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www.ildialogo.org USA, ASSICURAZIONE SANITARIA SULL’ABORTO PER I DIPENDENTI DI ENTI CATTOLICI. ANCORA POLEMICHE,da Adista Notizie n. 11 del 24/03/2012

USA, ASSICURAZIONE SANITARIA SULL’ABORTO PER I DIPENDENTI DI ENTI CATTOLICI. ANCORA POLEMICHE

da Adista Notizie n. 11 del 24/03/2012

36594. WASHINGTON-ADISTA. Non si tratta più soltanto di una questione di opposizione all’accesso a contraccezione e aborto, ma di «libertà religiosa»: così si sono espressi i vescovi statunitensi rispetto al mandato obbligatorio per i datori di lavoro, anche per le istituzioni religiose, di fornire ai dipendenti un’assicurazione sanitaria che copra anche quel genere di assistenza, approvato dall’amministrazione Obama il 20 gennaio scorso (v. Adista Notizie nn. 4, 6 e 7/12). E la polemica si fa rovente. I vescovi cattolici, il 14 marzo, hanno diffuso un documento dal titolo “Uniti per la libertà religiosa”. Se uno studio appena pubblicato dal Public Religion Research Institute afferma che il 56% degli americani non ritiene che la libertà religiosa sia sotto attacco, i vescovi della Commissione amministrativa per la libertà religiosa creata ad hoc puntualizzano di essere «concentrati intensamente nella loro opposizione alle varie minacce odierne alla libertà religiosa» e affermano che la Chiesa non vuole obbligare nessuno: «È il governo federale che obbliga la Chiesa ad agire contro i suoi stessi insegnamenti». Per affermare con più forza la loro opposizione al nuovo provvedimento, i dieci vescovi della Pennsylvania, capitanati da mons. Charles J. Chaput di Philadelphia, hanno addirittura deciso di dedicare venerdì 30 marzo prossimo a una giornata di preghiera e digiuno «per la causa della libertà religiosa». Un utilizzo inedito, politico, di un venerdì di Quaresima: «A mali estremi, estremi rimedi», ha commentato il direttore dell’Ufficio per la Vita dell’arcidiocesi di Philadelphia Steven Bozza.

A dare man forte ai vescovi è arrivato, comunque, un documento promosso dal Becket Fund for Religious Liberty intitolato significativamente “Inaccettabile” e che sta raccogliendo ampi consensi presso l’intellighenzia culturale e religiosa di stampo conservatore, che ha unito diverse personalità trasversalmente alle religioni. Già più di 550 sono le adesioni di personaggi di rilievo: John Garvey, presidente della Catholic University of America, Mary Ann Glendon, docente di Diritto ad Harvard e ambasciatrice degli Usa presso la Santa Sede; l’immancabile card. Timothy M. Dolan, arcivescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale, l’arcivescovo di Louisville mons. Joseph Edward Kurtz, quello di Philadelphia mons. Chaput, e personalità di altre denominazioni e religioni come Peter Akinola, ex primate anglicano dell’Angola e leader di un’organizzazione conservatrice nordamericana, il rabbino David Novak dell’Università di Toronto, il cofondatore del Zaytuna College di Berleley, California, il musulmano Shaykh Hamza Yusuf. Dopo aver ricapitolato i termini della questione, il documento afferma che il compromesso proposto dall’amministrazione (che prevede che siano i piani assicurativi a garantire gratuitamente i prodotti e i servizi contraccettivi, e non più i datori di lavoro) «non apporta alcun cambiamento alla sostanza morale del provvedimento, né ferma l’attacco alla libertà religiosa e ai diritti della coscienza che esso comporta, e da cui è scaturita la controversia». «L’Amministrazione Obama – conclude – sta costringendo le persone e le istituzioni religiose che siano i datori di lavoro a sottoscrivere un contratto assicurativo sulla salute che fornisce l’aborto per via farmacologica, la sterilizzazione e la contraccezione. È una violazione grave della libertà religiosa, inaccettabile. È un insulto all’intelligenza […] delle persone di fede e di coscienza immaginare che queste persone subiranno lo scippo della propria libertà religiosa semplicemente perché lo si maschera dietro un volgare trucco contabile».

Stessa posizione dell’American Center for Law and Justice, l’organismo fondato dal reverendo Pat Robertson. Il mandato, ha affermato David French, avvocato del centro, «rappresenta una partecipazione obbligatoria alla rivoluzione sessuale», che «sconfiggerà la rivoluzione americana» e le libertà contemplate della Costituzione statunitense.

Ben diverso il pensiero del corpo docente della gesuita John Carroll University di Cleveland, che in una lettera del 14 febbraio al rettore, p. Robert Niehoff, affermano: «Siamo preoccupati dal fatto che i vescovi abbiano scelto una strada di scontro frontale continuo»; «tutti ci impegniamo per la libertà di coscienza e la libertà religiosa – affermano – ma crediamo che l’accesso alla contraccezione sia centrale per la salute e il benessere delle donne e dei bambini». Se i vescovi hanno denunciato un attacco alla libertà religiosa, «al contrario noi riteniamo che il mandato assicurativo sia guidato da un’attenzione reale per la salute delle donne». I docenti chiedono al rettore e ai presidenti di altre università cattoliche di «sollecitare i vescovi ad evitare la retorica provocatoria che hanno usato per attaccare la politica dell’amministrazione e approvino una politica di copertura assicurativa della contraccezione che rispetti le libertà religiose e la salute di tutti coloro che insegnano e lavorano nei college e nelle università cattoliche». E mentre i candidati repubblicani per la nomination alla presidenza Usa strumentalizzano la nuova normativa per screditare completamente la riforma sanitaria di Obama, numerose organizzazioni mediche, osservano i docenti della Carroll, supportano il mandato.

Tra i commenti che fioccano numerosi intorno alla polemica in corso, particolarmente lucido quello dell’ex direttore del settimanale gesuita America, p. Thomas J. Reese: «La dichiarazione dei vescovi – ha affermato tra l’altro – implica che la libertà religiosa sia un diritto assoluto che non può essere limitato. Se ciò fosse vero, mormoni e musulmani potrebbero praticare la poligamia e coloro che credono che Dio chieda la separazione delle razze sarebbero esentati dal rispetto dei diritti civili». (ludovica eugenio)

Articolo tratto da
ADISTA
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Luned́ 19 Marzo,2012 Ore: 14:56
 
 
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