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GIOVANI

di Beppe Manni

A Modena. Venerdì 6 maggio, Moni Ovadia, nella Tenda di via Molza, ha parlato per due ore a un folto gruppo di studenti delle scuole superiori, di razzismo e di paura, di pace e di informazione. In marzo, al Forum Monzani in un’assemblea gli studenti del Wiligelmo, hanno ascoltato don Ciotti che parlava dell’associazione Libera che combatte la mafia e costruisce alternative per i giovani. Del suo modo di aiutare le persone. Il giorno prima lo scrittore sloveno Boris Pahor aveva raccontato, nell’aula magna dell’istituto Muratori, davanti a un pubblico prevalentemente giovanile, la sua storia sotto il fascismo, le persecuzioni italiane contro le minoranze slovene, la sua esperienza nel campo di concentramento.
Esperienze storiche e argomenti diversi. Ma i giovani erano silenziosi, attenti, commossi, coinvolti. Numerosi gli interventi e le domande.
Immaginiamo che i ragazzi di oggi nutriti dai cattivi maestri, corruttori della mente e del cuore come il Grande Fratello, l’Isola dei Famosi, Amici. Disinteressati al sapere. Senza prospettive per il loro futuro. Senza guide forti da parte di uomini politici corrotti, che sembrano rincorrere poltrone, denaro ed escort. Da parte delle gerarchie religiose che appaiono appannate da scandali e logiche di potere. Immaginiamo che abbiano il cervello spappolato. Che i loro pensieri siano solo musica, divertimento e consumo. No. Sono disorientati, ma attenti e ancora disponibili, quasi in attesa.
Sono assenti dal dibattito culturale, tenuti lontani dai centri decisionali. Non utilizzati nella ricerca. Nel mondo politico vengono reclutati giovani con metodi non chiari, spesso allettati dal miraggio del potere e del denaro facile.
Quando trovano uomini autentici, testimoni, operatori di pace disinteressati, scatta l’interesse e la disponibilità. Sono uomini come Moni Ovadia, Gino Strada, Ciotti, Pahor, ma anche Zanotelli, Saviano.
Stanno emergendo altre guide e modelli, altre idealità e valori che i giovani a nostra insaputa faticosamente costruiscono. Ma anche nuove modalità di comunicazione più consone al mondo giovanile.
La lista Cinque Stelle di Grillo a Modena, nelle elezioni regionali, ha ottenuto quasi il 6 per cento. Sembra che il voto sia prevalentemente giovanile. Non è solo un voto di protesta, come amano pensare le destre e le sinistre, ma l’espressione di una voce che vuole una politica pulita, con valori e uomini nuovi.
“I giovani sono meravigliosi, commentava Moni Ovadia, è già un miracolo vedere questi ragazzi così attenti, sono frutti buoni da un albero marcio. Se tocchi il loro cuore vibrano e rispondono”.
Beppe Manni 9 maggio 2010


Luned́ 17 Maggio,2010 Ore: 15:29
 
 
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