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www.ildialogo.org Dibattito sul fine vita a Roma,di Agenzia NEV del 10/04/2013

Dibattito sul fine vita a Roma

di Agenzia NEV del 10/04/2013

Bioetica/1. A Roma un dibattito sul fine vita con Ignazio Marino e Daniele Garrone

Al centro sarà il documento “Un tempo per vivere e uno per morire” dei protestanti europei

Roma (NEV), 10 aprile 2013 - In un momento di crisi economica e politica le questioni della bioetica sembrano essere state messe in sordina, soprattutto dai mezzi di comunicazione. Per rilanciare un dibattito che invece continua ad avere un profondo impatto sulla vita concreta delle persone, la libreria Claudiana di Roma e la Facoltà valdese di teologia hanno chiesto al medico e senatore Ignazio Marino e a Daniele Garrone, docente della Facoltà valdese di teologia, di confrontarsi sul tema del fine vita. Occasione dell'incontro - che si terrà a Roma mercoledì 17 presso il salone valdese di via Marianna Dionigi 59 (vedi appuntamenti) – è la presentazione di “Un tempo per vivere, un tempo per morire” (ed. Claudiana, pagg. 104, euro 9.80), il documento che, riecheggiando un famoso brano dell'Eccelsiaste, il Consiglio della Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE) ha dedicato all'argomento.

Proprio questo testo - che rende conto della riflessione delle chiese protestanti europee riguardo ai problemi etici sollevati dalle possibilità mediche di prolungare la vita, dall'accompagnamento ai morenti alla possibilità di sospendere i trattamenti, dal rifiuto dell'accanimento terapeutico alla discussione sull'eutanasia – dà il segno della distanza tra un dibattito dai toni altamente ideologici e aggressivi in Italia e quello di molti paesi europei in cui la libertà di scelta delle persone è ampiamente garantita. “Quello che ci siamo proposti – ha spiegato all'agenzia NEV la professoressa Ulla Schmidt dell'Università di Oslo, tra i redattori del documento - è di evidenziare alcuni principi e preoccupazioni comuni a tutte le chiese appartenenti alla CCPE. Ne elenco tre in particolare: la comprensione protestante dell'impegno etico come servizio reso al prossimo piuttosto che alla conformità a principi assoluti; la comprensione della vita umana come relazione; il carattere fondamentale della cura dell'altro nella sua dimensione non solo medica e psicologica, ma anche spirituale. Questo significa che una volta che una persona ha preso le sue decisioni - interrompere le cure oppure no, accedere al suicidio assistito o meno – il dovere della chiesa è accompagnarla fino alla fine”. Durante la presentazione del documento, mercoledì 17 sarà aperto lo sportello pubblico per il testamento biologico della chiesa valdese di piazza Cavour.

Bioetica/2. Tre nuovi titoli Claudiana tracciano un percorso protestante sull'argomento

Un'introduzione alla bioetica partendo dalla teologica pastorale e due testi sul fine vita

Roma (NEV), 10 aprile 2013 - L'editrice protestante Claudiana propone tre nuovi titoli che ben delineano l'approccio protestante ai temi bioetici sia dal punto di vista delle chiese italiane che di quelle europee.

Ermanno Genre, docente emerito di teologia pratica presso la Facoltà valdese di teologia di Roma, è l'autore di “Introduzione alla bioetica. Bioetica e teologia pastorale in dialogo” (pagg. 94, euro 9.50). Prendendo le distanze dalla radicale contrapposizione tra la bioetica cattolica e quella laica - le uniche due linee di pensiero su cui il dibattito sembra delinearsi, e talvolta inaridirsi, in Italia - Genre non intende tuttavia delineare una bioetica protestante, come terza opzione, quanto proporre alcune questioni di fondo che caratterizzano l'approccio protestante ai temi del nascere e del morire. L'autore delinea così un percorso che, da un lato, riconosce l'esigenza di difendere lo statuto di laicità della ricerca, della pratica medica e della cura pastorale e, dall'altro, si ispira alla "saggezza pratica" della tradizione biblica ebraica e cristiana nonché della filosofia greca classica, lontane da ogni pretesa di assoluto e perciò capaci di confrontarsi con l'unicità dell'esistenza del singolo.

“Un tempo per vivere, un tempo per morire” (pagg. 104, euro 9.80) è il titolo del documento che, riecheggiando un famoso brano dell'Eccelsiaste, il Consiglio della Comunione di chiese protestanti in Europa ha dedicato ai temi del fine vita (vedi notizia precedente). E' dedicato alla stessa questione il volume “Bioetica cristiana e società secolare. Una lettura protestante delle questioni di fine vita” (pagg. 134, euro 14.50). Ne è autore Luca Savarino, ricercatore in Filosofia politica e professore aggregato di Bioetica all'Università del Piemonte Orientale nonché coordinatore della Commissione bioetica della Tavola valdese. Primo testo della “Biblioteca universitaria Claudiana” (BUC), il volume parte dalla constatazione che nelle società moderne, il processo del morire è diventato in larga misura un fatto medico. Se non è la natura a decidere, chi decide della morte, e attraverso quali principi? In luogo delle polarizzazioni del dibattito pubblico italiano, segnato dalle aspre polemiche tra un fronte laico e uno cattolico romano, Savarino propone un approccio alternativo, condiviso da molta parte della tradizione teologica protestante liberale, che non consiste nel dettare regole definitive a livello etico e giuridico, quanto piuttosto a individuare questioni decisive, a livello culturale, filosofico e antropologico.



Sabato 13 Aprile,2013 Ore: 18:37
 
 
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