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www.ildialogo.org Le gravi contraddizioni della Chiesa: la scomunica  ai  mafiosi...la messa per i criminali di guerra ( Mussolini),di Domenico Stimolo

Le gravi contraddizioni della Chiesa: la scomunica  ai  mafiosi...la messa per i criminali di guerra ( Mussolini)

di Domenico Stimolo

E’ questo, alfine, il messaggio, pur tra le “varianti” territoriali, che esce fuori nello scorrere di questi anni.
Nel corso di tanti decenni, pur tra tante significative varianti e distinguo,  la scomunica ai mafiosi è stata formalmente comminata varie volte. Certo, sarebbe lungo e travagliato riassumere gli atti emersi (e non) nel corso di tanti decenni. Giusto per restare all’oggi.  
Papa Francesco ha parlato forte e chiaro.  I pronunciamenti operativi sono diversi.  Il 20 giugno 2014 nella Messa celebrata sulla Piana di Sibari (  Cassano allo Jonio- Calabria)  il messaggio è stato inequivocabile: “La Chiesa deve dire di no alla ‘ndrangheta. I mafiosi sono scomunicati”. Poi, ancora, il 20 febbraio 2015, all’udienza in Vaticano: «A quanti hanno scelto la via del male e sono affiliati a organizzazioni malavitose rinnovo il pressante invito alla conversione,  aprite il vostro cuore al Signore!».
Nel corso degli ultimi anni in alcuni casi in Sicilia le gerarchie della Chiesa – Vescovi - hanno vietato i funerali in chiesa a mafiosi.
Ebbene, riguardo all’anniversario della morte, 28 aprile, di Benito Mussolini, criminale civile e  di guerra, i comportamenti della Chiesa sono stati alquanto diversi. Nel corso degli anni in tante occasioni sono state considerate lecite le richieste avanzate da privati per celebrare Messa.
Quest’anno, per quello che è noto, le condotte sono nettamente differenziate.
A Reggio Calabria, la Curia ha proibito la celebrazione  della messa predisposta per data odierna in una chiesa della città.
A Catania le cose vanno ben diversamente. Per questa sera è prevista una messa in  una chiesa cittadina. In quest’area territoriale la cosa non è una novità! Nel capoluogo gli esempi precedenti sono molteplici; anche in provincia, ove suscitò scalpore la messa celebrata a Riposto cinque anni addietro.
In virtù di quali valutazioni le condotte dei criminali civili e di guerra devono essere considerate “accettabili”, degni di celebrazione….diversamente dai mafiosi?
I crimini, di un primario artefice, derivanti dall’enorme massacro della seconda guerra mondiale intenzionalmente scatenata, dello sterminio degli ebrei e dei “diversi”, della scientifica oppressione dittatoriale sulla pratica della libertà ( anche sui cristiani) e dei diritti civili, sono forse meno significativi degli orridi delitti commessi dai mafiosi?  
Da parte della Chiesa, della Curia catanese, urge risposta!
Domenico Stimolo



Mercoledì 29 Aprile,2015 Ore: 18:37
 
 
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La chiesa di Papa Francesco

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