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www.ildialogo.org PRESE LA FERMA DECISIONE DI METTERSI IN CAMMINO VERSO GERUSALEMME.,di p. José María CASTILLO

XIII TEMPO ORDINARIO – 26 giugno 2016 - Commento al Vangelo
PRESE LA FERMA DECISIONE DI METTERSI IN CAMMINO VERSO GERUSALEMME.

TI SEGUIRO’ OVUNQUE TU VADA.


di p. José María CASTILLO

Lc 9,51-62
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Séguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
  1. Il racconto inizia confermando il fatto che Gesù, dopo l’esperienza della trasfigurazione (Lc 9, 28-36), “prese la decisione” (letteralmente, “indurì il suo volto”) (J. Starcky) di andare nella capitale Gerusalemme. Gesù, quindi, sfida l’idea, tanto sovversiva come pericolosa, di andare direttamente dove stanno le autorità centrali della religione e del popolo.
  2. Per andare a Gerusalemme, il gruppo di Gesù doveva passare attraverso la Samaria. E in quel luogo avvenne il primo scontro di questo percorso finale di Gesù verso il conflitto e la morte che coscientemente si aspettava. Di fronte al rifiuto di riceverli in uno dei territori che dovevano attraversare, i discepoli Giacomo e Giovanni chiedono che scenda un fuoco dal cielo e distrugga quella gente. Samaritani e discepoli si collocano nell’atteggiamento della violenza e della vendetta. Di fronte alla decisione di Gesù, che rinuncia ad uccidere i suoi avversari, le manovre degli uomini vogliono ricorrere al potere divino per portare morte lì dove Gesù voleva portare vita. Gesù è limpido e trasparente nella sua bontà rispetto ad ogni desiderio terreno di violenza e vendetta (F. Bovon).
  3. È evidente che tutto questo è costitutivo di una cristologia. Cioè, questo modo di intendere la vita e di orientare la propria vita è costitutivo del nostro modo di intendere chi era Gesù, come era Gesù e perché Gesù venne al mondo. Ebbene, a questo punto Luca inserisce le condizioni poste da Gesù per comprendere e vivere la “sequela” dello stesso Gesù. Queste condizioni sono: 1) Libertà nei confronti di ogni tipo di sistemazione che ci dà sicurezza (Lc 9,58). 2) Libertà nei confronti dei doveri più elementari imposti dalla religione, come dare la sepoltura ai defunti (Lc 9, 59-60) (Martin Hengel). 3) Libertà nei confronti di ogni legame con la propria famiglia (Lc 9, 61-62). Giustamente si è detto che “il sapere cristologico si forma e si tramanda non primariamente nel concetto, bensì in questi racconti di sequela” (J. B. Metz). Ci rendiamo conto di chi è Gesù non sui libri ma nella vita; vivendo come lui ha vissuto.



Lunedì 20 Giugno,2016 Ore: 23:48
 
 
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