere la Malaysia paese islamico fervente e globalizzato, qui in Occidente dobbiamo costruire un Islam adatto a questo secolo e a questo tipo di società superando arcaismi e tradizioni ancestrali e fare lo stesso lavoro che i musulmani arabi hanno compiuto negli ultimi due secoli riscoprendo l'Islam delle origini sepolto sotto metri di polvere. A modi di vivere diversi devono corrispondere diverse possibilita per i credenti ad esempio qui non ci sono banche islamiche e siamo costretti a sottoscrivere mutui con interesssi mentre invece la creazione di banche islamiche aperte a tutti permetterebbe alla clientela prestiti a condizioni piu favorevoli. Qui viviamo rispettanfo il culto ed organizzando la nostra vita sociale e di comunità attraverso le moschee, partecipando pienamente alla vita politica e civile del Paese. Parlare a questo punto di integrazione significa in qualche nmodo pensare ad un Islam straniero che deve entrare con la forza in un ambito accettabile per la mentalita europea avendo dato per scontato che l'Islam sia una fede totalitaria ed illiberale. Da questo punto di vista noi non abbiamo bisogno di leggi che ci costringano ad entrare in una dimensione europea per il semplice fatto che siamo europei come dimostrano le decine di milioni di musulmani europei della Bosnia e della Russia oltre alle migliaia di convertiti alcuni dei quali non lasciano il loro paese che per il Hajj e non hanno alcun legame familiare con arabi o musulmani di nascita. In realta non abbiamo bisogno di integrarci ma di fare un cammino comune con gli altri per risolvere i problemi di tutti a partire dalla costruzione di una nuova classe dirigente politica e culturale.. Conosco sorelle che sono entrate nell'Islam senza padre marito o figlio maschio che le dovesse tutelare in un paese non islamico e sono rimaste musulmane praticanti perche l'hanno voluto loro. L'Islam è una scelta di fede è sempre stato cosi e non ha molto a che vedere col nome che porti con la nazionalita o col colore della pelle. Anche tra i Salaf, cioè la prima generazione di musulmani, c'era una donna che girava di casa in casa ospite di tutti che aveva lasciato tutto per la fede. Ciò significa che una donna e in grado di guardarsi da sola e di conservare se stessa con il permesso di Allah e solo in Suo nome e non solo nell Arabia del VII secolo. - Non siamo una societa tradizionale e mai lo diventeremo non possiamo praticare i principi del diritto islamico tradizionale di otto secoli fa ma siamo pienamente musulmani e non abbiamo intenzione di rinunciare a nulla della nostra fede perche l'Islam e una religione universale e senza tempo. Il monoteismo del denaro che sta cercando di sostituire in Occidente la fede nel Dio unico, ha da tempo preso di mira anche noi per sottometterci alla logica che vede nel denaro il solo fine della vita umana. Ma in questo rifiuto del materialismo non siamo soli assieme a noi ci sono uomni e donne di buona volonta credenti e non crecdenti che lottano per un mondo piu giusto contro guerre e sfruttamento
salam
amina salina


Luned́ 22 Novembre,2010 Ore: 16:19
 
 
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