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www.ildialogo.org DA CHI ANDREMO? TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA,di p. José María CASTILLO

XXI TEMPO ORDINARIO – 23 agosto 2015 - Commento al Vangelo
DA CHI ANDREMO? TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA

di p. José María CASTILLO

Gv 6, 60-69
[In quel tempo,] molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

1. Lo scandalo prodotto dalle parole di Gesù sull’eucaristia è stato causato da una cattiva interpretazione di quello che Gesù ha voluto dire. Questa cattiva interpretazione è consistita in quello che si è chiamato il “cafarnaismo” (perché di questo Gesù ha parlato a Cafarnao), che consiste nell’idea che comunicarsi è mangiarsi la carne storica di Gesù.
Quando l’eucaristia si spiega così, tale spiegazione può essere motivo di scandalo e del fatto che ci sia gente che si allontana per sempre dalla Chiesa.
2. Gesù insiste sul fatto che per comprendere quello che rappresenta l’eucaristia è indispensabile la fede. Gesù non si riferiva, logicamente, alla fede che consiste nel credere in alcuni dogmi. Gesù si riferiva alla fede che consiste nel vivere come è vissuto lo stesso Gesù, con i suoi stessi criteri, secondo i suoi costumi ed i valori da lui proposti e difesi. Chi vive questo, comprende quello che è l’eucaristia, mangiare la sua carne e bere il suo sangue, che è l’espressione simbolica dell’unione ed anzi della fusione con la sua vita ed il suo destino.
3. Quando si vive questa unione con Gesù (questo era il caso di Pietro e dei discepoli che si fermarono con lui), si superano le crisi di dubbi ed oscurità. La forza dello Spirito si fa forza nella nostra vita, che continua un andamento rettilineo, senza deviare da un lato o da un altro, come ci conviene o come ci impongono le nostre paure. È la vita che si caratterizza per la fermezza nell’andare nella vita come è andato Gesù e per la trasparenza di chi non ha nulla da dissimulare.



Martedì 18 Agosto,2015 Ore: 17:17
 
 
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