- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (1)
Visite totali: (515) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org CONTRO LA GUERRA, MA IN NOME DI QUALE DIO?!  Digiuno per la pace? No, grazie! Un intervento di don Aldo Antonelli,a c. di Federico La Sala

ABBIAMO CREDUTO ALL’AMORE ( 1 Gv 4,16): MA  AL DIO ("CHARITAS") DI GESU’ ("LUMEN GENTIUM") O AL DIO ("CARITAS") DI COSTANTINO E DI RATZINGER ("DOMINUS IESUS") E DI BENEDETTO XVI ("DEUS CARITAS EST")?!  DI CHI SIAMO FIGLI E FIGLIE?! 
CONTRO LA GUERRA, MA IN NOME DI QUALE DIO?!  Digiuno per la pace? No, grazie! Un intervento di don Aldo Antonelli

PER NON ESSERE CONNIVENTE! Soprattutto per non ritrovarmi compagno di strada con quel Duca di Parma che di nascosto faceva assassinare i suoi nemici e pubblicamente ne adottava i figli diventati orfani: delitti privati e pubbliche virtù!


a c. di Federico La Sala

Digiuno per la pace? No, grazie!

di don Aldo Antonelli Parroco ad Antrosano e coordinatore di "Libera" per la Provincia dell’Aquila *

L’amico Don Paolo Farinella, da Genova, diffonde via facebook questa denuncia:

"Volevo anche io aderire all’invito di Francesco papa per un giorno di digiuno per la Pace in Siria, sabato 7 settembre 2013, mentre i G20 a San Pietroburgo, mangiano caviale e salmone e decidono la guerra o meglio la vendita di armi, sempre redditizia. Poi leggo che vi aderiscono: Mario Mauro, ministro italiano della guerra, sempre in quota CL, già Pdl ora montiano e favorevole alla grazia per Berlusconi; Formigoni Roberto, CL celestiale, non nuovo ai rapporti con i Dittatori e indagato anche lui e strenuo difensore di Berlusconi. Potrei continuare nella litania dei colpevoli che non dovrebbero nemmeno farsi vedere, se avessero un minimo di coscienza e di dignità. Invece...

A questo punto, più che un digiuno per la pace, mi pare un coffe break dalle larghe intese con delinquenti e guerrafondai e immorali in passerella da primo piano. No, il casino non fa per me!"

A ciò che scrive l’amico Paolo e che condivido, aggiungo che un vero e serio discorso sulla Pace non può non comprendere e coinvolgere anche il discorso "politica" e il discorso "economia". Una politica ed una economia che nulla hanno a che fare con l’affarume, politico ed economico, di CL, PdL e compagnia brutta!

E non per essere "puritano" e/o "schizzinoso". Ma per non essere connivente!

Soprattutto per non ritrovarmi compagno di strada con quel Duca di Parma che di nascosto faceva assassinare i suoi nemici e pubblicamente ne adottava i figli diventati orfani: delitti privati e pubbliche virtù!

Il fatto è che in un mondo complesso e dove tutto è correlato, diventa impossibile combattere certi flagelli senza metterne in discussione le premesse. Ancor più: non è possibile perseguire degli obiettivi singoli senza prendere in seria considerazione le precondizioni che li rendano affettivamente possibili.

Sarei curioso di sapere cosa direbbe e farebbe, nelle nostre condizioni, il profeta Isaia, che già nel mondo molto più semplice di allora (stiamo parlando di oltre 2800 anni or sono!), scriveva, a proposito di digiuno: non è questo il digiuno che voglio...avete le mani e i pensieri sporchi di sangue! "Ecco, nel giorno del vostro digiuno voi curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai!" (Is. 58,3).

In effetti, c’è tutta una letteratura impegnata che non fa comodo ricordare e che si ignora volutamente, ma che noi vogliamo risvegliare e porre in piena luce.

"Se la Pace è giustizia e carità perché la domandiamo nell’ingiustizia?...Forse fa orrore la guerra non perché è la guerra, ma perché turba le nostre abitudini di godenti", scrive don Mazzolari nel suo Diario (p.703).

Ma prima di lui, già Franklin D. Roosvelt scriveva che "Più che una fine della guerra vogliamo una fine dei principi di tutte le guerre".

Questo strettissimo legame tra la guerra e le sue premesse da una parte, e la Pace e le sue precondizioni dall’altra, è continuamente evidenziato e nel campo specifico dell’etica cristiana e nel più generale ambito del sociale e del politico.

Il teologo moralista, Giannino Piana, a tal proposito scrive: "La cultura della pace non può essere confusa con uno sterile utopismo, ma va collegata con l’impegno quotidiano a realizzare i necessari cambiamenti, sia sul piano personale che su quello strutturale o istituzionale, perché la proposta pacifista possa trovare concreta (anche se parziale) attuazione". (Rocca 14/10).

Senza questo necessario collegamento, con la politica e con l’economia, tutti i possibili discorsi sulla pace, da chiunque proferiti, diventano equivoci e dannosi.

"La parola Pace, denunciava padre Balducci negli anni 80, anche nella predicazione religiosa, è servita a legittimare disordini, gerarchie, dipendenze e quindi essa stessa gronda di responsabilità".

Noi da parte nostra non digiuniamo, ma continuiamo a lottare, a tutto campo e su tutti i fronti, convinti che una politica "altra" (più che un’altra politica), un’economia "altra" (più che un’altra economia) sono le premesse necessarie per una mentalità "altra" che apra la strada ad un futuro di Pace.

* L’Huffington Post, 06/09/2013


NOTE SUL TEMA:

CIVILTA’ DELL’AMORE E VOLONTA’ DI GUERRA. DOPO GIOVANNI PAOLO II, IL VATICANO SOPRA TUTTO E CONTRO TUTTI. Il "peccato originale" e la "mala fede" antropo-teo-logica di Papa Ratzinger.

COSTANTINO, SANT’ELENA, E NAPOLEONE. L’immaginario del cattolicesimo romano.

DONNE, UOMINI E VIOLENZA: PARLIAMO DI "FEMMINICIDIO"

LA FAMIGLIA? MA QUALE FAMIGLIA?! QUELLA DI GESU’ O QUELLA DI EDIPO’?!

DUE PAPI IN PREGHIERA: MA CHI PREGANO?! Bergoglio incontra Ratzinger: "Siamo fratelli". Ma di quale famiglia?! Un resoconto dell’incontro, con note (fls)



Venerdì 06 Settembre,2013 Ore: 21:57
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Federico La Sala Milano 12/9/2013 09.23
Titolo:VI GIURO! Molte delle cose che che scrive il papa io le dico da tempo, da tropp...
DE VERITATE

di don Aldo Antonelli

Vi giuro!

Ieri mattina, mentre leggevo la lettera di Francesco a Scalfari, mi sono lussato il polso a forza di sbattere il pugno sulla mia scrivania! Scusatemi, ma sento una soddisfazione incontenibile.

"Debbo vantarmi? Ebbene mi vanterò?" direbbe san Paolo.

Molte delle cose che che scrive il papa io le dico da tempo, da troppo tempo; e in tempi non di moda e non sospetti! E non da "codino"!

Il papa scrive:

«risulta chiaro che la fede non è intransigente, ma cresce nella convivenza che rispetta l’altro. Il credente non è arrogante; al contrario, la verità lo fa umile, sapendo che, più che possederla noi, è essa che ci abbraccia e ci possiede. Lungi dall’irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti» (Citando la Lumen Fidei, n. 34 ).

Ed ancora:

«Per cominciare, io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità «assoluta», nel senso che assoluto è ciò che è slegato, ciò che è privo di ogni relazione. Ora, la verità, secondo la fede cristiana, è l’amore di Dio per noi in Gesù Cristo.

Dunque, la verità è una relazione! Tant’è vero che anche ciascuno di noi la coglie, la verità, e la esprime a partire da sé: dalla sua storia e cultura, dalla situazione in cui vive, ecc. Ciò non significa che la verità sia variabile e soggettiva, tutt’altro. Ma significa che essa si dà a noi sempre e solo come un cammino e una vita. Non ha detto forse Gesù stesso: "Io sono la via, la verità, la vita"? In altri termini, la verità essendo in definitiva tutt’uno con l’amore, richiede l’umiltà e l’apertura per essere cercata, accolta ed espressa».

Ebbene quante volta ci siamo detti che è una pretesa assurda quella della Chiesa di "possedere la Verità", da cui invece ci si deve sentire posseduti?

Mi permetto solo di riportarvi tre passi specifici, così come mi sovvengono:

La Chiesa prigioniera e saccente (Messaggio del 29.5.2010)

La Verità non è tutta data e non sta tutta e solo nelle Sacre Scritture. Dio continua a parlare “in mille modi” e “in tutti i tempi”, attraverso la chiesa ma anche attraverso la storia, attraverso la gerarchia (non tanto) ma anche attraverso i comuni mortali (molto!), siano essi credenti e siano pure atei.

Come in Cielo.... (Trasmissione del 9.2.2013)

Nella fede la verità è impossedibile, non può essere posseduta, va ricercata di continuo. Gesù diceva: io sono la via. La via indica un cammino, un continuo andare avanti, un continuo sorpassare, lasciare indietro le cose sorpassate. Invece nella religione la verità diventa un possesso, un possesso in base al quale puoi fare anche delle guerre. Anche qui, vedete subito come la differenza tra l’uomo di fede (che non è l’uomo del relativismo, ma è l’uomo che ha la coscienza che la sua conoscenza della verità è relativa e che quindi ha bisogno di una continua scoperta) ha bisogno di una continua ricerca, ha bisogno di posizioni sempre nuove da acquisire.

«Non è vero che chi cerca non crede e che chi crede non cerca; non si può fare a meno di cercare per credere e si cessa di cercare quando si cessa di credere».

Non possessori né custodi ( Messaggio del 22.5.2013)

Mi chiedo perché mai noi cristiani, la gerarchia soprattutto, ci si sia ridotti al falso e prepotente ruolo di "possessori" e/o "custodi", e quindi "difensori della "Verità"!

La Verità, come Dio, non può mai essere posseduta, ma sempre e solo ricercata. Il momento stesso in cui pretendiamo di averla trovata e quindi di possederla, la perdiamo. E’ urgentemente necessario fare della fede non la custodia dei "simboli" antichi, ma una corsa nel mondo che corre, una crescita in prospettiva sul futuro.

Ecco, questo solo per dirvi, che da oggi non siamo più soli, se mai lo siamo stati.

Da oggi, sulle nostre "eresie", portiamo anche la benedizione del Papa!

Buona giornata

Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (1) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La chiesa di Papa Francesco

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info