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www.ildialogo.org NESSUNO HA UN AMORE PIU’ GRANDE DI QUESTO: DARE LA VITA PER I PROPRI AMICI, di p. José María CASTILLO

VI DOMENICA DI PASQUA - 10 MAGGIO 2015 - Commento al Vangelo
NESSUNO HA UN AMORE PIU’ GRANDE DI QUESTO: DARE LA VITA PER I PROPRI AMICI

 di p. José María CASTILLO

Gv 15, 9-17
[In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:]
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

1. Quello che più richiama l’attenzione, nel leggere un testo come questo, è il fatto che Gesù, proprio quando si stava congedando dai suoi discepoli e quindi stava dicendo loro le ultime cose che doveva dire loro, parla di quello che ad un essere umano piace ascoltare di più.
Gesù, infatti, parla delle relazioni umane, in concreto parla di amore, di gioia, di amicizia. E, se parla loro di Dio, non menziona neanche questo nome. Gesù parla loro del Padre, che lo ama e che li ama, che si prende cura di loro e darà loro quello che gli chiedono.
2. Ma c’è qualcosa di più interessante. Il criterio di Gesù è che le buone relazioni umane sono l’unico mezzo possibile perché siano buone anche le nostre relazioni con quello che chiamiamo “il divino”. Ascoltando Gesù, si ha l’impressione che l’umano ed il divino siano così completamente uniti, così mischiati, così fusi, così resi una sola cosa che non è possibile neanche pensare che siamo in una buona relazione con Gesù o con il Padre, se le relazioni tra noi uomini non sono chiare, limpide e trasparenti.
3. È evidente che Gesù vedeva la religione in maniera molto diversa da come la vediamo noi.
Anzi, sembra che la religione di Gesù somigliava molto poco alla nostra. Il grande problema che noi cristiani abbiamo oggi sta nel fatto che la Chiesa sia in crisi e che il laicismo sia ognigiorno più forte. Il problema invece sta nel fatto che la nostra religione ha concentrato le sue preoccupazioni su cose che il Vangelo non menziona neppure, mentre il centro del Vangelo è stato spostato e sta in balia delle manie o degli interessi di ognuno.



Giovedì 07 Maggio,2015 Ore: 12:07
 
 
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