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www.ildialogo.org Silenzio di ascolto,di Aldo Antonelli

II QUARESIMA - 21 febbraio 2016 - Commento al Vangelo
Silenzio di ascolto

di Aldo Antonelli

«Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all’entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo”. Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto».
Questo è il Vangelo che domenica verrà letto nelle chiese.
Le letture, come sempre possono essere molte: sulla preghiera che trasforma e che ti cambia, sulla pigrizia di Pietro  che vuole restare in tenda, sul sonno dei discepoli….
A me colpisce l’opposizione tra le parole di Pietro e l’invito all’ascolto.
Ecco: Ascolto è la parola chiave. Disattenti e distratti, non sempre ce ne rendiamo conto.
Sessantaquattro anni fa David Tudor si sedette al pianoforte, aprì la tastiera e la richiuse dopo 4 minuti e 33 secondi senza aver mai sfiorato con le dita i tasti. Aveva eseguito una composizione di John Cage che tutti si affrettarono a chiamare il silenzio. Ma il compositore americano era di tutt'altro avviso. Non esiste il silenzio, disse, perché durante l'esecuzione si poteva sentire il vento che soffiava all’esterno, il brusio e il respiro degli spettatori, il rumore di chi se ne andava dalla sala…
John Cage è quello stesso che teorizzava che il silenzio non esiste.
Un giorno si fece chiudere in una camera anecoica dell’Università di Harvard. Lì, scientificamente, ci doveva essere assenza assoluta di suoni. Lui invece ne ha sentiti due: i battiti del suo cuore e la circolazione del sangue…
Se ci pensiamo bene, dobbiamo riconoscere che noi spesso coltiviamo un’idea del silenzio banalmente negativa, come un vuoto di suoni, come assenza di decibel, o come uno spazio insostenibile rispetto alle nostre frenesie comunicative.
No, il silenzio non è quello dell’indice davanti al naso. Il silenzio parla, soprattutto fa parlare.
«Il silenzio è necessario per liberarci dalle troppe parole inutili, indebolite, fiaccate, per depurarci dai rumori che si sono abbarbicati come una pianta infestante dentro di noi. Serve per ripulirci. Serve per restituirci. Serve per ritrovarci». (Massimo Orlandi)
«C'è l'assenza del rumore – scriveva Le Chevalier - e c'è il silenzio. Il silenzio è la pace; l'assenza del rumore è un nulla angosciante».
Il silenzio, inoltre, è la condizione per l’ascolto, per ascoltare gli altri e le cose: sì, le cose, perché anche le cose parlano.
Padre Balducci in una delle sue bellissime omelie ebbe a dire: «Se le cose attorno a noi sono mute, è perché noi le stordiamo con i nostri rumori, è perché noi ci accostiamo ad esse con il piglio del dominio: allora le cose si ritraggono, chiudono le ciglia e serrano le labbra, quasi in un istinto di difesa».
E che dite se noi si approfittasse di questo tempo di Quaresima per reimparare questo silenzio di ascolto?
Buon finesettimana.
Aldo



Sabato 20 Febbraio,2016 Ore: 23:46
 
 
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