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www.ildialogo.org COSI’ FU DETTO AGLI ANTICHI, MA IO VI DICO,di p. José Maria CASTILLO

VI TEMPO ORDINARIO – 16 febbraio 2014 - Commento al Vangelo
COSI’ FU DETTO AGLI ANTICHI, MA IO VI DICO

di p. José Maria CASTILLO

Mt 5,17-37
[In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:]
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

1. Leggendo con attenzione i vangeli, subito si capisce che le tre preoccupazioni fondamentali di Gesù sono state: 1) la salute dei malati; 2) l’alimentazione dei poveri; 3) le relazioni umane tra le persone. Ecco i tre pilastri della sua spiritualità e della sua religiosità. Perché per Gesù è questo il modo con cui ha visto come noi mortali possiamo cercare e trovare il Padre del cielo.
2. Nel vangelo di oggi, preso dal Sermone della Montagna, Gesù spiega la soluzione a tre problemi frequenti nelle relazioni tra gli esseri umani. Gesù afferma in maniera perentoria: 1) la fede è incompatibile con lo scontro tra persone. 2) La fede è incompatibile con il “desiderio dell’altrui”. 3) La fede è incompatibile con qualsiasi forma di giuramento. E Gesù è stato così perentorio in queste tre questioni per Gesù che queste tre sono più importanti del compimento dei doveri religiosi più sacri. La religione di Gesù non è un sovraccarico, che si sovrappone a quello che abbiamo di più umano. La religione di Gesù consiste nel fatto di arrivare ad essere profondamente umani.
3. Per questo Gesù afferma che, se nell’avvicinarti all’altare, ti rendi conto che qualcuno ha qualcosa contro di te (non tu qualcosa contro qualcuno), non avvicinarti all’altare. La prima cosa da fare è risolvere il tuo conflitto con l’altro. Più importante dell’avvicinarsi al sacro è avvicinarsi all’essere umano. Quindi, “l’essere umano” è più importante del “sacro”. La seconda cosa da fare è controllare il desiderio di quello che non ci appartiene, che è l’ultimo ed il più forte dei comandamenti (Es 20,17). Il culmine della religione è dominare la cupidigia. Questo sta al di sopra della fede in Dio, della pratica religiosa, della devozione e della pietà. La terza cosa da fare è evitare ad ogni costo ogni forma di giuramento. Perché giurare è chiamare Dio a testimone della verità che dico. Ebbene, se devi ricorrere a Dio perché ti credano, è perché non sei credibile da solo o per te stesso. Non usare mai Dio per compensare la tua mancanza di credibilità. Devi essere una persona di una qualità tale e di una tale trasparenza che la tua parola sia sufficiente perché tutto il mondo dica: “questo è certo”.

Traduzione di Lorenzo TOMMASELLI da:
- JOSE’ MARIA CASTILLO, La religión de Jesús. Comentario al Evangelio diario, CICLO A (2013-2014), Desclée De Brouwer, 2013, pp. 157-158.


Lunedì 10 Febbraio,2014 Ore: 15:45
 
 
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