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www.ildialogo.org La guerra Iran-Iraq.,di Rosario Amico Roxas

La guerra Iran-Iraq.

di Rosario Amico Roxas

Torna alla ribalta lo scacchiere delle guerre nel Vicino Oriente; di Bush non si sente più parlare, neanche da parte del suo dichiaratissimo amico fraterno Silvio Berlusconi. Nulla risulterebbe chiaro se non si parte dalle remote origini dello stato di perenne conflittualità, che iniziò con la guerre Iran-Iraq; guerra che non interessava nessuno dei due contendenti, ma solo gli USA, sia per le forniture by-partisan, a entrambe i contendenti, da parte degli USA, tramite il Pentagono, per cui avrebbero avuto nelle mani le sorti del conflitto, sarebbe bastato (come bastò) rallentare le forniture ad una delle parti per far pendere le sorti conflittuali dalla parte che maggiormente avrebbe rappresentato gli interessi delle lobby sioniste e americane.
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Nel 1986, per i servizi resi agli USA nella guerra contro l’Iran, venne conferita a Saddam Hussein la cittadinanza onoraria di Detroit, la capitale mondiale dell’automobile. (N.d.R.)
Trattandosi di un riconoscimento ufficiale ad un capo di Stato estero, tale onorificenza fu approvata e avallata dalla Casa Bianca.
La guerra Iran-Iraq non era nelle intenzioni e nell’interesse di Saddam.
La caduta del regime dell’ultimo scià fu l’esito di un programma di penetrazione nello scacchiere medio-orientale, organizzato dagli USA. Tutte le nazioni mediorientali e i Paesi del Golfo avevano accordi con la ARAMCO (Arab Amarican Oil Company), gigante petrolifero, dedito allo sfruttamento dei pozzi di petrolio. Si trattava di accordi-capestro e lo scià li stava compromettendo siglando accordi più favorevoli con l’ENI di Enrico Mattei. Mattei fu eliminato da un “incidente” aereo, e il giornalista De Mauro, che aveva individuato la pista di quell’incidente in accordi tra la mafia siciliana e quella americana, quest’ultima foraggiata dalla CIA, sparì sotto i colpi della lupara bianca.
Gli USA sapevano bene che a succedere allo scià sarebbe stato l'ayatollah Komeini, ma questo li impensieriva molto meno dei contratti sottoscritti tra lo scià e Mattei. Komeini poteva essere combattuto più facilmente di uno scià alleato con una potenza occidentale.
Il problema dello stato teocratico di Komeini diventò urgente quando l’ayatollah promise una lotta senza tregua contro il grande Satana (gli USA) e contro l’Unione Sovietica; i primi perché protettori di Israele e dell’Arabia Saudita, i secondi perché patria dell’ateismo e del materialismo. L’Occidente, con a capo gli USA, non poteva preventivare un intervento diretto, per cui fu stimolato ad intervenire un vicino dell’Iran che non nutriva grande simpatia per lo stato teocratico di Komeini.
Saddam in politica interna aveva eliminato il partito comunista iracheno e aveva anche eliminato l’ala estremista del partito Ba’at. Per queste sue scelte, Saddam ottenne dagli USA e dal Regno Unito quel trattamento di solito riservato alle nazioni amiche.
Erano inoltre in pericolo i piccoli e ricchissimi staterelli degli emiri e degli sceicchi, che avevano legittimazione internazionale solo perché riconosciuti dagli angloamericani.
Saddam venne blandito in tutti i modi; gli stessi sceicchi ed emiri sventolarono i loro portafogli, cosa alla quale Saddam non era stato mai insensibile. Gli emiri e gli sceicchi non contavano molto sul sostegno degli USA: se  avevano  eliminato  lo  scià di Persia, perché avrebbero dovuto continuare a sostenere i loro privilegi ? Paventarono anche la possibilità che gli Sciiti, in maggioranza in Iraq, potessero minacciare una rivolta contro lo stesso Saddam. La poetessa del Kuwait, appartenente alla famiglia degli emiri al-Sabah, che controllava il piccolo, ma ricchissimo angolo del Vicino Oriente, il Kuwait,  cantò le lodi di Saddam indicandolo come “la spada dell’Islam”
La guerra Iran-Iraq durò 8 anni, fra alterne vicende. Nel 1982 una offensiva iraniana aveva portato alla riconquista di tutti i territori precedentemente occupati dalle truppe di Saddam. Il rais fu isolato dai capi del partito Ba’at, che chiesero all’Iran di Komeini il cessate il fuoco, accettando tutte le richieste iraniane. Fu Komeini ad opporsi, temeva che fermare la rivoluzione islamica avrebbe potuto condurre al suo fallimento e volle continuare la guerra. Saddam eliminò l’opposizione interna; la flotta statunitense intervenne in maniera forte e decisa, attaccò e distrusse la flotta iraniana; per dare maggiore vigore alla loro attiva presenza gli alleati angloamericani, con una azione terroristica, abbatterono anche un aereo delle linee aeree civili iraniane pieno di passeggeri. Komeini comprese che dietro Saddam c’era la potenza degli USA e del Regno Unito e chiese la pace senza condizioni. Gli USA, però, consentirono la sopravvivenza del regime teocratico di Teheran, perché tale sopravvivenza significava, per Komeini e i suoi stretti collaboratori, la perdita del mantello dei martiri; non potevano rimproverare niente a nessuno che non si ritorcesse contro di loro.
Nel corso delle ostilità Iran-Iraq morirono oltre due milioni di musulmani.
Rosario Amico Roxas
 


Marted́ 26 Ottobre,2010 Ore: 22:30
 
 
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