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www.ildialogo.org LA VOCE DEI CREDENTI SIA DAVVERO DA GRIDARE!,di Mario Pavan

LA VOCE DEI CREDENTI SIA DAVVERO DA GRIDARE!

di Mario Pavan

Sembra che aleggino anche in una parte della cosiddetta cattolicità le idee sulla necessità di un fronte comune , di stare uniti rivolto ai due ( grandi?) partiti politici (ma non dovrebbere essere invece antitetici per il vero bene dell’autentica democrazia ?).
Spesso è sospeso e lasciato in un limbo astratto,invece, il nodo vero: quello della trasparenza, della lealtà, dell’impegno e del disinteresse ,specialmente per chi dice di servire la “cosa pubblica”.
Alla luce di comportamenti per oltre un ventennio di un padre-padrone di una formazione partitica che inneggia alla libertà, alla famiglia, alla religione cattolica ( sic!) e alla libera imprenditoria, non mettendo mai in prima fila, ad esempio, i gravissimi problemi dei giovani , rifiutando in partenza la necessità di una riforma elettorale e che via via negli anni ha smantellato lo stato sociale ( privilegiando il settore privato o addirittura imponendolo) mai come oggi invece occorre andare davvero alla radice del problema educazione.
Si sente dire ( e lo leggiamo da tempo ) di proclami di catechesi, di scelte episcopali e pastorali che intendono porre al centro l’educazione, valore di tutti ma specialmente dei più giovani.
E’ giusto, perché occorre “condurre fuori” (come dice il verbo latino e-ducere) i futuri cittadini, i futuri donne e uomini, i nuovi politici , (nel senso pieno e originario del termine polis ). E’ giusto perchè una pedagogia forte è necessaria, da fondare e ri-fondare sul sì, sì e sul no, no, sulla coerenza, sulla testimonianza, sul rispetto vissuto non solo declamato ad uso e consumo con i relativi salti della quaglia!
I giovani ( pianeta al quale tutti dobbiamo guardare con lo sguardo in un futuro già di adesso ) sono assai sensibili a questo. Anche se magari, nell’immediato, non sempre ce lo fanno vedere.
Ecco il ruolo anche della stampa che si definisce cattolica. Insistere, in altre parole, sui testimoni, sugli esempi di coraggio, su coloro che anche oggi cercano di unire , di dimostrare di andare controcorrente. Basterebbe affrontare solo seriamente alcune domande: crediamo al Vangelo? Crediamo davvero a papa Francesco? Vogliamo attuare il Concilio Vaticano II nello spirito di san Giovanni XXIII e del beato Paolo VI? Sulla scia di testimoni e martiri di un secolo, il XX , che ne ha contati tanti?
Scegliamo davvero la Chiesa dei poveri, della conversione , dell’esame di coscienza oppure procediamo per forza d’inerzia con schemi e parametri obsoleti all’interno di recinti e sicurezze che non reggono più?
Ho nostalgia di leggere il positivo anche in politica, di trovare spazi dedicati a persone degne, serie e davvero credenti! Non c’è più bisogno di interviste a uomini chiacchierati e che purtroppo hanno magari fatto carriera anche all’ombra dei campanili e di potenti apparati più economici che… ecclesiali .
Mario Pavan



Venerdì 22 Novembre,2013 Ore: 16:25
 
 
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