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www.ildialogo.org Dopo l’evangelico viaggio di papa Francesco a Bozzolo e a Barbiana di domani  bisogna andare avanti,di Vittorio Bellavite

Dopo l’evangelico viaggio di papa Francesco a Bozzolo e a Barbiana di domani  bisogna andare avanti

Abolire i cappellani militari.  Rilanciare la teologia della liberazione. Riabilitare Ernesto Buonaiuti.


di Vittorio Bellavite

     Noi Siamo Chiesa
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  Via Soperga 36 20127 Milano
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       cell.3331309765
      E-mail vi.bel@iol.it
Internet www.we-are-church.org
                                                   Comunicato stampa
Dopo l’evangelico viaggio di papa Francesco a Bozzolo e a Barbiana di domani  bisogna andare avanti:  Abolire i cappellani militari.  Rilanciare la teologia della liberazione. Riabilitare Ernesto Buonaiuti.
Accogliamo il pellegrinaggio di papa Francesco a Bozzolo e a Barbiana con esultanza. Don Primo e don Lorenzo sono stati i nostri maestri che leggevamo quasi di nascosto. Il quindicinale “Adesso” e la “Lettera ai cappellani militari” ci hanno indicato il coraggio di contraddire molte pretese verità ecclesiastiche e civili e tanti richiami all’obbedienza “che non è più una virtù”. I meno giovani di noi hanno poi visto nel Concilio un’accoglienza imprevista, almeno nel nostro paese, a molti punti dei loro messaggi e delle loro testimonianze. In fedeltà a questo loro insegnamento e quasi a farci portavoce del loro sentire siamo preoccupati che la sincera voce del papa non possa significare un loro recupero solo formale, senza alcun costo, per il sistema ecclesiastico italiano, quasi una imbalsamazione delle loro figure. Chiediamo coerenza.
Cappellani militari
Ci chiediamo, per esempio ricordando don  Milani, perché i vescovi italiani non decidano subito, anche con decisione unilaterale, di ritirare i cappellani militari dalle forze armate per sostituirli con la presenza della  pastorale ordinaria.  Ciò chiede da sempre Pax Christi,  ciò ha chiesto in questi giorni il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, ciò chiediamo noi insieme a una ormai diffusa opinione favorevole a questa proposta presente nel popolo cristiano.
Teologi della liberazione
Ciò premesso, non possiamo esimerci da una riflessione più generale  su come l’autorità gerarchica della Chiesa ha avuto l’abitudine di isolare e di condannare quanti all’interno della comunità ecclesiale hanno indicato e cercato di praticare, in tempi  recenti,  percorsi animati dal soffio dello Spirito.  I teologi della liberazione sono quelli che hanno patito più di altri della sordità e della supponenza  di chi pretendeva di parlare in nome della vera fede. L’apertura di spazi di sinodalità, che è nella linea di papa Francesco, deve comportare a nostro giudizio una discontinuità esplicita nei confronti degli atteggiamenti che, per troppi anni, dopo il Concilio, hanno isolato ed anche condannato spiriti liberi ed evangelici presenti nella nostra Chiesa. Questa discontinuità la stiamo  aspettando.
Ernesto Buonaiuti
E’ l’occasione questa per riprendere la riflessione sulla persona e sull’opera di Ernesto Buonaiuti. I principali punti di vista del modernismo, di cui egli fu l’esponente principale,  si sono confrontati  in vari modi con la modernità,  hanno percorso  poi in modo sotterraneo la Chiesa e sono stati  accolti in gran parte dal Concilio, dal metodo storico-critico nell’esame delle Scritture, dalla libertà di coscienza e di ricerca fino alla laicità nei rapporti Stato/Chiesa, dal dialogo ecumenico ed interreligioso  ad un nuovo rapporto con l’ebraismo. Buonaiuti fu condannato tre volte, nel 1921, nel ’24 e nel ’26, la terza volta fu indicato come “vitando” (doveva essere evitato, nessuno doveva contattarlo né parlargli,  né invitarlo a incontri ecc…). E papa Pio XI impose allo stato fascista nel Concordato del ’29 il famoso art.5 scritto solo per impedire a Buonaiuti di insegnare storia del cristianesimo all’Università di Roma, cattedra da lui vinta nel 1915 con regolare concorso. Da allora l’art. 5  fu definito “articolo Buonaiuti”,  era una norma ad personam. Il Vaticano, inviò, in tempi diversi, Agostino Gemelli e il Card. Marmaggi a chiedere a Buonaiuti un atto di accettazione  completa di tutto  quanto la Chiesa diceva, conoscendo molto bene (come  il papa che li mandava) il suo permanente attaccamento alla Chiesa e il suo volere sempre sentirsi  prete.  Buonaiuti si rifiutò appellandosi alla propria coscienza che gli impediva di cedere a un vero e proprio ricatto per come  la proposta si presentava .
La figura di Buonaiuti,  piaccia o non piaccia, è stata al centro della vita religiosa e culturale  della prima metà del secolo scorso. Lo studio della sua figura si è intensificato recentemente. Un convegno di grande autorevolezza si è tenuto nell’ottobre del 2015 a Roma, un secondo a Bologna nello scorso marzo, è uscito un numero monografico di 400 pagine  della rivista “Modernism” dal titolo “Ernesto Buonaiuti nella cultura europea del novecento” ( editore Morcelliana e a cura della Fondazione Romolo Murri di Urbino). E’ stato diffuso un “Appello per una migliore conoscenza e per la riabilitazione di Ernesto Buonaiuti  nella Chiesa e nella società” (vedi allegato) che ha raccolto 385 adesioni, tra queste quelle di tutte le principali riviste dell’area “conciliare”, di moltissime associazioni  e di quasi tutti gli esponenti del cattolicesimo progressista. Il 30 maggio il pronipote di papa Giovanni Marco Roncalli, ricordando le iniziative in corso,  ha scritto un articolo sull’Avvenire dal titolo  “E’ giunta l’ora di riabilitare Buonaiuti?”.  Non accettiamo che, per principio,  la riabilitazione possa essere possibile  solo per chi è rimasto formalmente nella Chiesa. Questa ci pare una posizione poca evangelica e anche del tutto discutibile dal punto di vista ecclesiologico. La Chiesa riconosca i suoi errori esplicitamente.
Le grandi responsabilità della Repubblica
Questa auspicata riabilitazione non deve riguardare solo la Chiesa. Buonaiuti è stato uno dei dodici docenti universitari che, nel 1931, si  rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo. Già  non poteva più insegnare,  fu licenziato e si trovò in difficoltà economiche. Nel ’44-’46, in ubbidienza a un pressante intervento del Vaticano, non fu riammesso in cattedra dall’allora  governo di unità antifascista, in ossequio all’art. 5 del Concordato rimasto in vigore. La nostra Repubblica,  dovrebbe decidere una sua solenne riabilitazione; lo ha già fatto la sua università, la Sapienza di Roma, che, nel novembre del 2013, ha deliberato la riammissione postuma all’insegnamento.
                  Vittorio Bellavite coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa
Roma, 19 giugno 2017
Allegato: Appello per una migliore conoscenza e per la riabilitazione di Ernesto Buonaiuti nella Chiesa e nella società”.

385 sono i firmatari all’Appello per la riabilitazione di Ernesto Buonaiuti al 19 giugno 2017
Ernesto Buonaiuti è morto il 20 aprile di settantuno anni fa. Un Appello con 385 firme ne chiede la riabilitazione nella Chiesa e nella società
Appello per la riabilitazione di Ernesto Buonaiuti : elenco delle 385 adesioni al primo aprile 2017 Comitato promotore per una migliore conoscenza e per la riabilitazione di Ernesto Buonaiuti nella Chiesa e nella società.
Ernesto Buonaiuti era nato a Roma nel 1881; allievo del Collegio Romano, ricevette l’ordinazione presbiterale nel 1903. Intelligenza acuta e indagatrice, incaricato dell’insegnamento nello stesso Pontificio Collegio Romano, assunse posizioni non gradite e fu scomunicato per aver condiviso e propagandato idee moderniste. Scomunicato dalla gerarchia vaticana, fu privato dell’insegnamento nelle università ecclesiastiche per cui passò all’insegnamento universitario statale. Professandosi cattolico convinto, fu tra gli ecclesiastici più contrari al Concordato, e mantenne una posizione radicalmente critica nei confronti della politica vaticana in questo ambito, per cui era considerato un elemento di disturbo sia da parte ecclesiastica che da parte governativa. Nel 1931 fu rimosso dal proprio ruolo di docente anche presso l’Università di Roma avendo rifiutato il giuramento di fedeltà al regime fascista che furono invitati. a prestare i circa millecinquecento professori delle Università italiane. Soltanto dodici vi si rifiutarono: Ernesto Buonaiuti era tra questi . Il Vaticano, che aveva chiuso nel 1929 la “questione romana” con i patti del Laterano, pur ritenendo abusiva la richiesta di giuramento, non volle urtarsi con il regime e consigliò i professori di area cattolica di giurare “con riserva mentale” cioè ponendo come condizione, nel segreto della propria coscienza, che si sarebbero attenuti a tale giuramento solo se ciò non avesse loro imposto doveri contrari alla fede cattolica. Perdette in tal modo ogni sostegno economico e si affidò unicamente all’appoggio di amici ed estimatori. Dopo la caduta del fascismo fu reintegrato nei ruoli del magistero universitario, ma privato dell’insegnamento: nel Concordato era stata inserita una norma “ad personam” (art.5 terzo comma) che impediva agli scomunicati di adire a posti statali che comportassero contatto con il pubblico. Sgradito, come cattolico, ai partiti di sinistra e come scomunicato dai politici di obbedienza vaticana, non fu mai riabilitato ufficialmente, anche se molte delle sue posizioni riecheggiarono nei dibattiti conciliari del Vaticano II e furono riprese nei documenti ufficiali. E’ nota la stima che aveva per lui Angelo Roncalli, al tempo degli studi romani. Buonaiuti morì a Roma nel 1946, e fu privato della sepoltura ecclesiastica, essendosi rifiutato di ritrattare le proprie posizioni; la sua memoria restò nell’ombra per decenni, dal momento che, pur trattandosi di una figura di testimone eticamente e giuridicamente superiore a ogni motivo di critica, Buonaiuti fu considerato scomodo da tutti i centri di potere, data la sua irriducibile fedeltà alla propria coscienza e alla propria onestà intellettuale e morale, al di sopra di ogni altra considerazione. Riteniamo che l’evoluzione delle sensibilità politico-sociali e religiose, che ha condotto a rivedere numerose manifestazioni di intolleranza del passato, costituiscano un clima favorevole alla rivalutazione pubblica delle virtù civiche e religiose del personaggio, soprattutto in un tempo come il nostro, in cui da ogni parte si fa giustamente appello alla capacità personale di resistenza critica al conformismo intellettuale e al relativismo morale. Nell’ambito di queste considerazioni promuoviamo un “Comitato per una migliore conoscenza e per la riabilitazione di Ernesto Buonaiuti nella Chiesa e nella società”, la cui adesione proponiamo a esponenti della cultura cristiana e laica, a movimenti, riviste, associazioni, centri studi e a tutti. L’apertura di un sito Internet e la divulgazione dei testi di Ernesto Buonaiuti sono i primi concreti obiettivi.
Nomi dei firmatari più conosciuti che sono stati divulgati alla stampa nel comunicato di lancio dell’Appello:
Associazioni: —Agire politicamente”-coordinamento di cattolici democratici, Fondazione “Romolo Murri”-Urbino, Coordinamento delle comunità cristiane di base, Coordinamento delle teologhe italiane, “Fine settimana” (Verbania), Il Guado-omosessuali credenti, Movimento per la società di giustizia (Lecce), “Noi Siamo Chiesa”, Consulta torinese per la laicità delle istituzioni, Centro comunitario culturale Puecher (Milano), Comunità di base del Vomero, Comunità nascente (Torino), Comunità La Collina (Cagliari), Fondazione Balducci, Luciano Mazzoni, Comunità cristiana di via Caldieri, Comunità cristiana del Villaggio Artigiano(Modena), Centro di documentazione e progetto “don Lorenzo Milani” (Pistoia)
Riviste: —Confronti, Adista, Koinonia, Il Tetto, Il foglio (Torino), Il Gallo, Tempi di fraternità, Viator, Preti Operai, Quale vita, Esodo, Il Dialogo, Dialoghi(Lugano), Modernism (Urbino)
Adesioni individuali (in ordine alfabetico): –Clara Achille, Giovanni Anziani, Giovanni Avena, Franco Barbero, Daniele Barbieri, Marcelo Barros, Ugo Francesco Basso, Vittorio Bellavite, Luigi Berzano, Felice Besostri, Luigi Bettazzi, Giovanni Bianco, Frei Betto, Piergiorgio Bortolotti, Alfonso Botti, Franco Brescia, Gianfranco Brunelli, Emanuele Bruzzone, Carla Busato Barbaglio, Remo Cacitti, Alberto Camici, Gabriella Caramore, Carlo Carlevaris, Giuseppe Casale, Angelo Casati, Mauro Castagnaro, Rocco Cerrato, Francesco Cesarini, Fabrizio Chiappetti, Giancarla Codrignani, Pasquale Colella, Arrigo Colombo, Daniele Gallo, Paolo De Benedetti, Fulvio De Giorgi, Gigi De Paoli, Tonino Drago, Benito Fusco, Paola Gaiotti De Biase, Filippo Gentiloni, Gianni Geraci, Marilena Terzuolo Giaccone, Paolo Farinella, Giovanni Filoramo, Roberto Fiorini, Giovanni Foschi, Giovanni Franzoni, Silvia Giacomoni, Raniero La Valle, Piergiorgio Maiardi, Vito Mancuso, Dora Marucco, Giancarlo Martini, Ettore Masina, Matteo Matteucci, Clementina Mazzucco, Lidia Menapace, Mario Menin, Daniele Menozzi, Giovanni Meriana, Giovanni Miccoli, Giangiacomo Migone, Cesare Milaneschi, Cettina Militello, Carlo Molari, Gian Franco Monaca, Franco Mosconi, Arnaldo Nesti, Laura Novati, Gianni Novelli, Giovanni Panettiere, Primarosa Pia, Marco Marzano, Tullio Monti, Raul Mordenti, Samuele Nicoli, Laura Novati, Fredo Olivero, Ercole Ongaro, Flavio Pajer, Antonio Parisella, Marinella Perroni, Mauro Pesce, Enrico Peyretti, Valerio Pocar, Lino Prenna, Ernesto Preziosi, Anna Raybaudi, Paolo Ricca, Armido Rizzi, Giuseppe Ruggieri, Domenico Rosati, Brunetto Salvarani, Luigi Sandri, Daniela Saresella, Giovanni Sarubbi, Felice Scalia, Cristina Simonelli, Alberto Simoni, Paolo Sorbi,Ortensio da Spinetoli, Piero Stefani, Stefano Toppi, Cesare Trebeschi, Fabrizio Truini, Antonio Vermigli, Giangabriele Vertova, Marcello Vigli, Aldo Visco Gilardi, Adriana Valerio, Giorgio Vecchio, Mina Welby, Gianmaria Zamagni, Francesco Zanchini, Stefano Zani.
Elenco dei 385 firmatari in ordine di adesione : Gian Monaca, Paolo De Benedetti, Luigi Berzano, Brunetto Salvarani, Vito Mancuso, Enrico Peyretti, Piero Stefani, Giancarla Codrignani, Koinonia mensile di Pistoia, Marcello Vigli, Daniele Barbieri, Rocco Cerrato, Elio Tocco, Loris Marchesini, Istituto Mediterraneo Siracusa, Pia Primarosa, Tullio Monti, Consulta Torinese per la laicità delle Istituzioni, Centro di documentazione,Ricerca e Studi sulla cultura laica Piero Calamandrei, Mario Arnoldi, Raul Mordenti, Maria Pia Simonetti, Anna Maria Ori, Emanuele Bruzzone, Gabriella Caramore, Giovanni Franzoni , “Noi Siamo Chiesa”, Vittorio Bellavite, Fondazione Romolo Murri, Daniela Saresella, Antonio Parisella, Luigi Sandri, Edoardo Esposito, Coordinamento nazionale delle Consulte per la laicità delle Istituzioni, Daniele Gallo, “Viator”, Armido Rizzi, Gianni Novelli, “Confronti”, Francesco Zanchini, Pasquale Colella, il “Tetto”, Arrigo Colombo, “Movimento per la società di giustizia”, «Il Guado», Gianni Geraci, Fausto Spinelli, Andrea Guidi, Comunità del Carmine di Voghera, Alfonso Botti, Coordinamento delle Comunità Cristiane di Base, Marilena Terzuolo Giaccone, Giovanni Avena, “Adista”, Paolo Farinella, Lidia Menapace, Franco Barbero, Gigi De Paoli, Paolo Crocchiolo, Rosangela Pesenti, Carla Busato Barbaglio, Raniero La Valle, Ortensio da Spinetoli, Ettore Masina, Giorgio Chiaffarino, Ugo Francesco Basso, “Il Gallo”, Carlo Molari, Cesare Milaneschi, Gianmaria Zamagni, Giovanni Filoramo, Remo Cacitti, Pierangelo Monti, Stefano Sciuto, Stefano Toppi, Anna Raybaudi, Giovanni Meriana, Mauro Castagnaro, Filippo Gentiloni, Cristina Simonelli, Marinella Perroni, Adriana Valerio, Arnaldo Nesti, Alberto Simoni, Fabrizio Chiappetti, Coordinamento delle teologhe italiane, Martini Giancarlo, “Fine settimana”, Roberto Fiorini, Anna Maria Fagnoni, Maconi Pietro, Giorgio Bersani, Mario Signorelli, Ignazio Giudici, “Tempi di fraternità” Mario G. Bertoni, Liliana Torno, Piero Montecucco, Gianni Oropallo, Paolo Biondi, Gianni Alessandria, Fabrizio Longhi, Luigi Consonni, Pino Ruggeri, ”Agire politicamente, coordinamento di cattolici democratici”, Lino Prenna, Piergiorgio Maiardi, Fulvio De Giorgi, Giangabriele Vertova, Giuliano Mazzoleni, Marco Marzano, Giuliano Zanchi, Carmen Plebani, Catia Ortolani, Luciano Zappella, Felice Scalia, Carmelo Labate, Comunità Nuovi Orizzonti(Messina), Silvia Giacomoni, Cettina Militello, Luca Kocci, Giovanni Ambrosoni, Pajer Flavio, Luciana Origgi, Aldo Cavano, Mariella Borelli, Teobaldo Mattioli, Salvatore Nocera, Francesco Scalia, Claudio Michelotti, Giampiero Forcesi, Angelo Gerli, Sofia Corradi, Francesco Palma, Irene Scarnati, Pietro Urciuoli, Fabrizio Truini, Maria Teresa Zabban, Amalia Scafi, Aldo Venditti, Rosa D’Andrea, Elisabetta Fabiani, Valentino Bobbio, Antonella Patrizia Mazzei, Francesco Antonio Mitrione, Antonio Tenore, Vincenzo Lucignano, Giovanni Ranucci, Isabella Ferruzzi, Francesco Paternò, Alberto Pellarin,Cosimo Caroli, Maria Antonietta Masiello, Gabriella Bonanno, Nicola Foggio Francica, Luigi Bettazzi, Giorgio Vecchio, Daniele Menozzi, Adriano Prosperi, Frei Betto, Marcelo Barros, Antonio Vermigli, Domenico Rosati,Giovanni Miccoli, Ercole Ongaro, Anna Galliolo, Aldo Visco Gilardi, “Il Foglio” (Torino), Clementina Mazzucco, Mauro Forno, Maria Pia Simonetti (Aosta), Mauro Pesce, Carlo Carlevaris, Samuele Nicoli, Aldo Zargani, Elena Magoia, Dora Marucco, Domenico Todisco, Roberto Cisini, Anna Reali, Marino Bruno, Giovanni Gaiera, Ferdinando Sudati, Alberto Roselli, Luciana Talin, Francesco Giusti, Gianpaolo Lecis, Luigi De Carlini, Rakotomanga Modeste, Piera Folci, Eugenio Longoni, Marta Galbiati, Marco Morelli, Alessandro Cortesi, Lorenzo Brunelli, Giovanni Foschi, Costanza D’Elia, “Preti operai”, Claudio Ciancio, Vittorio Da Rios, Riccardo Bottoni, Margherita Magni, Antonio Esposito,Giovanni Giavazzi, Giuseppe Goi,Franco Borghi,Michelangelo Ventura,Luigi Pedrotti, Massimo Clara, Elena Muglia, Bruno Bellerate, Giuseppe Deiana, Pasquale Jannamorelli, Luciano Belli Paci, Carla Madricardo, Centro culturale Puecher (Milano), “Quale Vita”, Basilio Buffoni, Amalia Navoni, Rosario Giuè,Consalvo Fontani, Mario Pizzaballa,Aldo Lafranchi, “Dialoghi” (Lugano), Bruna Bocchini Camaiani, Alberto Mondolfi, Riccardo Nonini, Lino Pigoni, Carlo Giuseppe Rogani, Giorgio Nebbia, “Esodo”, Fabio Crocetta,Daniela Villari, Gianna Mocellin, Elvio Beraldin, Liliana Billanovich, Bruno Saleri, Elisabetta Danieli, Luisa Casati,Franco Mosconi, Cesare Trebeschi, Carlo Castellini, Alberto Camici, Antonello Famà, Liviana Gazzetta, Antonio Sartori, Sergio Paronetto, Gaetano Colantuono, Antonio Anatriello,Filippo Poleggi, Andrea Nesi, Sergio Pasini, Luisa Marcolini, Silvano Sala, Giovanni Danieli, Sergio Serafini, Arrigo Chieregatti, Luigi Salvetti, Salvatore Nocera, Laura Mentasti, Paola Marone, Giovanni Bianco, Franco Borghi, Vittorio Florioli,Elio Marniga, Fernanda Monfredini, Giuseppina Monfredini,Filomena Ardito, Pietro Pierobon, Piergiorgio Todeschini , Agide Gelatti, Malvina Zambolo, Mario Menin, Gabriele Scalmana, Cettina Mangano, Elena Spiniello, Anna Bettinardi, Manlio Schiavo, Livia De Carli, Giovanni Anziani, Carla Pedenovi,Daniele Bettenzoli, Giuseppina Perrucci,Ernesto Preziosi, Enzo Nisoli, Giuseppe Casale, Ettore Cannavera, Francesco Michele Stabile, Fabio Crocetta, Luca Necciai, Pier Giorgio Camaiani, Carlo Bolpin, Augusta Depiero, Carlo Rogani, Pierpaolo Loi, Sergio Cortesi, “Comunità nascente Torino”, Andrea Ladina, Marisa Alliod, Cloe Taddei Ferretti, Adele Rossi, Carlo Rossi, Carlo Maria Ferraris, Maria Pia Bozzo, Angelo Casati, Valerio Pocar,Novati Laura, Mina Welby, Clara Achille, Francesco Cesarini, Carlo Castellini, Antonello Famà, Lino Pigoni, Luciana Pacilli, Fabio Decet, Franco Brescia, Comunità di base del Vomero, Comunità La Collina (Cagliari), Paolo Sorbi, Associazione Esodo, Gino Bonometti, Emilio Arcari, Lucia Contessa, Rinaldo Torcoli, Gianfranco Brunelli, Maria Elisabetta Gandolfi , Fabio Masi, Margherita Bertinat, Benito Fusco , Giovanni Sarubbi, “Il Dialogo”, Fondazione Balducci, Andrea Cecconi, Guido Armellini, Oliviero Capuccini, Pio Russo Krauss, Comunità cristiana di via Caldieri (Napoli), Marianita Montresor, Victor Zecchetto, Marco Albini, Edoardo Zanone Poma, Luigi Tribioli, Beppe Manni, Piergiorgio Bortolotti, Laura Galassi. Antonino Drago, Leo Lestingi, Biancamaria Bosco Tedeschini Lalli, Teresa Ducci, Monica Fabbri, Felice Besostri, circolo “La Riforma” (Milano), Margherita Moneta, Lamberto Pedrini, Alberto Milani, Marcella Baccarini, Marialuisa Cavallari, Micol Santi, Chiara Sibona, Diego Rufillo Passini,Giovanni Panettiere, Vincenzo Ortolina, Mario Gandini, Francesco Paternò Castello, Carlo Spagnolli, Giovanni Pagliero, Pietro Mariani Cerati, Guido Mendogni, Giangiacomo Migone, Stefano Zani, Fredo Olivero, Matteo Matteucci, Adriana Valerio, Fabrizio Giuliani, Piero Lanzi, Pierpaolo Poggio, Gianni Novello, Giorgio Nebbia, Dario Cella, Gianni Pastro, Pierfranco Mastalli, Angelo Levati, Olivo Bolzon
Roma, 30 giugno 2014 (aggiornato al 19 giugno 2017)

 



Sabato 24 Giugno,2017 Ore: 17:01
 
 
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