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www.ildialogo.org Social  Forum  Mondiale (Montreal, Canada),di Luigi De Paoli

Social  Forum  Mondiale (Montreal, Canada)

di Luigi De Paoli

Carissimi/e, vi allego alcune considerazioni dopo aver partecipato al 12° Social Forum, che si è chiuso una settimana fa in Canada (Montreal). Pace bene, Gigi
Social  Forum  Mondiale (Montreal, Canada)
Dal 9 al 16 Agosto si è svolto in Canada (Montreal) il Social Forum Mondiale, che segna una continuità-discontinuità con quelli precedenti, iniziati quindici anni fa a Puerto Alegre.
La continuità è testimoniata dalla ricchezza di 1500 eventi che, oltre a marce, festival e mostre, comprendevano un lunga serie di seminari e tavole rotonde, democraticamente auto-gestiti, in cui si affrontavano problemi quali:
- i servizi pubblici; i trattati di libero commercio; giustizia climatica e nuovi modelli energetici; transizione digitale e diritto alla comunicazione; disarmo della finanza e giustizia sociale; diritto alla casa, alla terra e all'energia; organizzarsi invece di farsi organizzare; processi di riconciliazione in terre di violenza; resistenza all'estrattivismo; agro-ecologia e sovranità alimentare; il reddito minimo garantito; alfabetizzazione popolare; elettrificazione dei trasporti; crisi migratorie; accoglienza e cura degli handicappati; la tratta degli esseri umani; creazione della moneta e ruolo delle Banche centrali; debito pubblico; mobilitazione degli studenti.
- La sede e l'orario degli incontri potevano essere consultati attraverso l'uso di un "libro" di ben 112 pagine, distribuito a tutti gli iscritti al Forum.
- Oltre ai suddetti seminari c'erano "spazi aperti" dedicati ai giovani, ai popoli indigeni, alle università popolari e agli artisti per la pace.
- Molto seguiti erano i Forum Tematici. Alcuni titoli: Per un mondo libero dalla fissione nucleare; Media Liberi; Forum mondiale Parlamentare.
- Assai apprezzato è stato il Forum dedicato alla "Valutazione critica della Sinistra in America Latina".
- Circa 300 teologi e teologhe, appartenenti all'associazione dei "Teologi della Liberazione", hanno affrontato il tema della "De-colonizzazione della Teologia e della Chiesa", conclusosi l'ultimo giorno del Forum con una originale celebrazione.
- Diverse attività hanno accompagnato la Settimana del Forum con: teatri, documentari, cori, bande musicali, laboratori sperimentali, atelier d'arte ed esposizioni fotografiche.
La discontinuità con i Forum precedenti è stata oggetto di preoccupazioni da parte dei convenuti, per  motivi che posso solo abbozzare.
- Il Forum di Montreal ha registrato un numero di partecipanti inferiore a quello dei precedenti: non più di 20.000.
- L'80% proveniva dal Canada e dagli USA. Insignificante è stata la presenza di Europei, Africani e Asiatici. Con una mano si potevano contare gli italiani. 
- I costi per l'alloggio, il cibo, i voli aerei e il visto d''entrata hanno scoraggiato  molti rappresentanti di associazioni.
Questi fatti hanno indotto non pochi partecipanti a chiedersi se non fosse ora di scoprire vie più efficaci per realizzare il messaggio fondativo del Forum Mondiale: "Un altro mondo è possibile". Sia nei seminari che nelle assemblee generali molti hanno segnalato un eccesso di analisi e una carenza di impegni collettivi. Una delle sensazioni più diffuse è che "dopo la chiusura del Forum non succede nulla". Forse questa convinzione latente spiega perché il Forum - al momento - non costituisca una occasione significativa per quanti lottano per un cambiamento di un sistema mondiale al bordo del collasso. Uno slogan significativo apparso in un seminario era: "Organizzarsi per non lasciarsi organizzare". Non sarà questa la strada da perseguire per far sì che "un altro mondo sia possibile"?  
L'ultima annotazione riguarda il Canada. Mi sono chiesto se non sia stato scelto, significativamente, come sede del Forum Sociale Mondiale proprio perché testimonia nei fatti che c'è un altro modo di vivere e convivere, senza ricorrere a guerre fratricide e ad aggressioni coloniali. Il Canada è la nazione che nel mondo crede e attua processi di integrazione - forse - meglio di tutte le altre. L'integrazione è un processo che riguarda quella linguistica (inglese e francese sono entrambe lingue nazionali); quella razziale (bianchi, neri, indigeni e cino-asiatici); e quella religiosa (chiese, templi e riti di ogni tipo). In passato ci sono stati conflitti tra discendenti inglesi e francesi, ma non guerre civili, come è accaduto in Europa e negli Stati Uniti. A Toronto si parlano più di 140 lingue.
Ma c'è un'altro tipo di integrazione che tutto il mondo dovrebbe adottare, ed è quello con la natura. I Canadesi amano profondamente i loro boschi, le loro acque (hanno più di 200.000 laghi) e il loro sottosuolo. Non sono disposti a vendere i loro beni per un piatto di lenticchie. Quando il Governo permette lo sfruttamento del gas shale, i cittadini insorgono per chiederne la cessazione.
La lezione di vita che i Canadesi hanno regalato ai partecipanti del Social Forum Mondiale è che "un altro mondo è possibile". Non è un caso che le principali città del Canada svettano tra quelle con il più alto grado di vivibilità.  
   



Mercoledì 24 Agosto,2016 Ore: 19:16
 
 
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