- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (458) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org VENDE TUTTI I SUOI AVERI E COMPRA QUEL CAMPO,di p. José Maria CASTILLO

XVII TEMPO ORDINARIO – 27 luglio 2014 - Commento al Vangelo
VENDE TUTTI I SUOI AVERI E COMPRA QUEL CAMPO

di p. José Maria CASTILLO

Mt 13, 44-52
[In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:] «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

1. Le parabole del tesoro e della perla rappresentano, in definitiva, un’altra maniera di affermare quanto detto da Gesù nel Sermone della Montagna: “Non potete servire Dio ed il denaro” (Mt 6, 24b). Cioè, Dio e la ricchezza sono due dimensioni incompatibili. Ecco perché Gesù in queste due parabole insegna che chi vuole appartenere al Regno di Dio e possedere il Regno di Dio, per quanto prezioso possano essere un tesoro o una perla di grande valore, se è vero che veramente ha optato per il Regno di Dio, la prima cosa che deve fare è restare senza tesoro e senza perla, per poter avere così il Regno e quello che rappresenta.
2. Quindi, non si tratta del fatto che il tesoro o la perla “valgano meno” del Regno di Dio. Il problema sta nel fatto che il tesoro e la perla (simboli della ricchezza) “sono incompatibili” con il Regno di Dio, cioè, la ricchezza e Dio non possono stare uniti. In maniera tale che, per entrare nel Regno di Dio, la prima cosa che bisogna fare è spogliarsi della ricchezza e di ogni simbolo di ricchezza. Perché questa incompatibilità tra Dio e la ricchezza? Non si tratta in assoluto del fatto che Dio vuole che siamo poveri e viviamo come bisognosi o indigenti. Assolutamente nulla di questo. Il fatto è che, così come è organizzata e gestita l’economia nel mondo, quelli che hanno tesori e perle le hanno perché altri – la grande maggioranza degli abitanti del mondo – mancano dell’indispensabile per poter vivere, per mangiare, per aver un alloggio degno, per avere le cure sanitarie necessarie. Cioè, ci sono ricchi perché ci sono poveri. Senza poveri non ci sarebbero ricchi. In questo momento drammatico di crisi economica mondiale, la grande crisi non è quella che soffre l’Europa. È quella che soffrono quelli che l’hanno sempre sofferta, soprattutto i milioni di africani ed asiatici che si dibattono tra la vita e la morte.
3. In queste condizioni è immaginabile che si possano avere, al tempo stesso, il tesoro, la perla ed il Regno? Può Dio regnare dove si accumula e cresce quello di cui hanno bisogno milioni di creature per poter vivere? Se Dio si è identificato e sta in colui che soffre (Mt 25, 31-46), come può stare anche in colui che accumula e trattiene quello di cui ha bisogno Dio e nelle vittime di quelli che accumulano e trattengono? Questa domanda ha solo una possibile risposta: nella Chiesa ci sono persone ed istituzioni che sono convinte che i tesori e le perle siano necessarie per l’apostolato e per l’evangelizzazione. Per questo la Banca Vaticana, le diocesi, gli Ordini Religiosi investono nel capitale finanziario, hanno beni e proprietà, accumulano (a volte) molto denaro. Possono in questo modo diffondere il Regno ed attualizzare il Vangelo?
______________________________________________________
Traduzione di Lorenzo TOMMASELLI da:
- JOSE’ MARIA CASTILLO, La religión de Jesús. Comentario al Evangelio diario, CICLO A (2013-2014), Desclée De Brouwer, 2013, pp. 483-484.



Lunedì 21 Luglio,2014 Ore: 20:07
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Il Vangelo della domenica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info