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www.ildialogo.org IL FIGLIO DELL’UOMO ERA VENUTO A CERCARE E A SALVARE CIO’ CHE ERA PERDUTO  ,di p. José Maria CASTILLO

XXXI TEMPO ORDINARIO – 3 novembre 2013 - Commento al Vangelo
IL FIGLIO DELL’UOMO ERA VENUTO A CERCARE E A SALVARE CIO’ CHE ERA PERDUTO  

di p. José Maria CASTILLO

Lc 19,1-10
[In quel tempo, Gesù] entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
  1. Questo racconto è un paradigma di quello che oggi si suole chiamare «Nuova Evangelizzazione». Gesù certamente «ha evangelizzato» Zaccheo. E mediante Zaccheo ha anche evangelizzato tutta la città di Gerico, dato che questo fatto ha avuto grande risonanza nel popolo. Quella è stata, quindi, un’autentica evangelizzazione. Ma è stata un’evangelizzazione nuova, insolita, fino ad allora inimmaginabile. Nella Chiesa è una pratica abituale evangelizzare insegnando, predicando, spiegando il Catechismo o i programmi che si fanno nella curia diocesana….No, Gesù ha evangelizzato andando direttamente ad alloggiare, a condividere casa, mensa e tovaglia. Con chi? Con il più esemplare e virtuoso della città? Tutto il contrario: è andato nella casa del più odiato, del più ladro, del più ricco, di chi aveva fatto più danno. Il detestabile capo dei pubblicani, Zaccheo.
  2. La relazione di Gesù con «i cattivi», con i peccatori e miscredenti è tutto un programma di pastorale. Un programma sconcertante, scandaloso, a prima vista senza capo né coda. È un programma che non si basa sull’insegnamento dottrinale né sull’imposizione normativa. È il programma della convivenza. Questo vuole dire che il Vangelo non si insegna né si impone ma si contagia. Cioè il vangelo si trasmette per contagio. Cosa che presuppone questo criterio fondamentale: «il vangelo si trasmette, non perché si conosce, ma perché si vive». Di conseguenza, solo chi lo vive è abilitato ad evangelizzare.
  3. Ma questo racconto contiene un altro criterio fondamentale nella vita. Si tratta del criterio che definisce e delimita quello che è la conversione. Zaccheo si è convertito, ma non si è convertito perché ha cambiato religione, convinzioni o pratiche e osservanze. Zaccheo si è convertito perché ha cambiato conto corrente: è restato con un conto ridotto a meno della metà, molto meno della metà. Quando la fede tocca la tasca, la cassaforte, il conto in banca…..allora inizia la conversione. Cioè, la salvezza (della quale parla Gesù) non è una questione religiosa, ma una questione di denaro. Non perché la religione non importa, ma perché il denaro è l’indicatore più chiaro del fatto di prendere sul serio la religione.
Traduzione di Lorenzo TOMMASELLI da:
  • JOSE’ MARIA CASTILLO, La religión de Jesús (Ciclo C), Desclée De Brouwer, 2012, pp. 634-635.


Martedì 29 Ottobre,2013 Ore: 10:02
 
 
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