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www.ildialogo.org Papa Francesco: un pericolo non così evidente, ma molto concreto,di Robert Mickens

Papa Francesco: un pericolo non così evidente, ma molto concreto

di Robert Mickens

in “ncronline.org” del 18 gennaio 2016 (traduzione: www.finesettimana.org)

Coloro che compiono violenti atti di terrorismo in nome del cosiddetto Stato Islamico (che, nonostante le sue perverse affermazioni, non ha nulla a che vedere con Dio o la religione) sono diventati una grave minaccia per il nostro mondo.
Ogni attacco terroristico che infliggono a ignari cittadini serve a perturbare ulteriormente la nostra routine quotidiana e il nostro consolidato modo di vivere. Trovano il modo di diffondere il loro disordine ovunque, sui verdi pascoli di Dio e anche in terra bruciata.
Ma questi fanatici depravati non sono la minaccia più grande per la vita che conduciamo quotidianamente.
C'è una minaccia molto più pericolosa.
È papa Francesco.
No, non sta organizzando un regno del terrore. Ma sta profeticamente diffondendo un messaggio che, se davvero gli prestassimo attenzione, potrebbe facilmente scuotere e cambiare le nostre vite in modi molto più radicali e destabilizzanti di qualsiasi cosa scatenata dai militanti dello Stato Islamico.
Lo sta facendo a molteplici livelli e su vari fronti. E incontra sacche di resistenza in ogni settore della società, perfino all'interno della Chiesa cattolica.
Ci sono praticanti della messa domenicale irritati per i suoi insistenti richiami ad una importante riforma dell' “economia che uccide”, compresa l'applicazione di regole al libero mercato. Ci sono ricchi e generosi benefattori delle diocesi cattoliche, persone che cercano di essere responsabili con le loro risorse quanto sono stati infaticabili lavoratori per guadagnarsele, che sono offesi dai suoi angosciati richiami ad una più giusta distribuzione della ricchezza.
Ci sono cittadini buoni e per bene di tutte le fedi e anche senza alcuna fede, persone caritatevoli, che sono offese da Francesco e che ritengono che sia completamente in errore nel chiedere che l'Europa e il Nord America spalanchino le loro porte ai migranti e ai rifugiati dall'Africa e dal Medio Oriente. Ci sono cattolici seri che sono scandalizzati dalle infinite esortazioni ad accogliere – e a non giudicare – coloro che le leggi della chiesa definiscono impuri o viventi nel peccato (come divorziati risposati, gay e lesbiche dichiarati e coloro che, in buona coscienza, praticano la contraccezione).
Loro, e anche altri, sono inorriditi dalla convinzione di Francesco che la Chiesa cattolica non abbia altra scelta che entrare in dialogo con cristiani che rifiutano alcuni dei suoi dogmi, con persone di altre fedi che non credono in Gesù Cristo, con coloro che non credono in Dio, con agnostici e perfino con coloro che sono i nemici giurati della Chiesa.
Ogni volta che il papa condanna i produttori di armi e il commercio di armi, fa infuriare coloro, specialmente negli Stati Uniti, cattolici compresi, che credono che ci sia un valido scopo per il possesso individuale di armi nel proprio stato e per una massiccia azione militare in tutto il pianeta. E fa arrabbiare i perbenisti quando inveisce contro la pena di morte e perfino contro l'ergastolo, insistendo che le prigioni e gli altri istituti correzionali siano trasformati in centri di riabilitazione invece di essere luoghi unicamente destinati alla punizione.
Francesco rimprovera – alcuni direbbero perfino che ammonisce severamente – più o meno tutti per questo o quell'aspetto del suo insegnamento onnicomprensivo sull'ecologia come creazione di Dio. Ad esempio, ci sono coloro che credono che il papa sia andato oltre la sua autorità e la moralità umana quando insiste sul fatto che le donne non hanno diritto a porre fine ad una gravidanza non voluta o problematica. Altri dicono che sta abusando della sua carica magisteriale quando entra nel dibattito sui cambiamenti climatici e si pone dalla parte di coloro che ritengono che la causa di tali cambiamenti sia da ricercare nell'irresponsabile attività umana.
Ma la peggiore minaccia che viene da parte di Francesco a tantissime persone nella nostra società enella nostra chiesa è legata alla sua ossessione per la misericordia.
Sì, la misericordia. È un'arma molto più pericolosa delle bombe dei terroristi.
Perché la pratica della misericordia richiede che noi perdoniamo coloro che ci hanno fatto del male, perfino in maniera orribile. Significa che li perdoniamo, invece di chiedere, secondo la giustizia umana, che ristabiliscano esattamente ciò che hanno distrutto (anche se questo è, nella maggior parte dei casi, impossibile).
Misericordia e perdono sono l'esatto opposto di ritorsione, vendetta o perfino punizione. Chiedendoci di essere misericordiosi – proprio come Gesù dice di non giudicare, di offrire l'altra guancia e di amare i nostri nemici – va contro il nostro innato senso di giustizia e di equità. È vero che coloro che ci hanno fatto del male o che hanno infranto la legge devono essere considerati responsabili per il loro misfatto. Ma senza misericordia, perdono e riconciliazione, non ci può essere “guarigione”, né per la vittima né per il colpevole.
Rifiutando di mostrare misericordia e perdono a coloro che ci hanno fatti oggetto di attacchi o di abusi, noi – sia che si tratti di una nazione, di un'istituzione, un gruppo particolare o un singolo individuo – possiamo troppo facilmente ritrovarci ad abbracciare le nostre ferite con orgoglio e con falso senso moralistico.
L'unico modo di guarire da quei misfatti è lasciarli perdere.
Il richiamo di Francesco a maggiore misericordia nel mondo e nelle nostre vite non è un tentativo un po' ambiguo e sentimentale di coprire le colpe e di nascondere gli errori sotto il tappeto. È piuttosto un messaggio di sfida – quasi di minaccia – che sovvertirà le nostre vite se noi davvero abbracceremo la misericordia e la offriremo agli altri.
La Chiesa, come universale sacramento di salvezza, deve raccogliere questi richiami alla misericordia.
Questa è la grande intuizione di Francesco.
Se questo non minaccia qualche aspetto della vostra vita – sia che vi identifichiate come tradizionalisti, progressisti o qualsiasi altra cosa tra i due – allora probabilmente non state ascoltando.



Mercoledì 20 Gennaio,2016 Ore: 21:25
 
 
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La chiesa di Papa Francesco

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