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www.ildialogo.org MA CHE BEL CASTELLO, MADAMA TERESA D’AVILA!,di Masoli franco

MA CHE BEL CASTELLO, MADAMA TERESA D’AVILA!

di Masoli franco

“Ma che bel castello madama Dorè, ma che bel castello…” Cantavamo così da bambini, tanti anni fa. Con la stessa allegria e la stessa semplicità, mia moglie ed io, abbiamo affrontato il Castello interiore di Santa Teresa D’Avila.
La nostra età è piuttosto avanzata ed è una bella sorpresa scoprire qualcosa di nuovo e diverso da quello che pensavi di sapere, perché “chi non sa cos’è il castello interiore e chi non conosce l’autrice?”
Non ci interessa descrivere i castelli e le varie stanze per accedere ad una profonda conoscenza di Dio. Se volete, vi leggete il libro con un commento che vi apra la mente e il cuore.
Solo vogliamo comunicare le nostre sensazioni e solo ciò che ci ha particolarmente colpito.
UMILTÁ, DISTACCO E AMORE.
Questo è il cammino proposto, accompagnato dalla preghiera e dal continuo riferimento alla Trinità: ‘io in Te e Tu in me’.
UMILTÁ della piccola creatura verso suo papà, necessaria per il bambino che vuole crescere. Sapere di non sapere e quindi uno sforzo continuo per cercare di capire chi è Dio , cosa vuole da me, piccola persona circondata dagli altri e dalle bellezze della natura.
DISTACCO dalla materia, non subire le forze e le energie di ciò che mi circonda, ma renderle utili per il bene comune. Non mettere niente al di sopra di Dio e dell’uomo. Liberarsi dall’attaccamento alle cose, alle ricchezze, a tutto ciò che mi allontana da Lui e dagli altri.
AMORE, come traguardo massimo per arrivare a un rapporto interiore con Dio e che posso viverlo solo attraverso il mio rapporto intimo e quotidiano con l’altro. Un amore sponsale con il Cristo così forte e così vero che l’Inquisizione strappa alcune pagine del suo Castello Interiore. Il Cantico dei Cantici è la sua ispirazione.
INQUISIZIONE. Dopo il concilio di Trento e la diatriba con Lutero e i suoi seguaci, la Chiesa praticamente permette la lettura della Bibbia solo ai sacerdoti, ma non ai laici e alle suore. Sorprendentemente, Teresa conosce bene le Sacre Scritture, forse impara attraverso i suoi padri spirituali e San Giovanni della Croce. Non gode buona fama da parte dell’Inquisizione, che la segue e critica. La santa è così preoccupata che, prima di spirare, dice ad una suora che la stava assistendo: “Sorella, sto morendo e muoio dentro la Chiesa”.
PREGHIERA. Lei, grande mistica che ha raggiunto le vette della santità, non vive la sua preghiera esclusivamente nelle visioni, ma lei raccomanda la preghiera vocale, la meditazione, la lettura spirituale. Raccomanda di vivere questo tipo di preghiera anche quando si è giunti alla settima ed ultima ‘morada’.
Teresa non è santa perché fonda conventi di suore o ha il dono della levitazione, o momenti di estasi in cui entra in comunicazione diretta con Dio. È santa perché scopre che la Mistica non ci separa dagli altri, ma che non esiste amore se non è vissuto con l’altro che è il volto di Dio.



Martedì 23 Giugno,2015 Ore: 19:33
 
 
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