www.ildialogo.org MENTRE GESÙ, RICEVUTO IL BATTESIMO, STAVA IN PREGHIERA, IL CIELO SI APRÌ,di p. José María CASTILLO

Lc 3,15-16.21-22

[In quel tempo,] poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».

Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».

1. Nel battesimo ricevuto da Gesù per mano di Giovanni Battista si mette in evidenza un fatto che non ammette discussione. A partire dal momento in cui Gesù è stato battezzato da Giovanni, la vita di Gesù è cambiata completamente. Fino ad allora Gesù era stato un contadino galileo, ignorante, sconosciuto, che era passato inosservato persino per i conterranei del suo popolo e persino per la sua stessa famiglia. Questo è stato evidente nella prima visita fatta da Gesù alla sua famiglia ed ai suoi conterranei dopo il battesimo (Mc 6, 1-6; cf. Mt 13, 53-58; Lc 4, 16-30).

2. Detto ciò, la prima domanda che ci si pone è ovvia: se Gesù non aveva peccato, come afferma la lettera agli Ebrei (4,15), a che scopo si è fatto battezzare? (F. Bovon). Certo, non si è battezzato per cambiare vita. Per la semplice ragione che un rituale religioso da solo – anche se lo amministra un santo come Giovanni Battista – non cambia la vita di nessuno. Quello che cambia la vita è la “conversione”, il “cambiamento di mentalità” (metá-noia = metá-noús), che era il cambiamento richiesto da Giovanni Battista (Mc 1,2- 8; Mt 3,1-12; Lc 3,1-18; Gv 1, 19-28).

3. Detto ciò, Gesù si mise tra i peccatori che avevano bisogno di conversione perché si identificò con il popolo, con “i pubblicani e le prostitute” (Mt 21, 31-32). E così, identificato con i più disprezzati e a partire dalla loro situazione, Gesù visse la profonda esperienza del Padre, che lo chiamò suo “Figlio prediletto” (Lc 3, 21-22). Gesù vide che in lui si compiva la promessa annunciata da Is 42, 1-4: il Padre lo mandò, con la forza dello Spirito, a “proclamare il diritto alle nazioni” (Is 42,1.3), a “proclamare fedelmente il diritto” (Is 42,3). A partire da quel momento la sua vita cambiò radicalmente. Allora Gesù vide quello che rappresentava la sua “Buona Notizia”, il progetto della “Signoria di Dio”. Ed a questo si dedicò completamente.

Lunedì 04 Gennaio,2016 Ore: 19:28