- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (485) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org SEI INVIDIOSO PERCHE’ IO SONO BUONO?,di p. José Maria CASTILLO

XXV TEMPO ORDINARIO – 21 settembre 2014 - Commento al Vangelo
SEI INVIDIOSO PERCHE’ IO SONO BUONO?

di p. José Maria CASTILLO

Mt 20,1-16
[In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:] «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

1. La lettura più corretta di questa parabola ci dice come il comportamento di Dio con gli esseri umani non è come quello che siamo soliti avere nelle nostre relazioni con gli altri, persino in questioni di denaro, finanziarie ed economiche, che è quello che di solito interessa di più la maggioranza dei mortali. Dio non ci tratta secondo la logica della produttività nel lavoro. Dio ci tratta per i motivi che derivano dal cuore, dal rispetto e dall’affetto, dalla bontà e dalla tenerezza. Il cuore di Dio è così profondamente buono che privilegia gli ultimi, i più disgraziati nella vita, quelli che la logica degli uomini non privilegia mai.
2. Ma nella situazione di crisi, che stiamo vivendo, il passo che bisogna fare è applicare la logica della bontà di Dio all’illogica condotta dei gestori dell’economia e della politica. La politica di cui più abbiamo bisogno è la politica di Dio con gli ultimi. La politica che rovescia la situazione. Non per togliere alcuni e per metterne altri, ma per centrare l’attenzione e l’interesse su quelli che hanno di meno e, in questo senso, sono gli ultimi. Si tratta dei disoccupati, degli sfrattati, di quelli che si vedono privati di alcuni diritti fondamentali dei quali hanno goduto fino a poco tempo fa.
3. Nel momento che stiamo vivendo la soluzione non verrà dagli economisti, né dai politici, né dagli esperti in diritto o in altre scienze positive. La soluzione verrà dal cambiamento delle persone, quando i cuori degli uomini si umanizzeranno veramente. Ci siamo disumanizzati. Ed abbiamo messo al centro delle nostre vite il successo economico. La soluzione non verrà dalla ricchezza, ma dalla bontà. Quando siamo veramente sensibili alla sofferenza di chi se la passa peggio, quel giorno ci faremo “uno” e così, fusi nella solidarietà, recupereremo la stabilità, passando dalla “insicurezza sociale” alla “sicurezza persa”.
______________________________________________________
Traduzione di Lorenzo TOMMASELLI da:
- JOSE’ MARIA CASTILLO, La religión de Jesús. Comentario al Evangelio diario, CICLO A (2013-2014), Desclée De Brouwer, 2013, pp. 595-596.



Martedì 16 Settembre,2014 Ore: 19:50
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Il Vangelo della domenica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info