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Sueddeutsche Zeitung, 17 maggio 2010
Giustizia sociale

Disuguale, più disuguale: Germania

Secondo uno studio dell’OCSE in Germania le differenze fra i redditi si sono reciprocamente distanziate più rapidamente che in tutti gli altri Stati industriali.


(traduzione dal tedesco di José F. Padova)


Due anni fa, nel maggio 2010, usciva sulla Sueddeutsche Zeitung l'articolo allegato. Ogni tanto vale la pena di dare un'occhiata indietro, per vedere se si è fatta un po' di strada. Non sono riuscito a trovare le statistiche attuali sulla disuguaglianza e la povertà, per paragonarle a quelle che il quotidiano di Stoccarda aveva diffuso allora. Mi arrischio a ipotizzare che non siano migliorate. Anche i ricchi piangono? JFPadova

http://www.sueddeutsche.de

Lo sviluppo degli scorsi anni non ha raggiunto tutti gli strati sociali. L’ingiustizia sociale cresce in Germania in misura più elevata che negli altri Stati industriali. In Germania povertà e ineguaglianza, secondo uno studio dell’OCSE, sono aumentate fortemente dal 2000 in poi.

“Nonostante l’incessante redistribuzione effettuata dallo Stato mediante imposte e trasferimenti la frattura fra ricchi e poveri è aumentata”, è detto nel rapporto OCSE sull’argomento.
La quota di povertà in Germania si è stabilita nel frattempo perfino di poco sopra la media definita dall’OCSE, mentre all’inizio degli anni ’90 era caduta di un buon quarto.

La causa principale della crescente disuguaglianza è la disoccupazione. La quota delle famiglie senza alcun reddito da lavoro fino al 2005 è aumentata di un buon quinto, senza contare i bilanci famigliari dei pensionati. Un particolare segnale d’allarme per il Governo federale: questo dato è il valore più alto all’interno dell’OCSE, della quale fanno parte 30 Paesi industrializzati. Incentivi più forti per l’occupazione, come le riforme denominate Hartz ["Hartz IV" è stata nel dopoguerra la più grande riforma sociale e del lavoro], puntano nella giusta direzione, ha detto l’esperto dell’OCSE Michael Förester.

I ricchi più ricchi, i poveri più poveri
Secondo lo studio [citato] dal 1995 fino al 2005 la divaricazione dei salari e degli stipendi è “aumentata drasticamente”. I ricchi diventano più ricchi, i poveri più poveri. “Soprattutto per gli uomini i redditi alti sono aumentati in modo nettamente più rapido di quelli bassi”, vi si legge. Nessun barlume di speranza. Il trend verso una ripartizione diseguale dei redditi negli anni scorsi sarebbe giunto a un temporaneo blocco. I trasferimenti di carattere sociale e le imposte sui redditi hanno ridotto l’ineguaglianza fra le entrate di un terzo e la povertà della metà. Questo corrisponderebbe precisamente allo spaccato riferito dall’OCSE.

In misura particolarmente drastica è salita la disuguaglianza fra i redditi, calcolata nell’anno del boom, il 2006, secondo l’Istituto tedesco per la ricerca economica (DIW). Un anno più tardi, stimolata dallo sviluppo congiunturale, la situazione è nuovamente migliorata. “Questo significa, in cifre assolute, che in Germania 1,2 milioni di persone non sono più colpite dalla povertà, a causa della migliorata situazione del mercato del lavoro”, ha detto Markus Grabka del DIW.

Patrimoni distribuiti in modo diseguale
Lo sviluppo congiunturale dalla metà del 2008 è diventato di nuovo nettamente negativo. Negli ultimi dieci anni le strutture del mercato del lavoro si sono fortemente modificate, con più lavoro in affitto e a tempo determinato, e così anche l’occupazione, in misura poco significativa. Questi lavoratori “adesso, nel quadro del rallentamento congiunturale, saranno rapidamente catapultati fuori dal mercato del lavoro. Ciò che secondo le nostre valutazioni fa aumentare di nuovo la dimensione della povertà per l’anno 2009”, ha detto Grabka.
Ancor più inegualmente sono distribuiti i patrimoni. Il dieci percento più elevato possiede circa la metà del patrimonio totale – il dieci percento dei più forti percettori di reddito al contrario raggiungono un po’ più di un terzo del reddito totale.

Poveri bambini
Lo sviluppo [negativo della situazione] nella società colpisce i più piccoli in modo particolarmente duro. La povertà infantile è ancor sempre un problema, negli anni passati è evidentemente aumentata. Nel 1985 sette percento dei bambini vivevano in una famiglia che percepiva meno della metà del reddito medio tedesco. Nel 2005 erano già diventati il 16 percento. Per i figli di genitore single la Germania presenta la quota più alta di povertà dopo Giappone, Irlanda, Stati Uniti, Canada e Polonia. Per contro il tasso di povertà delle persone più in età è rimasto stabile al nove percento circa, mentre nella media OCSE si aggira sul 13 percento.

La povertà a lungo termine secondo l’OCSE è al contrario un fenomeno che in Germania si presenta più raramente che altrove. Ne è colpito dal due al tre circa percento della popolazione, che quindi nel corso di un lasso di tempo di almeno tre anni sono considerati poveri. La quota è più limitata soltanto in Danimarca e Olanda, la media OCSE è alta più del doppio. Anche le privazioni materiali in Germania sarebbero più infrequenti che in molti altri Paesi. Circa l’otto percento della popolazione deve applicare evidenti riduzioni al suo standard di vita – nella media OCSE è il dodici percento.




Giovedì 13 Dicembre,2012 Ore: 06:27
 
 
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