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Der Spiegel, Hamburg – 31 luglio 2010
Evasori fiscali

Nessun privilegio per i criminali finanziari

Lo Stato in futuro non dovrebbe più trattare gli evasori fiscali meglio degli altri criminali. (traduzione dal tedesco di José F. Padova)


Occupiamoci di tasse: il nostro Ministero esulta per aver acchiappato qualche miliardo in più di tasse evase, che tuttavia rimangono a livelli stratosferici - dai 150 ai 200 miliardi di euro. Chi è colto con le dita nella marmellata però paga multe, ovviamente progressive alla rovescia (un occhio di riguardo per i ricchi, diamine, dalla cui tavola le briciole cadute sfamano milioni di poveracci - non scherzo, vedete un po' l'imposta secca unica sugli affitti!), ma niente di più grave.
L'articolo di Der Spiegel che accludo può quindi lasciare perplessi, a una prima lettura. Poi però il traduttore curioso va a leggersi il § 370 della Legge finanziaria tedesca (http://www.gesetze-im-internet.de/ao_1977/__370.html) e scopre che l'evasione fiscale in Germania subisce punizioni ben più gravi delle nostre: fino a 5 anni di detenzione, con le aggravanti fino a 10 anni! Il ministro tedesco delle Finanze stima la perdita annuale per evasione in 100 miliardi di euro (http://bazonline.ch/ausland/europa/Steinbrueck-Jaehrlich-100-Milliarden-am-Fiskus-vorbei/story/13735048), relativi a un PIL di circa 2.600 miliardi. Il nostro PIL è di circa 1.700 miliardi, quindi dovremmo accontentarci di evadere una sessantina di miliardi, accompagnati però da soggiorni nelle patrie galere. Il centinaio di miliardi recuperati, meno l'ovvio sfrido per le cricche, potrebbe servire a:  ........(J.F.Padova

http://www.zeit.de/2010/31/Steuerhinterzieher
A prima vista si trattava di un grande successo per il sistema fiscale dello Stato. Da quel memorabile giorno del febbraio 2008, quando a Colonia gli investigatori perquisirono la villa dell’ex capo del consiglio di amministrazione delle Poste Klaus Zumwinkel, più di 30.000 cittadini hanno confessato le loro evasioni fiscali, commesse negli scorsi anni. Si stima che i pagamenti arretrati potrebbero ammontare a più di due miliardi di euro. Anche nei prossimi anni il fisco riscuoterà più denaro dai redditi di capitale, perché questi patrimoni, finora nascosti al sicuro, sono ora noti all’Amministrazione finanziaria statale e i loro proventi anno dopo anno sono sottoposti alla tassazione.

Mai prima d’ora, nella storia della Repubblica Federale Tedesca, i contribuenti hanno fatto uso in misura tanto ampia della possibilità di autodenuncia secondo il § 371 dell’Ordinamento tributario.

[§ 371 Autodenuncia per evasione fiscale
(1) Colui che nei casi previsti dal § 370 (=sottrazione di importi dovuti al Fisco) rettifica o integra o comunica dati non veritieri o incompleti all’Amministrazione fiscale non è passibile di punizione.
(2) Non vi è impunità se prima dell’autodenuncia vi è stata contestazione di o imputazione per reati fiscali o se è provato che l’evasore era a conoscenza di procedure in corso nei suoi confronti non ancora ufficializzate.]
Si tratta ora già di un pressoché movimento di massa. E proprio adesso la SPD (Partito Socialdemocratico Tedesco) cerca di imporre la cancellazione di questa norma. Per buona ragione?

Per i socialdemocratici intanto è una spina nell’occhio che evasori fiscali confessi se la cavino senza alcuna punizione. Quando ancora erano al governo, essi non ne avevano provato fastidio. Al contrario: ai tempi di Hans Eichel ministro delle Finanze avevano deciso perfino un’amnistia per i crimini fiscali, che ebbe validità nel 2004 e nel primo quadrimestre del 2005, offrendo insieme all’immunità anche tariffe particolarmente vantaggiose per i pagamenti arretrati.

Fu una politica sbagliata e sicuramente incostituzionale. Oggi è giusto eliminare la possibilità di una auto-amnistia.

Finora l’autodenuncia funzionava così: l’evasore fiscale comunica all’Amministrazione finanziaria i redditi occultati nelle proprie precedenti dichiarazioni fiscali e paga posticipatamente e in termini brevi le imposte. In aggiunta si sommano interessi per il ritardato pagamento. Con questo il danno [all’erario] si ritiene completamente risarcito. L’evasore ha poi un diritto all’impunità: viene messo sullo stesso piano del contribuente onesto e puntuale. Ciò è palesemente ingiusto, ma è pratico per entrambe le parti.

Che lo Stato conceda impunità a evasori fiscali confessi è giustificato per lo più con argomentazioni di carattere finanziario e fiscale. Con questo modo di procedere si pensa di poter rendere accessibili fonti di imposte finora non ancora scoperte. Al fisco l’autodenuncia porta ulteriori vantaggi. Facilita considerevolmente il lavoro di accertamento dei funzionari fiscali e inoltre contribuisce a far fluire nelle casse dello Stato introiti fiscali aggiuntivi, rapidamente e senza complicazioni.

I pochi investigatori fiscali tedeschi non sarebbero oggi nelle condizioni di seguire in poco tempo le tracce delle migliaia di clienti di banche straniere, i cui dati hanno trovato sui CD comperati [da bancari stranieri]. Senza l’aiuto dei frodatori fiscali sarebbe loro difficile o perfino impossibile stabilire la precisa entità dell’evasione. Essi hanno bisogno della cooperazione dei criminali. Quando costoro avanzano pretesa di impunità hanno anche il dovere di collaborare e di dare informazioni. Come imputati invece possono valersi della facoltà di non rispondere.

Nondimeno l’ondata di autodenunce è un argomento contro questo strumento giuridico, dal momento che vengono legalizzati tutti insieme, in quantità gigantesche, patrimoni che erano stati nascosti negli anni scorsi e nonostante amnistia e possibilità di autodenuncia lo erano rimasti per tempi lunghissimi.

[Nota del traduttore: occorre ricordare che il § 370 della medesima legge commina pene detentive fino a 5 anni per gli evasori “semplici”; con le aggravanti il periodo di detenzione sale fino a 10 ann!]


Domenica 08 Agosto,2010 Ore: 20:13
 
 
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