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www.ildialogo.org VIENE CONSIDERATO IL MARTIN LUTERO DELL'EPOCA MODERNA,DI FERDINANDO SUDATI

VIENE CONSIDERATO IL MARTIN LUTERO DELL'EPOCA MODERNA

JOHN SHELBY SPONG RIDUCE A 12 LE TESI DI UNA NUOVA RIFORMA DELLA CHIESA E STIMOLA ALLA RIFLESSIONE E A NUOVE RISPOSTE


DI FERDINANDO SUDATI

A CURA DI CARLO CASTELLINI


Alla vigilia del XXI secolo, con le celebrazioni del millennio alle porte, mi sentii sempre più chiamato a esaminare lo stato della religione cristiana nel mondo. Si notavano da ogni parte segni del suo declino e persino forse, di una sua morte immminente.
Sempre meno persone frequentavano le Chiese in Europa, e quelle che lo facevano erano sempre più anziane. Le Chiese del Nord America, affondavano o in un vuoto tanto liberale quanto insulso, o in un fondamentalismo anti-intellettuale.
Le Chiese sud-americane si allontanavano sempre più dalle preoccupazioni della gente e nessuno dei leaders sembrava capace di rispondere a queste preoccupazioni con autorità. Nulla di tutto ciò era nuovo.
Nel corso degli ultimi 500 anni, dinanzi ad ogni scoperta proveniente dal mondo della scienza riguardo alle origini dell'universo della vita stessa, le spiegazioni offerte dalla Chiesa cristiana sembravano sempre più sorpassaate e irrilevanti. I leaders cristiani, incapaci di accettare la rivoluzione della conoscenza, sembravano credere che l'unico modo di preservare il cristianeimo fosse quello di non alterare i vecchi modelli e di non prestar attenzione alle nuove conoscenze (e tanto meno metterle in pratica).
Nella misura in cui affrontavo tali questioni come vescovo e fosse trovare come cristiano impegnato, giunsi a convincermi che l'unica maniera di salvare il cristianesimo come una forza per il futuro, fosse trovare nella Chiesa il coraggio che la rendesse capace di rinunciare a molti schemi del passato. Cercai di articolare questa sfida nel mio libro WHY CHRISTIANITY MUST CHANGE OR DIE, pubblicato proprio alla vigilia del XXI secolo.
In questo libro esaminai in dettaglio i temi che, ne ero convinto, il cristianesimo doveva affrontare. Poco dopo la pubblicazione di questo libro, ridussi il suo contenuto a 12 TESI, che attaccai alla maniera di LUTERO, all'ingresso principale della Cappella del Mansfield College, dell'Università di OXFORD, NEL REGNO UNITO, e che dopo inviai per posta a tutti i leader e cristiani del mondo, compresi il PAPA, IL PATRIARCA DELL'ORTODOSSIA ORIENTALE, L'ARCIVESCOVO DI CANTERBURY, I LEADERS DEL CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE, QUELLI DELLE CHIESE PROTESTANTI TANTO NEGLI STATI UNITI COME IN EUROPA, E ALLE PIU' NOTE VOCI TELEVISIVE DEL CRISTIANESIMO AVANGELICALE.
Un tentativo di invitarli a un dibattito sui veri problemi che, ero certo, la CHIESA CRISTIANA ha di fronte a sé oggi.
Recentemente, gli editori della rivista HORIZONTE, mi hanno chiesto di spiegare nella loro pubblicazione, in AMERICA LATINA, per il mondo di Lingua spagnola, e in definitiva per i cristiani di tutto il mondo, le ragioni per invitare al dibattito intorno a queste dodici tesi. Sono felice di avere l'occasione di farlo. Ricevo con gioia le risposte di cristiani di ogni luogo. Non mi presento come un esperto né intendo dare certezze nell'offrire le mie rispposte. Ma ritengo di comprendere i problemi che affrontiamo come cristiani desiderosi di mantenerci legati al XXI secolo. (JOHN SHELBY SPONG).
PRIMA TESI.
Il teismo come modo di definire Dio è morto. Non possiamo più percepire Dio in modo credibile, come un essere del potere soprannaturale, che vive nell'alto dei cieli, ed è pronto ad intervenire periodicamente nella storia umana, perchè si compia la sua divina volontà. Pertanto oggi, la maggior parte di ciò che si dice su Dio, non ha senso. Dobbiamo trovare un nuovo modo di concettualizzare Dio e di parlarne.
Considerando che questa tesi è detereminante per tutte le altre, impiegherò più tempo e occuperò più spazio, ad affrontarla, rispetto a tutte le altre. E' importante per noi cristiani ammettere la crisi della fede in cui viviamo, per poter così comprenderne l'origine e riconoscere che non può essere negata né ignorata.
La persona, che, a mio giudizio, diede inizio a una nuova visione della realtà che ancora oggi sfida la credibilità del modo tradizionale di esprimere la mentalità cristiana fu un devoto monaco polacco, di nome NICCOLO' COPERNICO, che visse in un'epoca lontana come il XVI secolo. Tuttavia, pochi in quel momento, furono consapevoli delle scoperte di Copernico e delle sue conclusioni, cosicché, in realtà, egli morì senza avere mai sfidato la coscienza della Chiesa. Nessuno comprese la profondità della rivoluzione cui aveva dato origine, tant'è che morì nel seno della Madre Chiesa.
Il successore intellettuale immediato di Copernico, fu un astronomo italiano del XVII secolo, GALILEO GALILEI, anche lui come COPERNICO, profondamente cattolico. Non solo aveva una figlia suora, ma egli stesso era noto nei circoli più alti del Vaticano, che si fidavano di lui. Era amico di colui che al tempo esercitava il ministero papale, sedendo sul soglio di Pietro. Galileo si era costruito il suo telescopio e, come Copernico, studiava il movimento dei corpi celesti, cercando sempre di comprendere la relazione tra gli uni e gli altri, e tra tutti questi e la Terra.
Ed era giunto a condividere la TEORIA DI COPERNICO sulla localizzazione del sole al centro dell'universo. Per quanto sembrasse una una teoria radicale e rivoluzionaria. Copernico era sicuro che la relazione della Tera con questo Sole che stava al centro, fosse quella di un satellite che gli girava attorno, in un ciclo annuale.
Questa idea combaciava con le conclusioni cui Galileo era giunto e rispondeva a molte delle sue domande. Motivo per cui, lentamente ma con sicurezza, aveva finito per accettare quella che con il tempo sarebbe stata chiamata la “RIVOLUZIONE COPERNICANA”.
A differenza di Copernico, tuttavia, non viveva in convento. Era un noto scienziato, una figura pubblica a tutto tondo. E neppure si asteneva dallo scrivere e dal pubblicare le sue scoperte. Fu proprio al momento di farlo che scoprì che le sue opere stavano provocando dibattiti e controversie che lo avrebbero inevitabilmente condotto ad uno scontro diretto con la gerarchia della Chiesa cattolica.
In quel momento storico, la chiesa era ancora una potente forza politica. Il suo potere era nella sua pretesa, ampiamente accettata, di avere l'autorità per parlare in nome di Dio. Ciò significava che i capi della Chiea cattolica, avevano tanto la necessità politica, quanto un desiderio egolatra, di controllare il pensiero, definire la verità, e interpretare la realtà per tutto il mondo. Di certo, qualunque dubbio, da qualsiasi parte venisse, che potesse erodere questo aspetto del ruolo della chiesa, avrebbe senza dubbio rappresentato una sfida alla sua autorità.
Si riteneva che la verità posseduta e preservata dalla Chiesa, fosse stata ricevuta come frutto della rivelazione divina. Si era insegnato alla gente a credere che questa verità non solo fosse stata rivelata in Gesù Cristo, ma che fosse anche stata plasmata nei termini pressochè certi di una cosmologia indiscussa e indiscutibile.
Tale cosmologia poteva essere enunciata in maniera semplice: DIO abitava al di sopra del cielo, la TERRA era al centro non solo dell'universo ma anche della attenzione di Dio. Lo sguardo divino che tutto vede nel mondo dal suo regno celestiale assisteva Dio nel suo compito di registrare tutte le azioni e i misfatti di ogni essere umano. Si conservavano registri di tutte le azioni umane, che costituivano la base su cui ogni esistenza umana sarebbe stata giudicata alla fine dei tempi. E quello era il momento in cui si sarebbe anche deciso il destino eterno della persona.
La chiesa e il suo sistema di fede funzionavano, così, come un sistema di controllo incredibilmente potente del comportasmento umano. Era questo in sostanza, che quanto COPERNICO, quanto GALILEO, sembravano mettere direttamente in discussione. Era una sfida non solo a ciò che si percepiva coma la verità, ma anche al potere politico. Non poteva essere ignorata. Così, GALILEO venne accusato di ERESIA. Alla fine venne condannato. Il castigo abituale per l'eresia a quel tempo, era la morte con il fuoco, vale a dir che l'eretico veniva bruciato sul rogo.
IL PROCESSO A GALILEO ebbe molta risonanza. Non solo le sue idee vennero severamente attaccate, ma gli ecclesiasstici incaricati di portare avanti l'indagine le misero anche in ridicolo. La VISIONE DI GALILEO era considerata contraria alla PAROLA DI DIO così come rivelata nelle SACRE SCRITTURE, che, in quel momento, si credeva, fossero state dettate da Dio in maniera letterale. Se Galileo aveva ragione, la BIBBIA E LA CHIESA si sbagliavano.
Quella era la conclusione ecclesiastica che avrebbe segnato il destino di Galileo. Quasi in ogni pagina della BIBBIA c'era un racconto secondo cui Dio viveva nell'alto dei cieli in uno strato superiore di un universo organizzato su tre livelli.
  • Dio aveva mandato la pioggia dal cielo ai TEMPI DI NOE' e del diluvio.
    (GENESI 7)
      • Nel Libro della Genesi, la gente aveva voluto costruire la TORRE DI BABELE, talmente alta da toccare il cielo, dove si credeva che vivesse Dio (GENESI, 13).
  • Era scritto che il PATRIARCA GIACOBBE, in sogno avesse visto una scala che collegava la terra al cielo e su questa scala vi fossero degli angeli che salivano e scendevano (GENESI, 28).
- Si diceva di MOSE' che aveva ricevuto la TORAH DA DIO, sceso dal cielo sulla cima del MONTE SINAI per consegnargli direttamente quelle tavole di pietra che contenevano i DIECI COMANDAMENTI (ESODO, 20).
_ Nel LIBRO DI GIOSUE', successore di Mosè, aveva pregato Dio nel mezzo dei rigori della battaglia, di fermare il sole nel suo movimento celeste intorno alla terra affinchè il suo esercito disponesse di più ore di luce per distruggere i nemici. (GIOSUE', 10).
_ ELIA, era stato trasportato in cielo, nel Regno di Dio, su un carro magico di fuoco, trainato da cavalli ugualmente magici, ed era stato sospinto verso la gloria da un turbine potente che, inviato da Dio, veniva dal cielo. (2 RE 2).
I presupposti biblici su cui poggiava l'idea che Dio vivesse nell'alto dei cieli non si trovavano solo in quello che i cristiani chiamano ANTICO TESTAMENTO. Secondo il Vangelo di Matteo, al momento della nascita di Gesù, Dio aveva posto in cielo una nuova stella per annunciarlo. (MATTEO, 1).
L'autore del Vangelo di LUCA, scrive che angeli erano apparsi in cielo, nell'oscurità della notte, per annunciare la sua venuta ai pastori, che facevano la guardia al loro gregge. (LUCA, 2).
Si sarebbe poi detto che Gesù era stato assunto in cielo, al disopra della terra, per restare con Dio. (ATTI, 1). Tutte le sezioni della Bibbia presuppongono che la terra si trovi al centro di un universo disposto su tre livelli.
GALILEO aveva sfidato questa antica e universalmente accettata visione del mondo e, in tale processo, aveva destabilizzato questo sapere tradizionale, fino ad allora solidamente costituito. Aveva alterato la forma dell'Universo. L'intuizione di Galileo espelleva Dio dalla sua divina dimora e, in fin dei conti, lo trasformava in un senza tetto. Se Dio non abitava in cielo dove si trovava?
Per gli esseri umani, Dio non poteva vivere in nessun altro luogo. Il pensiero di Galileo, pertanto, scuoteva le fondamenta della visione cristiana del mondo. Non sorprende che al processo,fosse ritenuto colpevole di eresia. La condanna era la morte sul rogo. Tuttavia a causa della sua età avanzata, e della sua fragile salute, e grazie ai suoi legami con le alte sfere del Vaticano, si giunse ad un accordo con l'accusa.
Galileo fu costretto a rinunciare alle proprie conclusioni, e ad ammettere pubblicamente di essersi sbagliato. Accettò anche di non pubblicare mai più le sue idee in alcun mezzo di comunicazione. Infine, dovette accettare una condanna agli arresti domiciliari per il resto della vita. In cambio di queste considerevoli concessioni, il tribunale vaticano gli risparmiò la vita. La crisi era stata superata o almeno questo pensavano i leaders ecclesiastici.
La verità tuttavia, non può essere respinta semplicemente perchè non risulta conveniente e le scoperte di Galileo avevano la verità dalla loro parte. Nel dicembre del 1991 il VATICANO avrebbe finalmente annunciato che Galileo aveva ragione. A quel punto i viaggi spaziali erano cominciati. Le scoperte nel campo dell'astronomia e dell'astrofisica erano aumentate esponenzialmente.
Era stato predisposto il TELESCOPIO HUBBLE e la consapevolezza della vastità dell'universo iniziava a farsi spazio nella coscienza umana in maniera incontrovertibile. Il risultato di questa controversia attorno a Galileo era che Dio era stato definitivamente espulso. Le antiche interpretazioni sulla configurazione del mondo e sul concetto di Dio, a essa vincolato iniziarono a venire meno. Le nuove definizioni non si erano ancora chiarite del tutto, era ancora difficile assumerle intellettualmente ed emotivamente.
Il cristianesimo e la sua autorità, tuttavia, cominciarono a traballare. Questo vacillamento sarebbe diventato più intenso, molto di più di quanto si percepisse allora, nella misura in cui nella coscienza umana, iniziavano a farsi strada altre scoperte in altre discipline. Galileo aveva fatto sì che il mondo sperimentasse un periodo di trasformazione e di crescita rapidissime, cosicchè, precipitando tutti questi cambiamenti sulla coscienza umana, sarebbe presto divenuto ovvio come il cristianesimo, così come era stato inteso tradizionalmente, non trovasse più posto nel nuovo mondo che stava nascendo.
L'anno della morte di Galileo, nacque nella contea di NORTHUMBRIA, in Inghilterra, ISAAC NEWTON. Era prima di tutto un matematico, e la matematica lo condusse a una nuova comprensione sia sia del funzionamwnto dell'Universo sia del mondo. Studiò la causalità, la gravità, l'interrelazione di tutti gli esseri viventi. Non c'ea posto nell'universo di Newton per un dio esterno che interviene in maniera soprannaturale nella storia umana. I confini entro i quali si realizzava ciò che chiamavamo “miracoli” si riducevano sensibilmente. Il concetto di miracolo avrebbe presto iniziato a scomparire dal vocabolario umano enfine, da tutte le nostre aspettative. Un impatto che si sarebbe fatto sentire in molti aspetti della vita.
Quando gli esseri umani incominciarono a capire qualcosa sui fronti atmosferici e sulle loro cause, come pure su altre realtà geologiche, si smise di credere che Dio controllasse fenomeni come gli URAGANI, LE INONDAZIONI, LA SICCITÀ O I TERREMOTI. Nessuno pensò più che tali eventi naturali fossero strumenti dell'ira di Dio o il procedimento divino per punire le persone per i loro peccati.
Gli essseri umani spiegavano ora questi fenomeni come FATTI NATURALI, causati da realtà come i sistemi di bassa pressione in movimento attraverso le acque calde dell'oceano o come lo spostamento delle placche tettoniche molto al di sotto della superficie della terra. Dio espulso dal cielo da Galileo, cominciava ora a essere svincolato da qualunque funzione relativa ai MODELLI CLIMATICI.
In questo momento, l'idea di Dio, come un essere esterno a questo mondo e ciononostante disposto e capace d'interferire in esso, batteva già in ritirata. Improvvisamente gli esseri umani non capivano più perchè fosse necessario un essere esterno al mondo chiamato Dio o semplicemente cosa questo Dio facesse.
I traumi nel concetto tradizionale di Dio avrebbero continuato a farsi sentire man mano che l'esplosione della conoscenza, derivante anche da altre fonti, influiva su di noi. Ora Dio non solo era senza tetto, ma progressivamente, stava diventando disoccupato. Non aveva più nessun lavoro da svolgere.
(JOHN SHELBY SPONG, a cura di Carlo Castellini)



Sabato 21 Gennaio,2017 Ore: 23:11
 
 
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