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www.ildialogo.org I SANTI LAICI,di don Aldo Antonelli

I SANTI LAICI

di don Aldo Antonelli

Commento su Mt 5,1-12 (Le beatitudini)


La sorpresa sconcertante di questo testo (Matteo 5,1-12), che l’uso ripetitivo ha ammortizzato al punto da farne un testo altamente “spirituale”, là dove “spirituale” sta per “religioso” e  “devoto”,  è che la beatitudine evangelica passa  attraverso le categorie socio-antropologiche della “giustizia”, della “povertà”, della “purezza del cuore”, del pianto e della sofferenza di lotta. «Il mistero del Vangelo – scriveva Balducci – sta tutto in una specie di rovesciamento che ci obbliga a verificare la nostra fede non già su un Dio che non vediamo e che può essere, perciò, un luogo di inganno, di auto-inganno, ma sull’uomo… La vera storia dei santi non è l’agiografia convenzionale, perché essa è scritta nel libro chiuso da sette sigilli che sarà aperto solo quando vedremo Dio» (Il mandorlo e il fuoco; vol. 3°; pp.358-360).
Perché la domanda della fede non è quella dell’uomo che si rivolge a Dio e gli chiede: “dove sei?”, bensì quella di Dio che si rivolge all’uomo e gli chiede: “Dov’è tuo fratello?” (Cfr. Genesi 4,9).
Dalle beatitudini ci si presenta un Dio che non è imparziale né daltonico. Un Dio che “soffre dove soffre l’amore” (Jürgen Moltmann); un dio che non ha niente a che fare con tanti suoi sedicenti “fedeli” che vivono «“asetticamente” nel loro mondo privato dopo aver collocato il relativo cartello “Do not disturb”» (José Antonio Pagola: La via aperta da Gesù 1°; p.55).
Sentirsi interpellati nel profondo di se stessi, su questa responsabilità per l’altro, la vittima, l’emarginato, la giustizia che è condizione per il suo riscatto e il pianto di lotta che è il prezzo per la sua liberazione, sono l’unica strada, laica e profana, attraverso la quale vivere la felicità, altrui e, quindi, propria.
Buona Festa.
Aldo Antonelli


Giovedì 31 Ottobre,2013 Ore: 18:32
 
 
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