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Costituzione, Concilio e Sessantotto ...
TRE RIVOLUZIONI INTERROTTE: UN CAMMINO DA RIPRENDERE. Il Novecento di Raniero La valle. Una nota di Agnese Moro

Un cammino che può avere battute di arresto, ma che ha anche un tasso di irreversibilità molto alto. L’umanità è una, e tutti ne facciamo parte con pari dignità. Una ferita inferta a chiunque di noi è una ferita inferta a tutti (...)


a c. di Federico La Sala

 Il Novecento di La Valle 

di Agnese Moro (La Stampa, 11 dicembre 2011)

«Il Novecento è stato un secolo grande e terribile, affascinante e tremendo, tempo di morti e di rinascite. E’ il secolo che ha prodotto i totalitarismi e il nuovo costituzionalismo, che ha fatto le più grandi guerre e ha dato fondamenti alla pace, che ha inventato la bomba atomica e la dottrina della nonviolenza, che ha perpetrato la Shoah, ha compiuto genocidi e ha visto popoli insorgere e liberarsi». E’ in questi termini che Raniero La Valle, giornalista, scrittore, tra i protagonisti del rinnovamento del mondo cattolico, tratteggia il secolo appena trascorso nel suo «Quel nostro Novecento. Costituzione, Concilio e Sessantotto: le tre rivoluzioni interrotte» (Ponte alle Grazie, 12 euro).

C’è una vastissima letteratura su ognuno di questi tre avvenimenti, ma metterli insieme ci dà il senso di un cammino che l’umanità ha intrapreso verso la propria autoliberazione. Un cammino che può avere battute di arresto, ma che ha anche un tasso di irreversibilità molto alto. L’umanità è una, e tutti ne facciamo parte con pari dignità. Una ferita inferta a chiunque di noi è una feritinferta a tutti.

E’ questo il contenuto principale della stagione costituzionale mondiale. «In quegli anni - dice Raniero La Valle -, con la Conferenza internazionale di San Francisco, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, le Costituzioni postbelliche, il 900 aveva segnato una svolta nella storia e nel pensiero dell’Occidente, e aveva cambiato il nostro destino». 

Il Concilio, da parte sua, ha portato in tutti i continenti un modo diverso di concepire il rapporto tra Chiesa e mondo. «La riconciliazione della Chiesa col mondo, celebrata dal Concilio - dice l’autore -, è stata in realtà una riconciliazione con l’uomo, con gli uomini e le donne quali noi siamo; e da questo non si può tornare indietro». Superando una concezione pessimistica dell’uomo, ampiamente diffusa prima di quell’evento epocale.  

E’ da queste rivisitazioni - del modo di stare insieme degli esseri umani, e di una visone positiva del destino di un mondo redento - che trae tanta della sua energia quel movimento mondiale che va sotto il nome di ‘68. Esso non fu, come troppo spesso si pensa, l’anticamera della violenza, ma anzi la ricerca di un modo nuovo di contare nella Storia, o, come dice La Valle: «Il ‘68 è stato l’utopia dell’amore come alternativa al potere».

Le tre rivoluzioni, anche se interrotte, hanno lasciato un segno indelebile nel Novecento. Raniero La Valle, molto opportunamente, ci invita a riprendere il cammino.



Domenica 11 Dicembre,2011 Ore: 10:39
 
 
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