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www.ildialogo.org FATTORE FAMIGLIA. L'ASPETTO DEMOGRAFICO.,A CURA DI CARLO CASTELLINI.

FATTORE FAMIGLIA. L'ASPETTO DEMOGRAFICO.

A CURA DI CARLO CASTELLINI.

L'ITALIA E' UN PAESE VECCHIO CON ALCUNI TRISTI PRIMATI. I DEMOGRAFI PARLANO DI PIRAMIDE ROVESCIATA.


1. L'ITALIA E' UN PAESE VECCHIO DALLE VITE FRAGILI.

L'Italia ha nel mondo il più basso tasso di natalità, che vuole dire il più basso numero di figli in rapporto alla popolazione. L'Italia è un paese dalle vite fragili: disoccupati, precari, senza casa, poveri, bisognosi di assistenza. Detiene per questo alcuni tristi primati: a partire dal 1993, anno del sorpasso storico, per la prima volta nella storia dell'umanità il numero delle persone con più di 65 anni, ha superato quello dei minori di 14 anni.

2. LE PROIEZIONI STATISTICHE PER IL NOSTRO FUTURO.

Oggi gli 80 enni sono più di 2,5 milioni e diventeranno il triplo nel 2050, con una quota rilevante di non autosufficienti. In Italia, la percentuale di anziani e di grandi anziani, cioè gli ultra 85 anni, è la più alta in Europa. Le proiezioni dell'ISTAT (Istituto di Statistica), affermano che nel 2001, abbiamo registrato 14 milioni di anziani e 11 milioni di giovani.

E nel 2051, il divario diventerà macroscopico: avremo quasi 21 milioni di vecchi a fronte di 8 milioni di giovani.

3. IL PROBLEMA NON SONO GLI ANZIANI MA LA CARENZA DELLE NASCITE.

Vi sono falsi luoghi comuni, quali: gli anziani sono palle al piede, vuoti a perdere; grave carico per la previdenza, un costo insostenibile per la società.

In futuro vivremo meglio e di più, ma ci vogliono anche I giovani a garantire tutto questo. Secondo il demografo GIANCARLO BLANGIARDO:”Solo un consistente recupero della natalità, con due o tre figli per coppia, potrebbe invertire la tendenza. Oggi, invece, il modello, è quello del FIGLIO UNICO, al massimo due. La politica dovrebbe agevolare chi sceglie di averne di più”.......Lo spopolamento produce danni quanto il sovraffollamento;......Una famiglia con tre figli spesso guardata con ostilità come quelli che ci tolgono l'aria, pagherà le pensioni a tutti.

4. CHI SOFFRE DAVVERO SONO I GIOVANI, DICE STEFANO ZAMAGNI, DOCENTE.

STEFANO ZAMAGNI. DOCENTE DI ECONOMIA POLITICA PRESSO L'UNIVERSITA' DI BOLOGNA:”Le persone mature, in media, sono molto più felici dei giovani, lo dimostrano tutti gli studi. Un ragazzo che ogni giorno, deve affrontare un mercato del lavoro, sempre più competitivo e precario, che non può fare progetti, costruirsi una famiglia, sta molto peggio di un pensionato sessantenne in buona salute, che non ha più preoccupazioni”.

5. FORTE SOLIDARIETA' TRA LE GENERAZIONI.

Il benessere di ogni persona nel nostro Paese deve essere garantito attraverso lo sviluppo di tutti, con una forte solidarietà tra le generazioni. Spesso invece siamo posti di fronte al dilemma: servizi per gli anziani o sostegno per le famiglie giovani?

Case di Riposo o asili nido? Sostegno alla natalità o fondo per I non autosufficienti? Gli extra comunitari potrebbero essere assunti in maggior numero nelle fabbriche che ne hanno grande bisogno. E invece le leggi sull'immigrazione vanno nel senso oppposto, pensano più ad una società blindata, di stampo ottocentesco. Già oggi, una parte delle nostre pensioni è pagata dai lavoratori extracomunitari....”. (FRANCO FERRAROTTI, SOCIOLOGO).

6. CI STIAMO ATTREZZANDO PER IL NOSTRO FUTURO? CURA, ASSISTENZA, PENSIONI? ULTIMI IN EUROPA, TRISTE PRIMATO.

Siamo all'ultimo posto nella classifica dei 27 PAESI DELL'EUROPA. Nel desiderio di mettere al mondo dei figli non entra solo la questione economica ma anche quella della responsabilità. I soldi non sono tutto ma aiutano. “Oggi, però, le difficoltà economiche, la mancanza di lavoro, e di alloggio allontanano le donne dal mettere al mondo più figli e dare seguito alle proprie aspettative di fecondità”. (GIUSEPPE ZILLI).

7. LA QUESTIONE DELLE COPPIE DI FATTO E LE NASCITE.

Donne e uomini nel nostro Paese tardano a sposarsi e rimandano la data del marimonio. E poichè nella stragrande parte dei casi la fecondità delle donne si misura all'inteno del matrimonio, aspettare l'età matura per sposarsi, abbassa fatalmente il tasso di fecondità. Non è vero che nelle unioni di fatto e nelle coppie che non si sposano ci sia una gran voglia di mettere al mondo dei figli. Anche se le convivenze sono in aumento, la decisione di avere un figlio la si prende solo quando ci si sposa.

8. L'ETA' MEDIA DEL MATRIMONIO IN ITALIA?

Così 0ggi, in Italia l'età media del matrimonio, è arrivata a 32 anni per gli uomini, e a 29 per le donne. E l'età del primo parto si è alzata attorno ai 32 anni.

Naturalmente ritardando la nascita del primo figlio, si riduce di molto la possibilità di averne altri.

La specificità tragica della nostra Italia, non è la bassa fecondità ma la persistente bassa fecondità che dura da quasi vent'anni.

9. COME FAVORIRE ALLORA L'EQUILIBRIO DEMOGRAFICO? IL CONTRIBUTO DELLE FAMIGLIE DEGLI IMMIGRATI.

Per mantenere l'equilibrio demografico del nostro Paese, per garantire gioè che le generazioni più giovani sostituiscano quelle anziane, , occore un numero di figli per donna in età fertile pari a 2,1. In pochi anni l'Italia è passata da un valore massimo di 2,7, negli anni del boom economico, anni '70 ad un dato minimo di 1,19. I leggeri spostamenti di questi ultimi tempi sono dovuti al contributo delle famiglie immigrate, che fanno più figli. Ma non parliamo di inversione di tendenza.

10. L'ITALIA CHE VERRA'? I DEMOGRAFI PARLANO DI PIRAMIDE ROVESCIATA.

Se non si arresta il crollo demografico, l'Italia che verrà va incontro ad un terremoto che ci metterà in ginocchio. Negli anni SESSANTA, nel nostro paese, nasceva 1 milione di bambini all'anno, oggi ne nascono la metà, nel 2050 saranno solo 350 mila.

Cioè un terzo. I bambini che mancano all'appello disegnano un avvenire a rischio, in precario equilibrio, che I demografi illustrano come una PIRAMIDE ROVESCIATA.

In passato la BASE era rappresentata dai tanti BAMBINI, molti dei quali morivano in tenera età. Quelli che sopravvivevano, una volta cresciuti, si prendevano cura dei giovani e dei vecchi. La PIRAMIDE si andava assottigliando col crescere dell'età: in cima pochi erano I VECCHI, ancor meno I grandi VECCHI.

Oggi che l'Italia ha smesso di fare figli, la PIRAMIDE tende a rovesciarsi: sono più numerosi I VECCHI, che stanno in alto, e gravano sulle spalle dei giovani abili al lavoro. Domani, questi, non avranno nessuno su cui appoggiarsi. ( DI CARLO CASTELLINI).

 



Domenica 12 Dicembre,2010 Ore: 08:35
 
 
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Quando la famiglia va in crisi

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