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Siria
Il volto della rivoluzione è un tredicenne

ultimo aggiornamento: 01 june 2011 10:13

Hamza Ali al Khateeb

Washington.

 Alla fine si è mossa perfino Hillary Clinton. Per il segretario di Stato americano le presunte torture e l'omicidio di un ragazzo di 13 anni in Siria simboleggiano "il crollo totale di qualsiasi sforzo del governo siriano di ascoltare e lavorare con la propria gente". L'immagine del corpo martoriato di Mamsa Ali, rilanciata da giorni su internet sui forum e nelle pagine Facebook e Youtube della protesta siriana è diventata la denuncia più eclatante delle violenze di Assad.

Contromossa
A poche ore dall'inizio in Turchia della conferenza degli oppositori siriani, il regime di Damasco ieri ha concesso un'amnistia generale che riguarda, oltre ai
condannati per una serie di crimini comuni, anche tutti i membri dei Fratelli Musulmani, movimento illegale da 31 anni, e tutti gli appartenenti alle altre correnti politiche messe al bando da decenni. Ma accanto a queste aperture prosegue
l'offensiva militare da parte di esercito e forze di sicurezza contro tre localita' della centrale regione di Homs (terza citta' siriana lungo l'asse Damasco-Aleppo), dove nelle settimane scorse si erano avute massicce manifestazioni anti-regime. Decine gli arresti.

La storia di Hamsa Ali
In questo contesto le parole della Clinton attestano ancora una volta il peso determinante della rete nel mobilitare la protesta contro Assad e nel denunciarne violenze e abusi sulla popolazione civile. La storia di Hamza Ali al Khateeb è quella di un bambino di appena 13 anni che scende in strada a Jiza, non lontano da Deraa, lo scorso 29 aprile. La polizia segreta lo arresta perché urla 'abbasso il regime' accanto ad altri ragazzi. Di lui la famiglia on sa più nulla per oltre un mese.

Un bambino sul web minaccia il regime
Poi la comunicazione delle autorità: Hamza Ali è morto, potete riprendere il suo cadavere. Paralizzata dal dolore e dalla paura, la famiglia di Ali riceve il corpo di un bambino pieno di lividi, con i genitali amputati, il volto quasi irriconoscibile per le botte subite. Sono i degni delle torture subite quando ancora era vivo, sostengono i movimenti contro Assad. E le immagini del corpo martoriato di Assad finiscono su internet, rimbalzano da un blog a Facebook, da YouTube a tutti i maggiori network televisivi del mondo, da al Jazeera alla Cnn.

Guarda il video sul blog 'siamo tutti Hamza Ali'
(immagini cruente)

La versione ufficiale
Le autorità siriane, a questo punto, si affrettano a smentire. Alla tv di stato un medico legale parla di manipolazione del cadavere e di segni di decomposizione legati al tempo intercorso fra la morte del bambino, avventuta già il giorno degli scontri, a fine aprile, e la consegna del corpo ai familiari. Nessuna tortura, insomma, ma solo propaganda degli oppositori del regime. 

Chi sta con Assad
Difficile da credere, anche perché sulla morte di Amza Ali non vengono fornite spiegazioni plausibili. Di lui, finito sulle pagine del Guardian e del New York Times, si occupa anche la Clinton, ma l'agenzia stampa siriana Sana 'rassicura': il ministro degli Esteri cinese ieri ha ribadito che "la Siria è un pilastro insostituibile della stabilità dell'intera regione" medio orientale. 
 
La repressione e l'orrore di un regime che uccide anche 13enni possono continuare. 



Venerdì 03 Giugno,2011 Ore: 22:30
 
 
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