- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (234) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Lettera al Papa in arrivo a Napoli,di Lavoratori bengalesi contro la schiavitù

Lettera al Papa in arrivo a Napoli

di Lavoratori bengalesi contro la schiavitù

Caro Papa Francesco,
ti scriviamo perché abbiamo bisogno di te e forse anche tu di noi per conoscere la realtà triste della schiavitù in Italia. Come te anche noi veniamo dalla fine del mondo, nel nostro caso dal Bangladesh. Siamo emigrati per migliorare la nostra vita ma qui abbiamo trovato l’inferno. Dei criminali ci hanno reclutati nel nostro Paese, promettendoci lavoro e benessere nelle fabbriche italiane. Siamo giunti così a S.Antimo ( area nord di Napoli) con l’illusione di poter sollevare la condizione dei nostri cari che, come sai, vivono in una terra tra le più povere al mondo. Giunti in Italia siamo finiti in una rete di schiavitù e soprusi infiniti. Lavoravamo 14 ore al giorno, tutti i giorni senza alcun settimo giorno per riposarci. Tutto per 1 euro all’ora e per ricevere a fine mese meno ancora della paga stabilita. Il padrone sequestrava i nostri passaporti e ci picchiava per tenerci sottomessi. Cosi sono passati vari anni…
Oggi qualcosa è cambiata: l’incontro con persone di un’associazione antirazzista (l’associazione 3 Febbraio) ci ha cambiato la vita. Da queste tenebre alcuni di noi sono venuti fuori tirando fuori anche altri: è cominciata una lotta per la dignità e il lavoro, abbiamo denunciato il padrone (oltre che pubblicamente anche alle autorità giudiziarie) e siamo riusciti ad ottenere il permesso di soggiorno la cui mancanza è una delle cause della nostra schiavitù. Siamo risusciti a creare una forte solidarietà sia tra di noi che con la gente del posto, ma la strada è ancora tanto lunga. Oggi infatti vari di noi sono sotto protezione sociale, purtroppo le minacce dei criminali continuano ed è dura talvolta resistere. Sai bene, anche per le tue origini, quanto è difficile per chi è immigrato essere accolto. Spesso l’indifferenza, se non il razzismo, ci tolgono il fiato e la speranza. Infatti, per noi è stato uno shock vedere come tutto questo avviene nell’indifferenza e nella normalità. Vedere che eravamo noi a produrre in queste fabbriche quelle marche per cui l’Italia va fiera nel mondo per la qualità del suo abbigliamento. Tutto questo avviene per la gran parte sulle nostre spalle. Tali condizioni ci hanno riportato alle immagini del crollo dell’edificio in cui morirono migliaia di lavoratrici tessili, a Dacca qualche anno fa, e dove alcuni di noi hanno perso i propri cari. Immagina la violenza intima subita ogni volta che il padrone ci diceva che potevamo fare qualsiasi cosa, ma nulla sarebbe cambiato. Ancora oggi infatti gira libero per le strade continuando a minacciarci. Oggi però siamo più forti. Lo siamo grazie alla fratellanza che è nata tra di noi, all’aver scelto la passione e non la violenza, la combattività e mai la vendetta. Siamo più fratelli, non solo nella nostra comunità, ma anche con chi è diverso da noi per etnia, fedi e culture. Crediamo fortemente che un giorno tutto questo possa cambiare e che l’umanità possa vivere felice in pace. La nostra piccola rivoluzione è solo un primo passo. Infatti, in tanti luoghi della Campania la schiavitù continua e le condizioni di migliaia di nostri simili che lavorano nelle fabbriche sono tuttora brutali. Siamo però determinati a continuare. Non ci basta esserci liberati, vogliamo impegnarci nella solidarietà con tutti gli altri. Per questo ci rivolgiamo a te, per accendere una speranza oltre che una luce su questa vicenda. Saremmo felici di incontrarti e stringerti la mano: oggi non più schiavi ma tuoi fratelli.
Lavoratori bengalesi contro la schiavitù
Associazione Antirazzista Interetnica 3 Febbraio 3465708065



Venerdì 20 Marzo,2015 Ore: 19:26
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La chiesa di Papa Francesco

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info