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www.ildialogo.org Il governo ungherese ripropone la controversa legge sul riconoscimento delle chiese,di Agenzia NEV del 18/01/2012

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Il governo ungherese ripropone la controversa legge sul riconoscimento delle chiese

di Agenzia NEV del 18/01/2012

La chiesa avventista mondiale mantiene alta l'attenzione sulla libertà religiosa in Ungheria


Roma (NEV), 18 gennaio 2012 – Continua in Ungheria l'iter della nuova e controversa legge sulla libertà religiosa che riduce da 358 a 14 le comunità di fede riconosciute dallo Stato. Voluta dal partito di centrodestra Fidezs, che conta una schiacciante maggioranza nel parlamento di Budapest, la legge era entrata in vigore nello scorso autunno per poi essere bocciata dalla Corte Costituzionale ungherese. Il parere della Corte - come riporta Notizie Avventiste, l'agenzia stampa dell'Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° Giorno (UICCA), una denominazione evangelica che segue a livello internazionale l'evolversi della situazione nel paese est europeo – riguardava però solo alcuni aspetti tecnici che hanno permesso al governo ungherese di reintrodurre la legge e approvarla nuovamente lo scorso 30 dicembre.

Le polemiche rispetto al provvedimento rimangono quindi tutte in piedi. Da un lato, il governo magiaro si giustifica affermando di aver così posto rimedio alla legge precedente, approvata all'indomani del crollo del regime comunista, che permetteva facilmente di registrarsi come chiese anche ad associazioni che intendevano soltanto usufruire delle agevolazioni fiscali garantite alle comunità di fede. Dall'altro, c'è chi sostiene che per mettere fine ad un abuso se ne sono introdotti altri più gravi. Per esempio la mancanza di criteri realmente oggettivi per riottenere il riconoscimento da parte dello Stato. Infatti, secondo il governo, per mantenere la registrazione presso lo Stato una chiesa deve avere almeno mille membri ed essere in Ungheria da almeno dieci anni. Le chiese avventiste, però, sono nel Paese dalla fine del XIX secolo e contano 5mila membri, ma hanno egualmente perso il riconoscimento dello Stato. Altri dubbi sono stati avanzati da Dwayne Leslie, rappresentante legale della chiesa avventista mondiale, secondo cui Il fatto poi che sia il Parlamento, cioè un organo politico, a doversi esprimere con una maggioranza richiesta dei due terzi su quali gruppi possano diventare religioni riconosciute, non fa che aumentare l'impressione che la legge sia pensata per limitare il diritto alla libertà religiosa.

“La situazione in Ungheria è molto complessa – ha dichiarato Ganoune Diop, rappresentante della chiesa avventista mondiale presso le Nazioni Unite -. Per questo dobbiamo dar voce alle nostre preoccupazioni, esprimendoci con prudenza e sensibilità verso il contesto e la sovranità dell’Ungheria". Al momento 82 delle oltre 300 minoranze religiose deregistrate – tra cui anche la chiesa avventista - hanno presentato domanda per lo status ufficiale e attendono una decisione parlamentare entro la fine di febbraio. Le chiese che non verranno riconosciute otterranno lo status di associazioni religiose.



Venerdì 20 Gennaio,2012 Ore: 15:01
 
 
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