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Gli ambasciatori della Colombia tutti inquisiti

La Rete Italiana di Solidarietà con le Comunità di Pace Colombiane chiede al governo italiano di non riconoscere il nuovo ambasciatore


Rete Italiana di Solidarietà con le Comunità di Pace Colombiane
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Narni, 11 Settembre 2010
 
prot. n.
ecc.mo
Dr. Franco Frattini
Ministro degli Affari Esteri
Della Repubblica Italiana
 
Oggetto: Preoccupazione per la nomina del nuovo ambasciatore colombiano a Roma
Onorevole Ministro,
il giorno 9 settembre 2010 è stata pubblicata la notizia della nomina del nuovo ambasciatore della Repubblica colombiana a Roma. Il Dr. Andrés Felipe Arias, già Ministro dell’Agricoltura, dovrebbe sostituire il Dr. Sabas Pretelt de la Vega, citato in giudizio per aver comprato voti di parlamentari colombiani serviti per approvare la riforma costituzionale che ha permesso la rielezione del ex Presidente Álvaro Uribe Vélez nel 2006.
Come affermato da un noto analista colombiano, sembra che l’unica prerogativa per ricevere incarichi diplomatici in Italia sia quella di avere problemi con la giustizia colombiana. È quasi impossibile non notare la consuetudine di inviare a Roma funzionari contestati pubblicamente, che finiscono per essere rinchiusi nelle carceri colombiane. Tra i casi più conosciuti, insieme a quello di Sabas Pretelt, vi sono quello dell’ex ambasciatore Luis Camilo Osorio, attualmente indagato per vincoli con i paramilitari quando rivestiva l’incarico di Procuratore Generale della Repubblica; quello di Jorge Noguera, ex console a Milano, accusato di aver ordinato intercettazioni illegali contro magistrati, giornalisti e membri dell’opposizione, e di aver agevolato attentati contro leader sociali e politici commessi dai paramilitari; quello di Fabio Valencia Cossio, ex ambasciatore a Roma che, anche se non è attualmente indagato, ha un fratello in carcere per legami con narcotrafficanti e paramilitari.
Anche il Dr. Arias ha conti in sospeso con la magistratura colombiana. È accusato, infatti, di aver assegnato illegalmente a proprietari terrieri, narcotrafficanti e paramilitari ingenti sussidi economici attraverso il “Programa Agro Ingreso Seguro”, senza che queste persone, in molti casi, possedessero terre per realizzare progetti finanziati dal governo. In questo modo, numerosi contadini e piccoli proprietari sono stati privati della possibilità di ricevere gli aiuti finanziari statali di cui avrebbero dovuto essere i principali beneficiari.
Quando Arias era Ministro della Agricoltura, l’espropriazione violenta e illegale delle terre di proprietà di migliaia di famiglie colombiane è aumentata in modo significativo. La Chiesa cattolica ha denunciato l’esistenza di 4 milioni di persone vittime di sfollamento forzato, il cui fenomeno è stato aggravato proprio da quelle pratiche che hanno facilitato l’espropriazione delle terre.
Come cittadini italiani ci chiediamo, dunque, per quali ragioni il governo colombiano continui ad inviare nel nostro Paese persone coinvolte in indagini giudiziarie. Essendo conoscitori profondi della drammatica realtà colombiana e delle dubbie qualità morali del Dr. Arias, Le chiediamo, Signor Ministro, di non accettare la sua nomina di ambasciatore della Repubblica colombiana in Italia. Rivendichiamo rispetto per la dignità del nostro Paese, che viene negata ogni qual volta il governo colombiano nomina come diplomatici ex funzionari coinvolti in attività criminose verificatesi durante lo svolgimento dell’incarico istituzionale ad essi assegnato.
Certi della cortese attenzione, le porgiamo cordiali saluti.
Andrea Proietti
Presidente Rete Italiana Colombia Vive!


Marted́ 14 Settembre,2010 Ore: 15:38
 
 
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