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www.ildialogo.org ELEZIONI USA. IL “REPUBBLICANO” DOLAN BENEDICE A DESTRA. E POI “CORREGGE” A MANCA,da Adista Notizie n. 31 del 08/09/2012

ELEZIONI USA. IL “REPUBBLICANO” DOLAN BENEDICE A DESTRA. E POI “CORREGGE” A MANCA

da Adista Notizie n. 31 del 08/09/2012

36830. WASHINGTON-ADISTA. Quanto pesi nelle prossime elezioni presidenziali Usa il voto cattolico lo dimostra il fatto che l’arcivescovo di New York, nonché presidente della Conferenza episcopale statunitense, card. Timothy Dolan, dopo essere apparso alla convention repubblicana di Tampa, Florida, il 29 agosto, si paleserà anche a quella democratica dopo che, in un primo momento, la sua presenza era stata annunciata solo a sostegno del candidato mormone del Gop Mitt Romney (Dolan è, notoriamente, acerrimo oppositore della riforma sanitaria di Barack Obama), suscitando clamorose proteste. Dolan impartirà dunque la sua benedizione finale anche alla convention democratica, che si svolgerà dal 4 al 6 settembre a Charlotte, nel North Carolina. Certamente la notizia è piombata come acqua gelida sui Repubblicani, che speravano che la presenza del cardinale a Tampa rappresentasse una sorta di benedizione cattolica tout court di un candidato mormone.

Il fatto che sia Dolan a rappresentare la Chiesa cattolica in tale occasione dimostra che la sua rilevanza come volto del cattolicesimo nazionale è sempre maggiore. In questi termini si è espresso il gesuita p. Thomas Reese, docente al Woodstock Theological Center della Georgetown University ed ex direttore della rivista America. «È chiaro che il card. Dolan è visto dai vescovi come il portavoce della Conferenza episcopale in questo Paese. Sta cercando di essere il Billy Graham dei cattolici», ha detto, riferendosi al predicatore battista che fu consigliere spirituale di tanti presidenti in modo trasversale, bipartisan. Per molti, però, l’inclusione di Dolan nella convention dei democratici sarebbe dettata dal timore di questi di perdere importanti quote di voti cattolici a causa della profonda divisione causata dalla questione della riforma sanitaria.

Dolan non sarà da solo, alla convention democratica. Accanto a lui è stata infatti invitata anche suor Simone Campbell, leader dell’organismo progressista Network, protagonista, negli ultimi mesi, di un tour in autobus per nove Stati.

Il «dono della libertà religiosa»

Il 30 agosto, dunque, la prima delle due benedizioni ha avuto luogo pochi minuti dopo che il candidato Romney accettasse la candidatura del partito per la nomina a presidente degli Usa. Dolan ha dato inizio alla sua preghiera chiedendo a Dio «benedizioni continue su questo santuario di libertà, e su tutto coloro che chiamano con orgoglio “casa” l’America, su coloro che devono ancora nascere e coloro che si trovano al termine della loro vita». L’arcivescovo ha proseguito chiedendo protezione e guida per Romney e Ryan, per ricordare che «l’unico governo giusto è quello che serve i suoi cittadini invece di se stesso». Durante la preghiera, durata circa quattro minuti, trasmessa live soltanto da pochi network, Dolan ha insistito sul «sacro e inalienabile dono della vita» e «il dono unico della libertà», concetto, questo, che ricorre ben nove volte. «Rinnova in tutto il nostro popolo – ha detto – il rispetto per la piena libertà religiosa, la prima e più amata libertà. Aiutaci a vivere la nostra libertà in fede, speranza e carità, con prudenza e giustizia, con coraggio e spirito di moderazione e instilla nei nostri cuori un nuovo senso di responsabilità per la causa della libertà e rendici sempre grati per tutti coloro che, per più di due secoli, hanno dato la loro vita in difesa della libertà».

Il riferimento al tema della libertà religiosa non stupisce, essendo Dolan tra coloro che in modo più esplicito hanno contestato la riforma sanitaria di Obama, nonostante questa abbia superato, il 28 giugno scorso, il vaglio di costituzionalità della Corte Suprema. I vescovi statunitensi – preoccupati in particolare dell’individual mandate, ossia l’obbligo, anche per i datori di lavoro religiosi, di fornire ai loro dipendenti un’assicurazione sanitaria comprensiva di contraccezione, aborto e sterilizzazione (v. Adista Notizie nn. 4 e 11/12) – sulla riforma sanitaria hanno infatti ingaggiato da mesi un corpo a corpo con il governo insistendo sul fatto che tale mandato avrebbe leso il principio della libertà religiosa. La sentenza della Corte Suprema era arrivata peraltro mentre si stava svolgendo il Fortnight for Freedom, manifestazione nazionale di due settimane proprio in difesa della libertà religiosa, promossa dai vescovi, con lo scopo di esercitare pressioni sul governo.

Che cosa dirà ai democratici?

Se negli ultimi due anni la Conferenza episcopale statunitense ha lottato duramente contro la riforma sanitaria di Obama, è anche vero che molti cattolici americani – soprattutto ispanici, destinati a diventare mainstream nella società e nella Chiesa Usa, e afro-americani – votano ancora il Partito Democratico. Ciò non toglie che l’incontro tra Obama e Dolan possa trasfigurarsi in uno scontro di ideologie e valori diversi, nonché di due anime del cattolicesimo Usa, quella tradizionale di Dolan e quella sempre più plurale, composita e complessa raccolta ed espressa nel partito democratico. (ludovica eugenio)

Articolo tratto da
ADISTA
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Giovedì 06 Settembre,2012 Ore: 17:16
 
 
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