- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (364) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Il vangelo non è una dottrina,di Enrico Peyretti

Gli attacchi a papa Francesco
Il vangelo non è una dottrina

di Enrico Peyretti

Il vangelo mette paura ai professionisti della religione, come agli utilizzatori finali del sonno dei popoli imbottiti di oppio religioso o pubblicitario. Si veda, uno per tutti, l'articolo di Antonio Socci (su Libero, 11 ottobre), così spudorato da riuscire meno micidiale dei libri sottili e delle insinuazioni puriste e rigoriste di alcuni cardinali, discendenti da quei farisei che Gesù trattò a dovere. Si veda anche una informazione di Rodari su Repubblica del 14 ottobre: attaccano papa Francesco le truppe coalizzate di porpore cardinalizie, alta finanza Usa e grandi fabbriche di armi. È una storia già sentita a Gerusalemme, al tempo di Pilato.

Francesco ha ripreso in mano il vangelo, meglio dei papi e degli episcopati successivi al Concilio. Ha soffiato sulla polvere che lo ingrigiva, e sulla cenere che copriva le braci. Non si tratta per noi di difendere il papa dall'attacco di "cattolici" oltranzisti nel marmorizzare una tradizione, la propria. Ogni papa può essere - o anche deve - essere criticato. La questione non è questo papa e il suo stile. La questione è tra vangelo e dottrina.
Il vangelo di Gesù non è una dottrina. Ogni dottrina, dai primi concili, ai dogmi, ai più recenti catechismi, non è altro che tentativi, anche sinceri ma sempre inadeguati, di esprimere in teorie e in regole pratiche lo spirito del vangelo, incontenibile in teorie e regole. Gesù non ha fondato chiese, non ha dettato dottrine, ha fatto ben di più: ha annunciato e inviato discepoli ad annunciare che l'amore di Dio è con noi, che possiamo vivere in questo amore, e che ciò adempie tutta la legge e le profezie. Se ci aiutiamo in questo, formiamo una fraternità in cammino, dove gli ultimi sono i primi. Gesù ha rivelato che il regno di Dio - cioè vivere gli uni per gli altri, amare tutti perché Dio ama tutti - viene ed è qui, se lo accogliamo nel nostro modo di vivere, come ha vissuto Gesù. E ha annunciato che Dio è padre, amico, spirito di vita, che vede in noi più il bene (anche piccolo) che il male (anche grande), perciò perdona, accoglie, vivifica.
La misericordia vale più delle dottrine, più dell'autoconferma del sistema religioso, perché il vangelo è misericordia. Le dottrine non sono intoccabili davanti al desiderio di bene, anche di chi ha sbagliato qualcosa, anche di chi ha fatto male. Davanti alla sofferenza delle persone, anche dei peccatori, che cercano ancora un bene, la dottrina deve adattarsi. Amare è più della fede, perché la fede non è altro che credere all'amore di Dio che guarisce e vivifica, e voler amare come lui.
Le istituzioni sono per le persone, il sabato è per l'uomo e la donna, non viceversa, lo sappiamo da Gesù. Teorie e regole vanno adattate nel tempo, che sempre cambia, al tentativo di essere buoni e giusti, anche dopo ogni errore o debolezza. Gesù non ha condannato se non chi si riteneva perfetto e chi soffocava lo spirito nella legge. Nelle vicende cattoliche di oggi è in gioco non l'ortodossia ma il vangelo.  Papa Francesco è profeta del vangelo, non difensore di un sistema religioso. Stiamo tranquilli, qualunque cosa succeda: il vangelo non si perde, se diamo fede a Gesù. Diciamoci di nuovo, ripetiamoci questo vangelo essenziale da ritrovare.
Il sabato è per l'uomo, non viceversa. Il vangelo non è dottrina né morale (utili come strumenti in evoluzione, non come idoli fissi e assoluti), ma è annuncio di salvezza e perdono, anche per pubblicani e prostitute, che hanno creduto. Noi che ci crediamo migliori entreremo nel regno dopo di loro.
Sosteniamo papa Francesco, preghiamo e parliamo per lui e a lui. Diciamogli che la chiesa dei poveri è con lui.  La chiesa esiste solo per portare il vangelo della misericordia, non per le porpore superbe del sinedrio che condannò Gesù.
[ ]



Lunedì 19 Ottobre,2015 Ore: 22:49
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La chiesa di Papa Francesco

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info