- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (468) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org SENZA MISERICORDIA, CON LA COSCIENZA TRANQUILLA,di José M. Castillo

SENZA MISERICORDIA, CON LA COSCIENZA TRANQUILLA

di José M. Castillo

È un fatto che ora nel mondo come cristiani siamo in miliardi a non avere la misericordia che ci chiede il Vangelo e che ci domanda papa Francesco, come allo stesso modo è un fatto che quanti viviamo senza la dovuta misericordia – di fronte a tanta violenza e tanta sofferenza (basti pensare all’angoscioso problema dei rifugiati) – dormiamo ogni notte così tranquilli e con la coscienza a posto.

Come e perché tranquillizziamo (tanto e così facilmente) la nostra coscienza? Certo, dobbiamo ricordare quello che comporta la fragilità e l’incoerenza che, in un modo o nell’altro, tutti ci trasciniamo. Ma a me sembra che in questa questione concreta non è spiegato tutto facendo ricorso alla nostra incoerenza morale. Non abbiamo più misericordia perché non abbiamo più generosità. Questo è evidente.
Ma capita che, oltre alla nostra debolezza umana, abbiamo una debolezza teologica che, a mio modo di vedere, è decisiva in questa questione. In cosa consiste questa “debolezza teologica”?
Lo dico in poche parole: il Dio dei vangeli non coincide con il Dio dell’apostolo Paolo. Si tratta, infatti, di due “rappresentazioni” di Dio, che sono diverse proprio su questo punto concreto della misericordia.
Infatti, il Dio dei vangeli è il Dio che “vuole misericordia e non sacrificio” (Mt 9, 13; 12, 7; cf. Os 6, 6). Tuttavia, il Dio di cui parla Paolo è il Dio di Abramo (Gal 3, 16-21; Rm 4, 2-20). Ebbene, questo significa che il Dio che ci presenta Gesù vuole soprattutto misericordia, non vuole sacrificio e morte (in questo consistono i “sacrifici” rituali). Al contrario, il Dio di Abramo è il Dio che per primo ha imposto al patriarca biblico di sacrificare suo figlio Isacco su di un altare (Gen 22, 1-2). Detto ciò, il dramma contraddittorio, vissuto ed insegnato dalla teologia cristiana, consiste nel fatto che dobbiamo credere nel Dio di Gesù e nel Dio di Paolo (che è il Dio di Abramo).
E quale conseguenza prosegue da tutto questo? Inevitabilmente continua l’ambiguità nella quale viviamo la teologia e la spiritualità che ci vengono insegnate. Mi riferisco all’ambiguità consistente nel fatto che per alcuni la cosa più importante è praticare con spirito di sottomissione i sacrifici ed i rituali che la religione impone. Mentre per altri la prima cosa è avere misericordia, buon cuore e solidarietà con coloro che soffrono.
Molto semplicemente, il cristianesimo di Paolo ci tranquillizza la coscienza se compiamo i doveri della religione. Mentre il cristianesimo di Gesù ci tranquillizza la coscienza solo se prendiamo le parti dei rifugiati, di coloro che patiscono la fame, degli ammalati, di coloro che soffrono. È chiaro perché come cristiani siamo in tanti a “vivere senza misericordia e con la coscienza tranquilla”?

 
____________________________________________
Articolo pubblicato nel Blog dell’Autore in Religión Digital (www.religiondigital.com ) il 12.1.2016
Traduzione a cura di Lorenzo TOMMASELLI



Mercoledì 13 Gennaio,2016 Ore: 21:28
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La chiesa di Papa Francesco

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info