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www.ildialogo.org ADELANTE, PAPA FRANCESCO!,di Mario Pavan

ADELANTE, PAPA FRANCESCO!

di Mario Pavan

In questi mesi la Chiesa, Chiesa Chiesa (volutamente scritta per due volte) di tutti, è più libera, aperta a scelte che sembrano far tornare lo spirito del Concilio Ecumenico Vaticano II. Quello dei laici credenti e liberi perché il Vangelo ( e solo il Vangelo, Parola di Dio fatta Carne ) libera davvero. E totalmente.
E la Chiesa non è monopolio di nessuno, non schiava di dogmi e certezze raggiunte magari a colpi di scomuniche e di lotte. Papa Francesco ce lo insegna ogni giornio: a ecclesiastici e laici, a tutti gli uomini, con la sua coerenza e il coraggio nel proclamare, anche in concreto, scelte impegnative ma decisive che affondano le proprie matrici su valori innanzitutto della coscienza.
Oggi occorre proprio mettere al centro la coscienza, questa presenza d’interiorità che è segno di Dio, che dice, dal profondo, quando si sbaglia o quando si cerca di agire per il meglio.
E non si venga a dire, da qualche pulpito anche di casa nostra, che questo è riscoprire Martin Lutero (anche se sarebbe ecumenico e doveroso studiare davvero la sua giusta critica storica e il suo zelo, a distanza di secoli che spezzarono un’unità ulteriore tra i cristiani ) perché la voce della coscienza è quella biblica dell’Antico Testamento e del Vangelo, esaltata da Agostino nell’”interiore homine habitat Veritas” .
La voce che è in ognuno di noi e che invece , spesso, troppo spesso, specie oggi, è soffocata in nome di dogmi, di regole formali e tradizioni, soltanto per …restare tranquilli.
Quando abbiamo, per fortuna, un papa, Francesco , che ci ricorda , incessantemente,la strada giusta di una Liberazione da ogni male, di una Giustizia che comincia qui, specie in Italia, contro l’emarginazione, aperta all’immigrazione e rivolta ai giovani, privi di politiche serie e in grado di dare loro il giusto riconoscimento dei propri talenti e meriti.
Giustizia che invece latita e lo vediamo ogni giorno…come la ricchezza che è sempre e solo dei ricchi e la povertà che è sempre dei poveri. Ogni giorno restiamo intrappolati dai lacci di un mondo malspartito come diceva con forza papa Paolo VI nella sua lungimirante “Populorum progressio”, ancora nel ’67, un anno prima della grande rivoluzione di speranza del 1968.
Mario Pavan


Venerdì 08 Novembre,2013 Ore: 08:44
 
 
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La chiesa di Papa Francesco

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